MULTIDIMENSIONAL ASSESSMENT OF THE PATIENT CANDIDATE FOR PALLIATIVE CARE BACKGROUND: The multidimensional assessment of the patient is a fundamental process for the identification of needs and for the organization of the care path of a patient candidate for palliative care. Although the literature is rich in models and methods of assessment, there is no unique and shared approach to the patient candidate for palliative care, as well as a clinical organizational model. OBJECTIVES: Analyze a series of parameters collected in the initial multidimensional assessment of patients candidate for home palliative care in the territorial service of the city of Turin and correlate them to the progress of their care to analyze what aspects of the assessment may be more involved in the prediction of a subsequent clinical-assistance path. METHODS: A retrospective observational study was conducted using data available at the palliative care service of the A.S.L. city of Turin, through the analysis of the initial multidimensional evaluation and then the course of care of 43 patients. The parameters of the initial assessment considered for each patient were: personal data, type of disease, Palliative Performance Scale value (PPS), disease phase and IPOS assessment (Intergrated Palliative care Outcome Scale). These data were then related with the trend of clinical setting, analyzed through the outcome of the initial assessment, i.e. the service with which the patient was referred to, its evolution over time, the duration of care, the Coefficient of Care Intensity (the ratio between days of effective care over the total duration of the assistance). Those results have been compared with the Italian regulatory model of the palliative care services. RESULTS: Uncontrolled physical symptoms, disease instability and environmental difficulties are the most important factors that trigger the activation of specialized palliative care in terminal cancer patients. In most cases, the effort that has been really requested at the service is not been as expected. This could be explained by the fact that, after an initial resolution of the problems, the needs decrease, in fact both the physical symptoms and consequently the environmental difficulties with the therapy and the team support are mostly solved. It also emerged that the psychological and spiritual needs, even if important, are not adequately collected at the first evaluation because they depend on the context. Therefore, in general the informations collected by this type of multidimensional assessment are effectual in planning a clinical-assistance path, but it is essential that the involved services would be inspired by principles of flexibility and efficiency, rather than exclusivity.
VALUTAZIONE MULTIDIMENSIONALE DEL PAZIENTE CANDIDATO A CURE PALLIATIVE BACKGROUND: La valutazione multidimensionale del paziente è un processo fondamentale per l'identificazione dei bisogni e l'organizzazione del percorso di cura di un paziente candidato a cure palliative. Sebbene la letteratura sia ricca di modelli e metodi di valutazione, non vi è un approccio unico e condiviso, e neppure un sistema organizzativo clinico-assistenziale di riferimento. OBIETTIVI: Analizzare una serie di parametri raccolti nella valutazione multidimensionale iniziale di pazienti candidati alle cure palliative domiciliari nel servizio territoriale della città di Torino e correlarli all'andamento della loro assistenza per analizzare quali possono essere gli aspetti della valutazione maggiormente coinvolti nella previsione di un successivo percorso clinico-assistenziale. METODI: È stato condotto uno studio osservazionale retrospettivo utilizzando i dati disponibili presso il servizio di cure palliative dell'A.S.L. città di Torino, attraverso l'analisi della valutazione multidimensionale iniziale e poi del decorso di assistenza di 43 pazienti. I parametri della valutazione iniziale considerati per ogni paziente sono stati: i dati anagrafici, il tipo di malattia, il valore del Palliative Performance Scale (PPS), la fase di malattia e la valutazione IPOS (Intergrated Palliative care Outcome Scale). Questi dati sono stati poi messi in relazione con l'andamento della presa in carico, analizzata attraverso l'esito della valutazione iniziale, cioè il servizio con cui il paziente è stato preso in carico, il suo cambiamento nel tempo, la durata di assistenza e il rapporto tra i giorni di presa in carico di una determinata assistenza e i passaggi effettuati (CIA). I risultati sono stati successivamente messi in relazione con il modello organizzativo esistente che, secondo i Livelli Essenziali di Assistenza (LEA del 2017) divide le cure palliative in Base e Specialistiche. RISULTATI: In conclusione possiamo dire che i sintomi fisici non controllati, l'instabilità di malattia e le criticità ambientali sono i maggiori fattori che fanno da trigger all'attivazione di cure palliative specialistiche nei pazienti oncologici terminali. In gran parte dei casi l'impegno che però poi è stato davvero richiesto al servizio non è stato quello previsto. Questo potrebbe essere spiegato dal fatto che, dopo una risoluzione iniziale dei problemi, diminuiscono le necessità, infatti sia i sintomi fisici che le criticità ambientali con la terapia e con l'aiuto dell'equipe potrebbero essere risolti. È emerso inoltre come i bisogni psicologici e spirituali, anche se importanti, alla prima valutazione non sempre vengono raccolti in maniera adeguata perché dipendenti dal contesto. Quindi in linea di massima le informazioni raccolte da questo tipo di valutazione multidimensionale sono efficaci nel pianificare un percorso di cura, ma è indispensabile che i servizi coinvolti siano ispirati a principi di flessibilità e efficienza, più che non di esclusività.
La valutazione multidimensionale del paziente candidato a cure palliative
PERIS, CHIARA
2019/2020
Abstract
VALUTAZIONE MULTIDIMENSIONALE DEL PAZIENTE CANDIDATO A CURE PALLIATIVE BACKGROUND: La valutazione multidimensionale del paziente è un processo fondamentale per l'identificazione dei bisogni e l'organizzazione del percorso di cura di un paziente candidato a cure palliative. Sebbene la letteratura sia ricca di modelli e metodi di valutazione, non vi è un approccio unico e condiviso, e neppure un sistema organizzativo clinico-assistenziale di riferimento. OBIETTIVI: Analizzare una serie di parametri raccolti nella valutazione multidimensionale iniziale di pazienti candidati alle cure palliative domiciliari nel servizio territoriale della città di Torino e correlarli all'andamento della loro assistenza per analizzare quali possono essere gli aspetti della valutazione maggiormente coinvolti nella previsione di un successivo percorso clinico-assistenziale. METODI: È stato condotto uno studio osservazionale retrospettivo utilizzando i dati disponibili presso il servizio di cure palliative dell'A.S.L. città di Torino, attraverso l'analisi della valutazione multidimensionale iniziale e poi del decorso di assistenza di 43 pazienti. I parametri della valutazione iniziale considerati per ogni paziente sono stati: i dati anagrafici, il tipo di malattia, il valore del Palliative Performance Scale (PPS), la fase di malattia e la valutazione IPOS (Intergrated Palliative care Outcome Scale). Questi dati sono stati poi messi in relazione con l'andamento della presa in carico, analizzata attraverso l'esito della valutazione iniziale, cioè il servizio con cui il paziente è stato preso in carico, il suo cambiamento nel tempo, la durata di assistenza e il rapporto tra i giorni di presa in carico di una determinata assistenza e i passaggi effettuati (CIA). I risultati sono stati successivamente messi in relazione con il modello organizzativo esistente che, secondo i Livelli Essenziali di Assistenza (LEA del 2017) divide le cure palliative in Base e Specialistiche. RISULTATI: In conclusione possiamo dire che i sintomi fisici non controllati, l'instabilità di malattia e le criticità ambientali sono i maggiori fattori che fanno da trigger all'attivazione di cure palliative specialistiche nei pazienti oncologici terminali. In gran parte dei casi l'impegno che però poi è stato davvero richiesto al servizio non è stato quello previsto. Questo potrebbe essere spiegato dal fatto che, dopo una risoluzione iniziale dei problemi, diminuiscono le necessità, infatti sia i sintomi fisici che le criticità ambientali con la terapia e con l'aiuto dell'equipe potrebbero essere risolti. È emerso inoltre come i bisogni psicologici e spirituali, anche se importanti, alla prima valutazione non sempre vengono raccolti in maniera adeguata perché dipendenti dal contesto. Quindi in linea di massima le informazioni raccolte da questo tipo di valutazione multidimensionale sono efficaci nel pianificare un percorso di cura, ma è indispensabile che i servizi coinvolti siano ispirati a principi di flessibilità e efficienza, più che non di esclusività.File | Dimensione | Formato | |
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