L'elaborato di tesi proposto è basato sul progetto di tirocinio svolto nel Comune di Cairo Montenotte, incentrato sul controllo di qualità dell'aria del territorio comunale. La tesi pone due obiettivi principali: il primo è la determinazione della qualità dell'aria del comune, e il secondo analizzare delle eventuali variazioni di concentrazione degli inquinanti dovuto al particolare momento vissuto nella primavera del 2020, con il lockdown di marzo e aprile. A tal fine ho raccolto da tre centraline ubicate nel territorio comunale in località Farina, Mazzucca e Bragno, i valori di concentrazione dei seguenti inquinanti: biossido di azoto, il benzene, il benzo(a)pirene ed il particolato atmosferico, in particolare il PM10 e PM2.5. Per i dati climatologi ho scaricato le serie giornaliere di precipitazione e temperatura della stazione metereologica di Cairo Montenotte. Per la determinazione dello stato qualitativo dell'aria del comune, ho estrapolato dal sito della Regione Liguria i dati delle sostanze inquinanti per tutto il 2019 e da gennaio a settembre 2020. Dopo aver ricavato le medie mensili, ne ho individuato i valori massimi. Mentre, per l'inquadramento climatico della zona, ho individuato i valori medi mensili di pioggia e temperature ricavati da una media dei dati dal 2003 al 2019. Ottenute le medie mensili, le ho confrontate con i dati raccolti nel 2020. Inoltre, per determinare l'andamento degli ultimi cinque anni, ho ricavato le medie annuali dalle relazioni annuali dell'Agenzia Regionale per la Protezione dell'Ambiente Ligure (ARPAL) dal 2015 al 2019. Infine, per l'approfondimento del periodo di lockdown ho confrontato le medie mensili di marzo e aprile 2020 con le stesse degli anni 2016-2019. Lo studio ha messo in evidenza che il clima di Cairo Montenotte è di tipo mediterraneo caldo a regime pluviometrico sublitoraneo, con estati calde e secche e precipitazioni massime in autunno. I massimi valori degli inquinanti avvengono nei mesi invernali, quando le scarse precipitazioni e la bassa temperatura dell'aria non permettono un dilavamento delle sostanze. L'unico inquinante che supera i limiti normativi annuali (imposti dalla direttiva 2008/50/CE) è il benzo(a)pirene; oltre a ciò, è l'unico inquinante che aumenta di anno in anno, con un incremento negli ultimi cinque anni di circa il 9%. Dallo studio approfondito del periodo del lockdown non emergono differenze significative di concentrazione atmosferica di nessun inquinante, e le motivazioni principali possono essere due. La prima è la presenza nella frazione di Bragno dell'Italiana Coke, azienda che si occupa della distillazione di carbon fossile. L'attività, che è rimasta operativa nel periodo di lockdown, è legata principalmente alle emissioni degli idrocarburi (benzene e benzo(a)pirene) e del particolato atmosferico. La seconda riguarda la durata di permanenza dell'inquinante in atmosfera, che può perdurare nel tempo e accumularsi. A fronte dei risultati ottenuti dall'elaborato, viene raccomandata una nuova ricerca epidemiologica nel territorio comunale, in modo da poter verificare se l'aumento di concentrazione di benzo(a)pirene possa aver influenzato lo stato di salute della cittadinanza. In conclusione, viene sottolineata l'importanza dell'informazione agli abitanti riguardo la qualità dell'aria del proprio comune, al fine di diffondere una maggior consapevolezza.
Analisi qualitativa dell'aria del comune di Cairo Montenotte (SV)
SERVETTO, GIULIA - PIA
2019/2020
Abstract
L'elaborato di tesi proposto è basato sul progetto di tirocinio svolto nel Comune di Cairo Montenotte, incentrato sul controllo di qualità dell'aria del territorio comunale. La tesi pone due obiettivi principali: il primo è la determinazione della qualità dell'aria del comune, e il secondo analizzare delle eventuali variazioni di concentrazione degli inquinanti dovuto al particolare momento vissuto nella primavera del 2020, con il lockdown di marzo e aprile. A tal fine ho raccolto da tre centraline ubicate nel territorio comunale in località Farina, Mazzucca e Bragno, i valori di concentrazione dei seguenti inquinanti: biossido di azoto, il benzene, il benzo(a)pirene ed il particolato atmosferico, in particolare il PM10 e PM2.5. Per i dati climatologi ho scaricato le serie giornaliere di precipitazione e temperatura della stazione metereologica di Cairo Montenotte. Per la determinazione dello stato qualitativo dell'aria del comune, ho estrapolato dal sito della Regione Liguria i dati delle sostanze inquinanti per tutto il 2019 e da gennaio a settembre 2020. Dopo aver ricavato le medie mensili, ne ho individuato i valori massimi. Mentre, per l'inquadramento climatico della zona, ho individuato i valori medi mensili di pioggia e temperature ricavati da una media dei dati dal 2003 al 2019. Ottenute le medie mensili, le ho confrontate con i dati raccolti nel 2020. Inoltre, per determinare l'andamento degli ultimi cinque anni, ho ricavato le medie annuali dalle relazioni annuali dell'Agenzia Regionale per la Protezione dell'Ambiente Ligure (ARPAL) dal 2015 al 2019. Infine, per l'approfondimento del periodo di lockdown ho confrontato le medie mensili di marzo e aprile 2020 con le stesse degli anni 2016-2019. Lo studio ha messo in evidenza che il clima di Cairo Montenotte è di tipo mediterraneo caldo a regime pluviometrico sublitoraneo, con estati calde e secche e precipitazioni massime in autunno. I massimi valori degli inquinanti avvengono nei mesi invernali, quando le scarse precipitazioni e la bassa temperatura dell'aria non permettono un dilavamento delle sostanze. L'unico inquinante che supera i limiti normativi annuali (imposti dalla direttiva 2008/50/CE) è il benzo(a)pirene; oltre a ciò, è l'unico inquinante che aumenta di anno in anno, con un incremento negli ultimi cinque anni di circa il 9%. Dallo studio approfondito del periodo del lockdown non emergono differenze significative di concentrazione atmosferica di nessun inquinante, e le motivazioni principali possono essere due. La prima è la presenza nella frazione di Bragno dell'Italiana Coke, azienda che si occupa della distillazione di carbon fossile. L'attività, che è rimasta operativa nel periodo di lockdown, è legata principalmente alle emissioni degli idrocarburi (benzene e benzo(a)pirene) e del particolato atmosferico. La seconda riguarda la durata di permanenza dell'inquinante in atmosfera, che può perdurare nel tempo e accumularsi. A fronte dei risultati ottenuti dall'elaborato, viene raccomandata una nuova ricerca epidemiologica nel territorio comunale, in modo da poter verificare se l'aumento di concentrazione di benzo(a)pirene possa aver influenzato lo stato di salute della cittadinanza. In conclusione, viene sottolineata l'importanza dell'informazione agli abitanti riguardo la qualità dell'aria del proprio comune, al fine di diffondere una maggior consapevolezza.File | Dimensione | Formato | |
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