Storia e memorie del 1821 in Piemonte. Il Comitato dei Veterani della LIbertà

“Storia e memorie del 1821 in Piemonte” vede una prima parte che comprende la ricostruzione storica del primo ventennio dell'Ottocento partendo dall'età della Restaurazione in Piemonte per poi concentrarsi sia sui moti studenteschi di gennaio sia su quelli rivoluzionari del marzo 1821 a Torino, analizzandoli in tutti gli aspetti principali. Si tratta di un'analisi che, partendo dai fatti storici, riflette sulla memoria di essi e su quali furono le forme per tramandarla. Centrale nella trasmissione della memoria dei moti è la vicenda che ruota attorno al Comitato dei Veterani della Libertà del '21, una società formata da alcuni di coloro che avevano combattuto nel '21 e con il fine principale di riabilitarne la memoria a livello nazionale. Oltre alla ricostruzione della formazione e delle attività pubbliche che svolse è presente un approfondimento sulle biografie dei membri fondatori, quali Giuseppe Avezzana, Pier Alessandro Garda e Giuseppe Sorisio, in particolare su quella che fu la loro attività politica a partire dal 1821 per poi continuare anche dopo l'unificazione nazionale. Strettamente legata al Comitato si delinea la vicenda della costruzione del Monumento ai caduti del 1821 situato in San Salvario a Torino risalente al 1873, riassumendo le tappe principali della sua realizzazione, del ruolo che ebbe il Comitato in quanto promotore dell'iniziativa e del contesto in cui fu portata a termine. Tema cardine di tutto il lavoro è la costruzione della memoria storica e nello specifico le interpretazioni dei moti del 1821 all'interno della memoria nazionale, soprattutto trattandosi di un episodio storico ancora molto controverso dopo l'Unità. L'obiettivo è quindi riflettere su quale sia stato l'atteggiamento da parte della classe dirigente dell'Italia unita nei confronti dei rivoluzionari del '21 e su quanto sia stato fondamentale il contributo del Comitato nella celebrazione della loro memoria.