This project focused on a Ushak 'Lotto' carpet with cartouche border of the Lodovico Pogliaghi House Museum located on the Sacred Mount of Varese. The research was articulated through the analysis of the constitutive materials and the various forms of degradation, the historical-artistic framework and the various phases of the restoration. Characterizing the nature of the constitutive materials and acquiring an in-depth knowledge of the relationship between the executive technique and the state of conservation are the fundamental resources for more conscious methodological choices during the operative phases. The historical-artistic framework was outlined through the study of the pictorial representations and the area of origin of the carpet, the understanding of which link can be established between this type of carpet and the churches of the Balkan and Transylvanian area and the carpet's conservative vicissitudes in relation to the House Museum. The restoration was divided into a preliminary phase of disassembly of the numerous previous interventions (including about twenty fragments from another 'Lotto' carpet applied by sewing on the back of the weaving), in a vacuum air cleaning, in a wet treatment in an aqueous medium with the use of a surfactant, characterized by an experimental approach. The experimentation study involved the evaluation of two non-ionic surfactants (one more hydrophilic and one hydrophobic). The action of surfactants was investigated on carpet fragments through weight measurements, colorimetric analysis, yarn observations through scanning electron microscope and the monitoring of conductivity and pH parameters. In the light of the results obtained, a cleaning methodology has been outlined that has foreseen the use of both surfactants so that, through a double action, it has been possible to act on both organic and inorganic components of the carpet's soil. The final phase of the work has foreseen the consolidation of the textile structure through the integration of the lacunae and the blocking of the fragmentary perimeter with blanket stitches. The central holes, of bigger entity, have been integrated through the reconstruction of the pile on a linen canvas, a technique that allowed to recreate a continuity of the decorative pattern without an invasive insertion in the original textile structure. For the smaller holes, scattered throughout the entire surface, was proposed only a reconstruction of the structural connection by the insertion of wefts and warps, as the continuity of the motif was not compromised. The differentiation in the treatment of the lacunae was based on the necessity to mediate between the two often identifiable positions in the field of knotted carpet restoration: on the one hand, the totally integrative intervention, on the other hand, the conservative intervention. The restoration consisted in a delicate interaction between the numerous previous restorative interventions, the problems of degradation connected and the enhancement of the work as a whole and not as a fragment. It was therefore preferred an integrative restorative intervention intended as a recomposition of the material unity that, operating in respect of the ethical, aesthetical and structural character of the carpet, comes to a proper functionality not as a restoration of the character of use but as a fruition of the work of art in its completeness and coherency.
Il presente progetto di tesi ha posto al centro di indagine un tappeto Ushak 'Lotto' con bordura a cartigli della Casa Museo Lodovico Pogliaghi situata sul Sacro Monte di Varese. Il percorso di ricerca si è articolato snodandosi attraverso l'analisi dei materiali costitutivi e delle varie forme di degrado, l'inquadramento storico-artistico del manufatto e le fasi dell'intervento di restauro. Caratterizzare la natura dei materiali costituitivi e acquisire un'approfondita conoscenza della relazione che intercorre tra tecnica esecutiva e stato di conservazione, costituiscono le risorse fondamentali per effettuare scelte metodologiche più consapevoli nel corso delle fasi operative. L'inquadramento storico-artistico del manufatto si è delineato attraverso lo studio delle rappresentazioni pittoriche e dell'area di provenienza del tappeto, la comprensione di quale legame si possa instaurare tra questa tipologia di tappeti e le chiese dell'area balcanica e transilvana e l'approfondimento delle vicissitudini conservative del tappeto in relazione alla Casa Museo Lodovico Pogliaghi. L'intervento di restauro si è suddiviso in una preliminare fase di smontaggio dei numerosi interventi precedenti (tra cui una ventina di frammenti provenienti da un altro tappeto 'Lotto' applicati a cucito sul retro della tessitura), in una fase di pulitura fisica ad aria e nel trattamento ad umido in mezzo acquoso con aggiunta di tensioattivo, caratterizzato da un approccio sperimentale. La sperimentazione ha previsto la valutazione di due tensioattivi non ionici (uno maggiormente idrofilo e uno di natura idrofobica). L'azione dei tensioattivi è stata indagata sui frammenti di tappeto attraverso misure di peso, analisi colorimetriche, osservazioni dei filati al microscopio elettronico a scansione e monitoraggio dei parametri di conducibilità e pH. Alla luce dei risultati ottenuti, si è delineata una metodologia di pulitura che ha previsto l'utilizzo di entrambi i tensioattivi così che, attraverso una doppia azione, si è potuto agire in modo più efficace sulla componente sia organica che inorganica dello sporco presente sul tappeto. La fase finale dell'intervento è consistita nel consolidamento della struttura tessile mediante integrazione puntuale delle lacune e fermatura del perimetro frammentario tramite punto quadro. Le lacune centrali, di maggiore entità, sono state integrate attraverso la ricostruzione del vello su tela di lino, tecnica che ha permesso di ricreare una continuità del motivo decorativo senza un inserimento invasivo nella struttura tessile originale. Per le lacune di minore entità, disseminate lungo l'intera superficie, si è proposta soltanto una ricostituzione del collegamento strutturale mediante inserimento di trame e orditi, poiché la leggibilità del motivo non risultava intaccata. La differenziazione nel trattamento delle lacune si è basata sull'esigenza di mediare tra le due posizioni sovente individuabili nel campo del restauro del tappeto annodato: da un lato l'intervento totalmente integrativo, dall'altro lato, l'intervento puramente conservativo. Il restauro è consistito in una delicata interazione tra i numerosi interventi di restauro precedenti, le problematiche di degrado connesse e la valorizzazione dell'opera in quanto manufatto intero e non frammento. È stata dunque prediletta una scelta metodologica integrativa che operi nel rispetto del carattere etico, estetico e strutturale del tappeto, per giungere ad una funzionalità non intesa come ripristino del carattere d'uso ma come fruizione del manufatto nella sua completezza e coerenza.
Il restauro di un tappeto Ushak 'Lotto' con bordura a cartigli della Casa Museo Lodovico Pogliaghi di Varese: dialogo tra 'istanza storica' e problematiche conservative
DI GIOIA, RACHELE
2018/2019
Abstract
Il presente progetto di tesi ha posto al centro di indagine un tappeto Ushak 'Lotto' con bordura a cartigli della Casa Museo Lodovico Pogliaghi situata sul Sacro Monte di Varese. Il percorso di ricerca si è articolato snodandosi attraverso l'analisi dei materiali costitutivi e delle varie forme di degrado, l'inquadramento storico-artistico del manufatto e le fasi dell'intervento di restauro. Caratterizzare la natura dei materiali costituitivi e acquisire un'approfondita conoscenza della relazione che intercorre tra tecnica esecutiva e stato di conservazione, costituiscono le risorse fondamentali per effettuare scelte metodologiche più consapevoli nel corso delle fasi operative. L'inquadramento storico-artistico del manufatto si è delineato attraverso lo studio delle rappresentazioni pittoriche e dell'area di provenienza del tappeto, la comprensione di quale legame si possa instaurare tra questa tipologia di tappeti e le chiese dell'area balcanica e transilvana e l'approfondimento delle vicissitudini conservative del tappeto in relazione alla Casa Museo Lodovico Pogliaghi. L'intervento di restauro si è suddiviso in una preliminare fase di smontaggio dei numerosi interventi precedenti (tra cui una ventina di frammenti provenienti da un altro tappeto 'Lotto' applicati a cucito sul retro della tessitura), in una fase di pulitura fisica ad aria e nel trattamento ad umido in mezzo acquoso con aggiunta di tensioattivo, caratterizzato da un approccio sperimentale. La sperimentazione ha previsto la valutazione di due tensioattivi non ionici (uno maggiormente idrofilo e uno di natura idrofobica). L'azione dei tensioattivi è stata indagata sui frammenti di tappeto attraverso misure di peso, analisi colorimetriche, osservazioni dei filati al microscopio elettronico a scansione e monitoraggio dei parametri di conducibilità e pH. Alla luce dei risultati ottenuti, si è delineata una metodologia di pulitura che ha previsto l'utilizzo di entrambi i tensioattivi così che, attraverso una doppia azione, si è potuto agire in modo più efficace sulla componente sia organica che inorganica dello sporco presente sul tappeto. La fase finale dell'intervento è consistita nel consolidamento della struttura tessile mediante integrazione puntuale delle lacune e fermatura del perimetro frammentario tramite punto quadro. Le lacune centrali, di maggiore entità, sono state integrate attraverso la ricostruzione del vello su tela di lino, tecnica che ha permesso di ricreare una continuità del motivo decorativo senza un inserimento invasivo nella struttura tessile originale. Per le lacune di minore entità, disseminate lungo l'intera superficie, si è proposta soltanto una ricostituzione del collegamento strutturale mediante inserimento di trame e orditi, poiché la leggibilità del motivo non risultava intaccata. La differenziazione nel trattamento delle lacune si è basata sull'esigenza di mediare tra le due posizioni sovente individuabili nel campo del restauro del tappeto annodato: da un lato l'intervento totalmente integrativo, dall'altro lato, l'intervento puramente conservativo. Il restauro è consistito in una delicata interazione tra i numerosi interventi di restauro precedenti, le problematiche di degrado connesse e la valorizzazione dell'opera in quanto manufatto intero e non frammento. È stata dunque prediletta una scelta metodologica integrativa che operi nel rispetto del carattere etico, estetico e strutturale del tappeto, per giungere ad una funzionalità non intesa come ripristino del carattere d'uso ma come fruizione del manufatto nella sua completezza e coerenza.File | Dimensione | Formato | |
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