In this final report are analyzed the main aspects of hazelnut cultivation in Piedmont, a territory characterized for years by a constant increase in planted areas. From the top of the Alta Langa hills (traditional cultivation area), hazel cultivation has overspread allover hilly areas of Piedmontese, less suitable, replacing less profitable culture or affected by serious diseases, such as the golden flavescence of the grapevine. Through a detailde bibliographic research, the dynamics of the expansion of halzenut cultivation in southern Piedmont, expecially in the Langhe, Roero e Monferrato hills, ricognized as a UNESCO site since 2014, has been investigated and explained. This land use change has deeply modified the landscape and, also as a result of incorrect choices of cultivation enviroments and bad management techniques, has increased the ground erosion. The relationships between halzenut cultivation and viticolture in particular in the UNESCO heritage hilly areas, has been analyzed. In conclusion is reported that for halzenut cultivation it is essential that specific and suitable areas are defined and tight rules for halzenut cultivation are enforced by integrating them into the I.G.P. Piedmont Hazelnut production regulations; to avoid impacts and negative effects on the territory, protecting also the landscape aspects.

Nella presente relazione finale si sono analizzati i principali aspetti della coltivazione del nocciolo in Piemonte, territorio caratterizzato da anni da un costante rilevante aumento delle superfici impiantate. Dalle zone collinari dell'Alta Langa (tradizionale area di coltivazione), la corilicoltura si è diffusa ulteriormente nelle aree collinari piemontesi e ha continuato la propria espansione nelle zone di pianura, sostituendo colture molto meno remunerative o colpite da gravi fitopatie, come la flavescenza dorata della vite. Tramite una dettagliata ricerca bibliografica si è approfondita la dinamica dell'espansione della corilicoltura nel basso Piemonte, in modo particolare nelle colline delle Langhe, Roero e Monferrato, riconosciute sito UNESCO dal 2014. Questo costante cambiamento d'uso del suolo ha causato un forte e rapido mutamento della morfologia del paesaggio e, anche in conseguenza a errate scelte degli ambienti di coltura e cattive tecniche di gestione, ha accentuato spesso gravi fenomeni erosivi. Si sono poi analizzate le relazioni tra la corilicoltura e la viticoltura in particolare nelle aree collinari diventate patrimonio UNESCO. In conclusione si riporta che è indispensabile che per una corretta corilicoltura vengano compresi questi fenomeni e determinati specifici piani di gestione, come stabilire aree vocate e valutare la possibilità definire ulteriori indicazioni integrandole nel disciplinare della Nocciola Piemonte I.G.P.. Questo per evitare effetti impattanti e negativi sul territorio tutelandone in questo modo anche gli aspetti paesaggistici.

Corilicoltura in Piemonte: aspetti produttivi e paesaggistici

MENALDI, GIOVANNI
2019/2020

Abstract

Nella presente relazione finale si sono analizzati i principali aspetti della coltivazione del nocciolo in Piemonte, territorio caratterizzato da anni da un costante rilevante aumento delle superfici impiantate. Dalle zone collinari dell'Alta Langa (tradizionale area di coltivazione), la corilicoltura si è diffusa ulteriormente nelle aree collinari piemontesi e ha continuato la propria espansione nelle zone di pianura, sostituendo colture molto meno remunerative o colpite da gravi fitopatie, come la flavescenza dorata della vite. Tramite una dettagliata ricerca bibliografica si è approfondita la dinamica dell'espansione della corilicoltura nel basso Piemonte, in modo particolare nelle colline delle Langhe, Roero e Monferrato, riconosciute sito UNESCO dal 2014. Questo costante cambiamento d'uso del suolo ha causato un forte e rapido mutamento della morfologia del paesaggio e, anche in conseguenza a errate scelte degli ambienti di coltura e cattive tecniche di gestione, ha accentuato spesso gravi fenomeni erosivi. Si sono poi analizzate le relazioni tra la corilicoltura e la viticoltura in particolare nelle aree collinari diventate patrimonio UNESCO. In conclusione si riporta che è indispensabile che per una corretta corilicoltura vengano compresi questi fenomeni e determinati specifici piani di gestione, come stabilire aree vocate e valutare la possibilità definire ulteriori indicazioni integrandole nel disciplinare della Nocciola Piemonte I.G.P.. Questo per evitare effetti impattanti e negativi sul territorio tutelandone in questo modo anche gli aspetti paesaggistici.
ITA
In this final report are analyzed the main aspects of hazelnut cultivation in Piedmont, a territory characterized for years by a constant increase in planted areas. From the top of the Alta Langa hills (traditional cultivation area), hazel cultivation has overspread allover hilly areas of Piedmontese, less suitable, replacing less profitable culture or affected by serious diseases, such as the golden flavescence of the grapevine. Through a detailde bibliographic research, the dynamics of the expansion of halzenut cultivation in southern Piedmont, expecially in the Langhe, Roero e Monferrato hills, ricognized as a UNESCO site since 2014, has been investigated and explained. This land use change has deeply modified the landscape and, also as a result of incorrect choices of cultivation enviroments and bad management techniques, has increased the ground erosion. The relationships between halzenut cultivation and viticolture in particular in the UNESCO heritage hilly areas, has been analyzed. In conclusion is reported that for halzenut cultivation it is essential that specific and suitable areas are defined and tight rules for halzenut cultivation are enforced by integrating them into the I.G.P. Piedmont Hazelnut production regulations; to avoid impacts and negative effects on the territory, protecting also the landscape aspects.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/28971