Il riscaldamento climatico attualmente in atto ha un forte impatto sugli ecosistemi terrestri, in particolare in quelli di montagna. Le zone di montagna, che caratterizzano il territorio della regione Valle d'Aosta, sono particolarmente sensibili considerando la presenza di una ricca biodiversità e di una flora autoctona specializzata alle condizioni di questo ambiente. In queste zone l'aumento di temperatura negli ultimi anni ha causato una riduzione della durata del manto nevoso e dei giorni nevosi inducendo cambiamenti nell'ecosistema. Sulla base dei dati nivologici, reperiti dal sito del Centro Funzionale della Regione Autonoma Valle d'Aosta, ho svolto il lavoro di tesi con l'obiettivo di analizzare l'andamento della neve nel territorio regionale durante l'ultimo decennio (2009-2019) e valutarne i possibili effetti sulla vegetazione. Sono stati raccolti i dati giornalieri di altezza di neve al suolo (HS) registrati dalle stazioni meteorologiche della regione Valle d'Aosta e al termine della procedura di controllo di qualità sono risultate idonee 10 stazioni, localizzate a quote dai 1200 ai 2430 m s.l.m. e rappresentative delle fasce vegetazionali del piano montano, alpino e subalpino. Dai valori giornalieri di HS è stata ricavata l'altezza della neve fresca (HN), come differenza tra il valore di HS di un giorno con quello del giorno precedente, e di seguito gli indici climatici di giorni nevosi (HN>0) e giorni con copertura nevosa (HS>0). I parametri e gli indici sono stati analizzati a scala mensile ed annuale considerando i loro valori cumulati, medi, massimi e minimi medi ed i massimi assoluti. Successivamente sono stati analizzati i loro andamenti stagionali ed inter-annuali. La ricerca ha permesso di evidenziare le variazioni del manto nevoso che mostra un aumento di quantità e durata stagionale dei suoi parametri al crescere della quota, mostrando valori ben distinti tra le stazioni al di sotto e quelle al di sopra dei 2000 m s.l.m. Inoltre è stata evidenziata anche una variazione regionale dei regimi nivometrici e nei trend di precipitazione nevosa tra le stazioni orientali e quelle occidentali della regione. Infine sono stati discussi gli effetti che le variazioni di durata del manto nevoso hanno sulla vegetazione delle fasce vegetazionali in cui sono state collocate le stazioni, quali: praterie alpine e subalpine, vallette nivali e arbusteti. Dai risultati emerge che le stazioni maggiormente colpite dalla riduzione delle precipitazioni nevose e del manto nevoso sono quelle situate alle quote più basse, sotto i 1500 m s.l.m., con mediamente rispettive tendenze di -4.4 cm/anno e -3.95 giorni/anno. Qui, nonostante la stabilità delle comunità di prateria, si possono osservare cambiamenti dovuti all'arrivo di specie che si stanno muovendo verso altitudini maggiori, e cambiamenti nello sviluppo vegetativo e fenologico della comunità. Mentre traggono vantaggio gli arbusti che presentano così una stagione di crescita più lunga. A quote superiori i cambiamenti nella neve sono minori ma pur sempre presenti. Sopra i 2000 m s.l.m., dove sono presenti le vallette nivali, si registrano minori cambiamenti della copertura nevosa (mediamente -0.52 giorni/anno) che permettono, assieme ad un aumento della neve fresca (mediamente +1.98 cm/anno), di preservare questa comunità. Anche se si trovano localmente delle riduzioni nella durata del manto nevoso o nella quantità di HN che portano all'ingresso di specie dalle praterie circostanti.
Analisi dei dati nivologici della regione Valle d'Aosta e relativi effetti sulla vegetazione
EUSEBIO BERGÒ, SIMONE
2019/2020
Abstract
Il riscaldamento climatico attualmente in atto ha un forte impatto sugli ecosistemi terrestri, in particolare in quelli di montagna. Le zone di montagna, che caratterizzano il territorio della regione Valle d'Aosta, sono particolarmente sensibili considerando la presenza di una ricca biodiversità e di una flora autoctona specializzata alle condizioni di questo ambiente. In queste zone l'aumento di temperatura negli ultimi anni ha causato una riduzione della durata del manto nevoso e dei giorni nevosi inducendo cambiamenti nell'ecosistema. Sulla base dei dati nivologici, reperiti dal sito del Centro Funzionale della Regione Autonoma Valle d'Aosta, ho svolto il lavoro di tesi con l'obiettivo di analizzare l'andamento della neve nel territorio regionale durante l'ultimo decennio (2009-2019) e valutarne i possibili effetti sulla vegetazione. Sono stati raccolti i dati giornalieri di altezza di neve al suolo (HS) registrati dalle stazioni meteorologiche della regione Valle d'Aosta e al termine della procedura di controllo di qualità sono risultate idonee 10 stazioni, localizzate a quote dai 1200 ai 2430 m s.l.m. e rappresentative delle fasce vegetazionali del piano montano, alpino e subalpino. Dai valori giornalieri di HS è stata ricavata l'altezza della neve fresca (HN), come differenza tra il valore di HS di un giorno con quello del giorno precedente, e di seguito gli indici climatici di giorni nevosi (HN>0) e giorni con copertura nevosa (HS>0). I parametri e gli indici sono stati analizzati a scala mensile ed annuale considerando i loro valori cumulati, medi, massimi e minimi medi ed i massimi assoluti. Successivamente sono stati analizzati i loro andamenti stagionali ed inter-annuali. La ricerca ha permesso di evidenziare le variazioni del manto nevoso che mostra un aumento di quantità e durata stagionale dei suoi parametri al crescere della quota, mostrando valori ben distinti tra le stazioni al di sotto e quelle al di sopra dei 2000 m s.l.m. Inoltre è stata evidenziata anche una variazione regionale dei regimi nivometrici e nei trend di precipitazione nevosa tra le stazioni orientali e quelle occidentali della regione. Infine sono stati discussi gli effetti che le variazioni di durata del manto nevoso hanno sulla vegetazione delle fasce vegetazionali in cui sono state collocate le stazioni, quali: praterie alpine e subalpine, vallette nivali e arbusteti. Dai risultati emerge che le stazioni maggiormente colpite dalla riduzione delle precipitazioni nevose e del manto nevoso sono quelle situate alle quote più basse, sotto i 1500 m s.l.m., con mediamente rispettive tendenze di -4.4 cm/anno e -3.95 giorni/anno. Qui, nonostante la stabilità delle comunità di prateria, si possono osservare cambiamenti dovuti all'arrivo di specie che si stanno muovendo verso altitudini maggiori, e cambiamenti nello sviluppo vegetativo e fenologico della comunità. Mentre traggono vantaggio gli arbusti che presentano così una stagione di crescita più lunga. A quote superiori i cambiamenti nella neve sono minori ma pur sempre presenti. Sopra i 2000 m s.l.m., dove sono presenti le vallette nivali, si registrano minori cambiamenti della copertura nevosa (mediamente -0.52 giorni/anno) che permettono, assieme ad un aumento della neve fresca (mediamente +1.98 cm/anno), di preservare questa comunità. Anche se si trovano localmente delle riduzioni nella durata del manto nevoso o nella quantità di HN che portano all'ingresso di specie dalle praterie circostanti.File | Dimensione | Formato | |
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