Introduction. The use of VADs in palliative care has a positive impact on the quality of life of patients since it avoids making continuous venipuntures and allows a very rapid treatment of symptoms giving immediate relief to the patient. The nurse is responsible for the proper management of the devices to avoid the onset of late complications. Objectives. The objective of the study is to evaluate the adherence to the positioning criteria of the clinical-assistance protocol in use at the Fondazione Faro. The following specific objectives are also set: to evaluate the indication at the implant with respect to pathologies and therapeutic needs, to detect the number of late complications such as DVT and sepsis that occurred post-implantation of VAD and to numerically verify the survival of patients 6 days after implantation. Materials and methods. The data of the electronic health records (CCE) of patients admitted to hospice and followed at home who had the request for placement of DAV were analyzed in 2020. The study was conducted with the prior authorization of the Foundation itself. 148 VAD placement requests were analyzed. Results. 101 VADs were implanted out of 148 requests. Six-day survival after placement is at 80.2%. 20 patients died within six days of placement. Based on the value of the Palliative Performance Index (PPI) the implant is suitable for in 88 patients. There were 4 cases of DVT and 2 cases of infection. The therapy indicated as a reason in the request for VAD implantation was not performed only in two cases. Discussion/Conclusion. From the analyzed data it emerged that the percentage of VAD implants is in line with what is expressed in the clinical-care protocol in use, respecting the pre-established standards. The percentage of late complications meet the standards established by the protocol, in accordance with the literature. An evaluation sheet of the venous heritage of patients could be created to guide healthcare professionals in their choice.

Introduzione. L’utilizzo dei DAV in cure palliative ha un impatto positivo sulla qualità di vita dei pazienti poiché evita di effettuare continue venipunture e consente un trattamento dei sintomi molto rapido dando sollievo immediato al paziente. L’infermiere è responsabile della corretta gestione dei dispositivi per evitare l’insorgenza di complicanze tardive. Obiettivi. Lo studio ha come obiettivo la valutazione dell’aderenza ai criteri di posizionamento del protocollo clinico-assistenziale in uso presso la Fondazione Faro. Si pone inoltre i seguenti obiettivi specifici: valutare l’indicazione all’impianto rispetto alle patologie e alle necessità terapeutiche, rilevare il numero di complicanze tardive quali TVP e sepsi verificatesi post-impianto di DAV e riscontrare numericamente la sopravvivenza dei pazienti a 6 giorni dall’impianto. Materiali e metodi. Sono stati analizzati i dati delle cartelle cliniche elettroniche (CCE) dei pazienti ricoverati in hospice e seguiti a domicilio che disponevano della richiesta di posizionamento di DAV nell’anno 2020. Lo studio è stato condotto previa autorizzazione da parte della Fondazione stessa. Sono state analizzate 148 richieste di posizionamento DAV. Risultati. Si sono impiantati 101 DAV su 148 richieste. La sopravvivenza a sei giorni dal posizionamento è dell’80,2%. 20 pazienti sono deceduti entro sei giorni dal posizionamento. In base al valore del Palliative Performance Index (PPI) l’impianto risulta adeguato in 88 pazienti. Sono stati riscontrati 4 casi di TVP e 2 casi di infezione. Solo in due casi non è stata effettuata la terapia indicata come motivazione nella richiesta di impianto di DAV. Discussione/Conclusione. Dai dati analizzati è emerso che la percentuale di impianti di DAV è in linea con quanto espresso nel protocollo clinico-assistenziale in uso, rispettando gli standard prefissati. La percentuale di complicanze tardive rientra negli standard stabiliti dal protocollo, in accordo con la letteratura. Si potrebbe realizzare una scheda di valutazione del patrimonio venoso dei pazienti per orientare i sanitari nella scelta.

Impianto di DAV nei pazienti in cure palliative e valutazione delle complicanze tardive quali TVP e sepsi: studio retrospettivo su cartella clinica elettronica

DE PASCALI, ELENA
2020/2021

Abstract

Introduzione. L’utilizzo dei DAV in cure palliative ha un impatto positivo sulla qualità di vita dei pazienti poiché evita di effettuare continue venipunture e consente un trattamento dei sintomi molto rapido dando sollievo immediato al paziente. L’infermiere è responsabile della corretta gestione dei dispositivi per evitare l’insorgenza di complicanze tardive. Obiettivi. Lo studio ha come obiettivo la valutazione dell’aderenza ai criteri di posizionamento del protocollo clinico-assistenziale in uso presso la Fondazione Faro. Si pone inoltre i seguenti obiettivi specifici: valutare l’indicazione all’impianto rispetto alle patologie e alle necessità terapeutiche, rilevare il numero di complicanze tardive quali TVP e sepsi verificatesi post-impianto di DAV e riscontrare numericamente la sopravvivenza dei pazienti a 6 giorni dall’impianto. Materiali e metodi. Sono stati analizzati i dati delle cartelle cliniche elettroniche (CCE) dei pazienti ricoverati in hospice e seguiti a domicilio che disponevano della richiesta di posizionamento di DAV nell’anno 2020. Lo studio è stato condotto previa autorizzazione da parte della Fondazione stessa. Sono state analizzate 148 richieste di posizionamento DAV. Risultati. Si sono impiantati 101 DAV su 148 richieste. La sopravvivenza a sei giorni dal posizionamento è dell’80,2%. 20 pazienti sono deceduti entro sei giorni dal posizionamento. In base al valore del Palliative Performance Index (PPI) l’impianto risulta adeguato in 88 pazienti. Sono stati riscontrati 4 casi di TVP e 2 casi di infezione. Solo in due casi non è stata effettuata la terapia indicata come motivazione nella richiesta di impianto di DAV. Discussione/Conclusione. Dai dati analizzati è emerso che la percentuale di impianti di DAV è in linea con quanto espresso nel protocollo clinico-assistenziale in uso, rispettando gli standard prefissati. La percentuale di complicanze tardive rientra negli standard stabiliti dal protocollo, in accordo con la letteratura. Si potrebbe realizzare una scheda di valutazione del patrimonio venoso dei pazienti per orientare i sanitari nella scelta.
Implantation of Venous Access Devices in Palliative Care: evaluation of late-onset complications such as deep vein thrombosis and sepsis. A retrospective study using Electronic Health Record
Introduction. The use of VADs in palliative care has a positive impact on the quality of life of patients since it avoids making continuous venipuntures and allows a very rapid treatment of symptoms giving immediate relief to the patient. The nurse is responsible for the proper management of the devices to avoid the onset of late complications. Objectives. The objective of the study is to evaluate the adherence to the positioning criteria of the clinical-assistance protocol in use at the Fondazione Faro. The following specific objectives are also set: to evaluate the indication at the implant with respect to pathologies and therapeutic needs, to detect the number of late complications such as DVT and sepsis that occurred post-implantation of VAD and to numerically verify the survival of patients 6 days after implantation. Materials and methods. The data of the electronic health records (CCE) of patients admitted to hospice and followed at home who had the request for placement of DAV were analyzed in 2020. The study was conducted with the prior authorization of the Foundation itself. 148 VAD placement requests were analyzed. Results. 101 VADs were implanted out of 148 requests. Six-day survival after placement is at 80.2%. 20 patients died within six days of placement. Based on the value of the Palliative Performance Index (PPI) the implant is suitable for in 88 patients. There were 4 cases of DVT and 2 cases of infection. The therapy indicated as a reason in the request for VAD implantation was not performed only in two cases. Discussion/Conclusion. From the analyzed data it emerged that the percentage of VAD implants is in line with what is expressed in the clinical-care protocol in use, respecting the pre-established standards. The percentage of late complications meet the standards established by the protocol, in accordance with the literature. An evaluation sheet of the venous heritage of patients could be created to guide healthcare professionals in their choice.
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