Il mio lavoro si pone come obiettivo il confronto tra tre diverse tipologie di fertilizzazione, studiando come essi influenzino la crescita della pianta del mais, prendendo in considerazione le sue diverse componenti: apparato radicale, fusto e foglie ma anche il tasso di micorrizazione nelle radici. Le piante sono state coltivate nella primavera 2019 in un campo sperimentale del Dipartimento DiSAFA suddiviso in parcelle corrispondenti ai diversi trattamenti, lo stesso trattamento è stato ripetuto in tre parcelle diverse disposte in modo randomizzato. Le piante di mais sono state coltivate utilizzando 4 diversi tipi di fertilizzazione: fosfato biammonico (DAP), il secondo da fosfato biammonico e letame (DAP+LT), fosfato biammonico e liquame (DAP+LI). È stato anche utilizzato un trattamento di controllo a cui non è stato dato alcun concime ONOP , A circa 7 settimane dalla semina le piante sono state prelevate e divise nelle loro componenti. Sono stati valutati i pesi freschi delle radici e della parte aerea, i pesi secchi della parte aerea ed è stata misurata l'area fogliare. In laboratorio, attraverso l'osservazione allo stereoscopio è stato calcolato il tasso di micorrizazione delle radici. In fase di elaborazione dei dati è stata calcolata la percentuale del peso secco sul peso fresco, e il rapporto tra il peso fresco dell'apparato radicale e quello del fusto. Su tutti i dati sono state calcolate le medie e le deviazioni standard. I dati sui pesi delle radici, dei fusti, sia freschi che essiccati, che sull'area fogliare restituiscono tutti lo stesso risultato. Il concime DAP+LT è quello che maggiormente ha favorito la crescita, sotto ogni aspetto, segue poi il DAP+LI e infine il DAP. Il gruppo di controllo, come ci si aspettava, è quello in cui si è registrata la crescita minore. Osservando il rapporto tra il peso delle radici e quello dei fusti non si notano sostanziali differenze tra le piante cresciute con i tre i tipi di fertilizzazione, mentre il rapporto risulta leggermente maggiore nel trattamento ONOP, come accade in genere nelle piante cresciute con bassa disponibilità di nutrienti. Il peso secco del fusto invece costituisce una percentuale praticamente sempre uguale del peso fresco (circa il 14.5%) per tutti i trattamenti e anche per il gruppo di controllo. Similmente, anche il tasso di micorrizazione non mostra differenze significative in base al trattamento, e si attesta in tutti e quattro i casi su un livello molto alto, superiore al 90%. Da questo possiamo dedurre che, la combinazione di fosfato biammonico e letame è quella che maggiormente favorisce la crescita della pianta, seguita dalla combinazione fosfato più liquame e infine solo fosfato. La micorrizazione arbuscolare fornisce alle piante colonizzate una serie di vantaggi che comprendono una maggiore tolleranza a vari tipi di stress, tra cui lo stress idrico e i patogeni, ma frequentemente il tasso di colonizzazione radicale diminuisce in seguito all'uso elevato di fertilizzanti, soprattutto chimici. L'alto tasso di micorrizazione riscontrato in questo studio in tutti i trattamenti analizzati, potrebbe essere legato a caratteristiche del terreno o alla tipologia del mais, che potrebbe essere un ibrido particolarmente favorevole alla colonizzazione. E' sicuramente un dato molto positivo, perché indica che i fertilizzanti e le dosi impiegate nel campo sperimentale e nelle

Micorrize arbuscolari e piante di mais in relazione a diversi livelli di fertilità nel suolo

POGLIANO, MARCO
2019/2020

Abstract

Il mio lavoro si pone come obiettivo il confronto tra tre diverse tipologie di fertilizzazione, studiando come essi influenzino la crescita della pianta del mais, prendendo in considerazione le sue diverse componenti: apparato radicale, fusto e foglie ma anche il tasso di micorrizazione nelle radici. Le piante sono state coltivate nella primavera 2019 in un campo sperimentale del Dipartimento DiSAFA suddiviso in parcelle corrispondenti ai diversi trattamenti, lo stesso trattamento è stato ripetuto in tre parcelle diverse disposte in modo randomizzato. Le piante di mais sono state coltivate utilizzando 4 diversi tipi di fertilizzazione: fosfato biammonico (DAP), il secondo da fosfato biammonico e letame (DAP+LT), fosfato biammonico e liquame (DAP+LI). È stato anche utilizzato un trattamento di controllo a cui non è stato dato alcun concime ONOP , A circa 7 settimane dalla semina le piante sono state prelevate e divise nelle loro componenti. Sono stati valutati i pesi freschi delle radici e della parte aerea, i pesi secchi della parte aerea ed è stata misurata l'area fogliare. In laboratorio, attraverso l'osservazione allo stereoscopio è stato calcolato il tasso di micorrizazione delle radici. In fase di elaborazione dei dati è stata calcolata la percentuale del peso secco sul peso fresco, e il rapporto tra il peso fresco dell'apparato radicale e quello del fusto. Su tutti i dati sono state calcolate le medie e le deviazioni standard. I dati sui pesi delle radici, dei fusti, sia freschi che essiccati, che sull'area fogliare restituiscono tutti lo stesso risultato. Il concime DAP+LT è quello che maggiormente ha favorito la crescita, sotto ogni aspetto, segue poi il DAP+LI e infine il DAP. Il gruppo di controllo, come ci si aspettava, è quello in cui si è registrata la crescita minore. Osservando il rapporto tra il peso delle radici e quello dei fusti non si notano sostanziali differenze tra le piante cresciute con i tre i tipi di fertilizzazione, mentre il rapporto risulta leggermente maggiore nel trattamento ONOP, come accade in genere nelle piante cresciute con bassa disponibilità di nutrienti. Il peso secco del fusto invece costituisce una percentuale praticamente sempre uguale del peso fresco (circa il 14.5%) per tutti i trattamenti e anche per il gruppo di controllo. Similmente, anche il tasso di micorrizazione non mostra differenze significative in base al trattamento, e si attesta in tutti e quattro i casi su un livello molto alto, superiore al 90%. Da questo possiamo dedurre che, la combinazione di fosfato biammonico e letame è quella che maggiormente favorisce la crescita della pianta, seguita dalla combinazione fosfato più liquame e infine solo fosfato. La micorrizazione arbuscolare fornisce alle piante colonizzate una serie di vantaggi che comprendono una maggiore tolleranza a vari tipi di stress, tra cui lo stress idrico e i patogeni, ma frequentemente il tasso di colonizzazione radicale diminuisce in seguito all'uso elevato di fertilizzanti, soprattutto chimici. L'alto tasso di micorrizazione riscontrato in questo studio in tutti i trattamenti analizzati, potrebbe essere legato a caratteristiche del terreno o alla tipologia del mais, che potrebbe essere un ibrido particolarmente favorevole alla colonizzazione. E' sicuramente un dato molto positivo, perché indica che i fertilizzanti e le dosi impiegate nel campo sperimentale e nelle
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/29029