Censorship has acted for centuries in the history of books, deeply marking the world of children's literature and remaining a very current phenomenon. This thesis aims to bring to light an increasingly widespread tendency to accuse certain works for children of being unsuitable: it will highlight the relationship between children's literature and adult control, which, moved by a desire to protect from reality, often sacrifices the infinite possibilities that reading can offer to growing people. Censorship, which appears in many more or less explicit forms, hides mechanisms aimed at reassuring the adult and perpetuates a normative thought that no longer corresponds to the complex contemporary society in which we live. It's possible to imagine, therefore, a perspective for the adult role that is able to accept with responsibility the strong subversive power of children's literature and that is able to offer children as many stories as possible, especially in a plural and fundamental place like school, looking at reading as a privileged channel for the knowledge of oneself, of the other and of the world around us.
La censura ha agito per secoli nella storia del libro, segnando profondamente il mondo della letteratura per l’infanzia e rimanendo un fenomeno molto attuale. Questa tesi vuole portare alla luce una tendenza, sempre più diffusa, ad accusare certe opere per bambini/e e ragazzi/e di essere inadatte: si evidenzierà il rapporto tra letteratura per l’infanzia e controllo adulto, il quale, mosso da una volontà di protezione dalla realtà, spesso sacrifica le infinite possibilità che la lettura sa offrire alle persone in crescita. La censura, che appare in molteplici forme più o meno esplicite, nasconde meccanismi volti a rassicurare l’adulto e perpetua un pensiero normativo che non corrisponde più alla complessa società contemporanea in cui viviamo. Si immagina, dunque, una prospettiva per il ruolo adulto che sappia accogliere con responsabilità il forte potere sovversivo della letteratura per l’infanzia e che sia in grado di offrire a bambini e bambine più storie possibili, specialmente in un luogo plurale e fondamentale come la scuola, guardando alla lettura come canale privilegiato per la conoscenza di sé, dell’altro e del mondo che ci circonda.
Censura e letteratura per l'infanzia
ZEGNA, ADA
2019/2020
Abstract
La censura ha agito per secoli nella storia del libro, segnando profondamente il mondo della letteratura per l’infanzia e rimanendo un fenomeno molto attuale. Questa tesi vuole portare alla luce una tendenza, sempre più diffusa, ad accusare certe opere per bambini/e e ragazzi/e di essere inadatte: si evidenzierà il rapporto tra letteratura per l’infanzia e controllo adulto, il quale, mosso da una volontà di protezione dalla realtà, spesso sacrifica le infinite possibilità che la lettura sa offrire alle persone in crescita. La censura, che appare in molteplici forme più o meno esplicite, nasconde meccanismi volti a rassicurare l’adulto e perpetua un pensiero normativo che non corrisponde più alla complessa società contemporanea in cui viviamo. Si immagina, dunque, una prospettiva per il ruolo adulto che sappia accogliere con responsabilità il forte potere sovversivo della letteratura per l’infanzia e che sia in grado di offrire a bambini e bambine più storie possibili, specialmente in un luogo plurale e fondamentale come la scuola, guardando alla lettura come canale privilegiato per la conoscenza di sé, dell’altro e del mondo che ci circonda.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/29119