This research focuses on evaluating whether in a field with minimum tillage, therefore, with the application of biocompetitors in the field, the fungal residue in soft wheat is greater or less in a perspective of less use of chemicals required by the EU and consequently by consumers. It also occurs if it is sustainable from a health, economic and environmental point of view; all three important aspects in the production of a food product such as flour. The use of fungicides in cereals has increased in recent years due to the emergence of resistance from pathogens with harmful consequences for the environment. Hence, the importance of finding eco-compatible strategies to produce high quality wheat, preserve human and animal health, reach an adequate level of production using organisms or compounds derived from them as "biological agents" (GRAS, Generally Recognized as Safe) for the control of pathogenic fungi, also taking into account environmental problems and resistance to pesticides. A comparison will be made between wheat grown in the field with plowing and wheat grown in a field with minimal processing, whose limit is precisely the health risk. In one test, Trichoderma was used to which another product is added both on residues (biocompetition with incoculum) and in flowering. The same data will be compared with the use of fungistatic products. In the second evaluation instead, a natural substance with fungicidal action was applied directly on the plant. Between the two tests, the one that proved to have contained the most food safety, and therefore with regard to the production of mycotoxins, was precisely the one carried out with the biocomeptitor distributed on the ground. The quality of the raw flour obtained following the grinding of grain samples grown with both fungicidal and biological agents, has proved to be still far from being able to completely abandon the use of chemistry in agriculture.
Questa ricerca verte sul valutare se in un campo con minima lavorazione quindi, con l'applicazione di biocompetitori sul campo, il residuo fungino nel frumento tenero è maggiore o minore in un'ottica di minor uso della chimica richiesto dall'UE e di conseguenza anche dai consumatori. Si verifica, inoltre se sostenibile da un punto di vista sanitario, economico e ambientale; tutti e tre aspetti importanti nella produzione di un prodotto alimentare come la farina. L'uso di fungicidi nei cereali è aumentato negli ultimi anni a causa dell'insorgere di resistenza da parte dei patogeni con conseguenze dannose per l'ambiente. Da ciò, l'importanza di trovare strategie eco-compatibili per produrre grano caratterizzato da alta qualità, preservare la salute umana e animale, raggiungere un adeguato livello di produzione usando organismi o composti da loro derivati come “agenti biologici” (GRAS, Generally Recognised as Safe) per il controllo di funghi patogeni, tenendo anche in considerazione i problemi ambientali e la resistenza ai pesticidi. Verrà effettuato un confronto tra grano coltivato in campo con aratura e grano coltivato in un campo con minima lavorazione, il cui limite è proprio il rischio sanitario. In una prova è stato utilizzato Trichoderma a cui si aggiunge un altro prodotto sia sui residui (biocompetizione con l'incoculo) che in fioritura. Gli stessi dati verranno confrontati con l'utilizzo di prodotti fungistatici. Nella seconda valutazione invece, è stato applicato una sostanza naturale con azione fungicida applicato direttamente sulla pianta. Tra le due prove quella che ha dimostrato di aver contenuto maggiormente la sicurezza alimentare, e quindi riguardo la produzione di micotossine è stata proprio quella effettuata con il biocomeptitore distribuito sul terreno. La qualità della farina grezza ottenuta in seguito a macinazione di campioni di granella coltivati sia con agenti fungicidi che con agenti biologici, ha dimostrato di essere ancora lontana da poter abbandonare del tutto l'utilizzo della chimica in agricoltura.
Biocontrollo e bio - fungicidi per il miglioramento della sostenibilità e qualità sanitaria del frumento tenero.
GALLO, CECILIA
2019/2020
Abstract
Questa ricerca verte sul valutare se in un campo con minima lavorazione quindi, con l'applicazione di biocompetitori sul campo, il residuo fungino nel frumento tenero è maggiore o minore in un'ottica di minor uso della chimica richiesto dall'UE e di conseguenza anche dai consumatori. Si verifica, inoltre se sostenibile da un punto di vista sanitario, economico e ambientale; tutti e tre aspetti importanti nella produzione di un prodotto alimentare come la farina. L'uso di fungicidi nei cereali è aumentato negli ultimi anni a causa dell'insorgere di resistenza da parte dei patogeni con conseguenze dannose per l'ambiente. Da ciò, l'importanza di trovare strategie eco-compatibili per produrre grano caratterizzato da alta qualità, preservare la salute umana e animale, raggiungere un adeguato livello di produzione usando organismi o composti da loro derivati come “agenti biologici” (GRAS, Generally Recognised as Safe) per il controllo di funghi patogeni, tenendo anche in considerazione i problemi ambientali e la resistenza ai pesticidi. Verrà effettuato un confronto tra grano coltivato in campo con aratura e grano coltivato in un campo con minima lavorazione, il cui limite è proprio il rischio sanitario. In una prova è stato utilizzato Trichoderma a cui si aggiunge un altro prodotto sia sui residui (biocompetizione con l'incoculo) che in fioritura. Gli stessi dati verranno confrontati con l'utilizzo di prodotti fungistatici. Nella seconda valutazione invece, è stato applicato una sostanza naturale con azione fungicida applicato direttamente sulla pianta. Tra le due prove quella che ha dimostrato di aver contenuto maggiormente la sicurezza alimentare, e quindi riguardo la produzione di micotossine è stata proprio quella effettuata con il biocomeptitore distribuito sul terreno. La qualità della farina grezza ottenuta in seguito a macinazione di campioni di granella coltivati sia con agenti fungicidi che con agenti biologici, ha dimostrato di essere ancora lontana da poter abbandonare del tutto l'utilizzo della chimica in agricoltura.File | Dimensione | Formato | |
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