L'agroecologia è una disciplina legata al settore agricolo e, più in generale, alla gestione degli agroecosistemi. La sua identità è stata costruita nel corso degli anni da contributi di natura diversa, così come sono diverse le sue forme teoriche e pratiche di applicazione. L'obiettivo principale dell'agroecologia è quello di sviluppare un sistema agricolo e produttivo sostenibile, sia da un punto di vista ambientale, ovvero l'impatto che l'agricoltura ha nei confronti dell'ambiente, che sociale, ovvero il ruolo che l'agricoltura ha nei confronti delle comunità rurali, ecc. L'agroecologia, seppur a livello pratico sia applicata da sempre in ambito agricolo, ha trovato un'identità assestante solo nello scorso secolo, quando ricercatori diversi, anche di diverse discipline, hanno iniziato a studiare il concetto di ecologia applicato all'agricoltura, consolidandola a livello pratico e teorico. I contributi alla costruzione del pensiero agroecologico furono di diversa natura, da discipline come l'ecologia a movimenti come l'ambientalismo, passando anche per la cultura agronomica delle popolazioni indigene dei paesi tropicali e subtropicali e lo sviluppo rurale dei paesi in via di sviluppo. Ognuno di essi ha influenzato il pensiero agroecologico in maniera diversa, facendogli assumere il suo caratteristico approccio unilaterale che prevede la considerazione di tutti gli elementi che entrano a far parte di un sistema e che lo influiscono. Attualmente l'agroecologia ha un ruolo più ampio rispetto alla sola pratica agricola. In particolare nei paesi in via di sviluppo svolge una funzione fondamentale a livello sociale all'interno delle comunità rurali, favorendone l'indipendenza alimentare, una maggiore competitività a livello di mercato ed una migliore gestione e distribuzione delle risorse, in un'ottica di un sistema produttivo globale più equo e interconnesso. A livello ambientale il ruolo dell'agroecologia è quello di sviluppare un sistema agricolo e produttivo più sostenibile, migliorare la sicurezza ambientale, conservare la biodiversità e migliorare la stabilità a fenomeni come i cambiamenti climatici. Per ottenere ciò è necessario rivalutare l'attuale sistema di produzione e attuare importanti investimenti in termini di conoscenza, tempo e risorse, oltre che una mobilitazione e presa di coscienza a tutti i livelli della società. Nella pratica questa disciplina cerca di ricostruire i complessi rapporti ecologici che si instaurano in un ambiente naturale e che permettono ad esso di raggiungere un equilibrio tale da assicurare una prolungata stabilità. I servizi resi dall'ambiente stesso e dal suo equilibrio ecologico (come una migliore fertilità ed un maggiore controllo delle avversità biotiche) permetterebbero di ottenere un sistema meno dipendente dagli input forniti dall'uomo, come per quanto riguarda i fertilizzanti, prodotti fitosanitari, etc. rendendo più sostenibile, dal punto si vista ambientale che economico, il settore agricolo. Le pratiche attraverso le quali poter raggiungere questi obiettivi sono per esempio le rotazioni colturale, le policolture, le colture di copertura, i sistemi agroforestali, il cui fine principale è prima di tutto rinstaurare un livello di biodiversità tale da poter costruire i complessi rapporti ecologici. Un esempio dei potenziali risultati apportati dall'applicazione delle pratiche agroecologiche è dato dal caso studio analizzato in questa relazione.

Agroecologia, un modello per sviluppare sistemi agricoli sostenibili

LOVERA, MATTEO
2019/2020

Abstract

L'agroecologia è una disciplina legata al settore agricolo e, più in generale, alla gestione degli agroecosistemi. La sua identità è stata costruita nel corso degli anni da contributi di natura diversa, così come sono diverse le sue forme teoriche e pratiche di applicazione. L'obiettivo principale dell'agroecologia è quello di sviluppare un sistema agricolo e produttivo sostenibile, sia da un punto di vista ambientale, ovvero l'impatto che l'agricoltura ha nei confronti dell'ambiente, che sociale, ovvero il ruolo che l'agricoltura ha nei confronti delle comunità rurali, ecc. L'agroecologia, seppur a livello pratico sia applicata da sempre in ambito agricolo, ha trovato un'identità assestante solo nello scorso secolo, quando ricercatori diversi, anche di diverse discipline, hanno iniziato a studiare il concetto di ecologia applicato all'agricoltura, consolidandola a livello pratico e teorico. I contributi alla costruzione del pensiero agroecologico furono di diversa natura, da discipline come l'ecologia a movimenti come l'ambientalismo, passando anche per la cultura agronomica delle popolazioni indigene dei paesi tropicali e subtropicali e lo sviluppo rurale dei paesi in via di sviluppo. Ognuno di essi ha influenzato il pensiero agroecologico in maniera diversa, facendogli assumere il suo caratteristico approccio unilaterale che prevede la considerazione di tutti gli elementi che entrano a far parte di un sistema e che lo influiscono. Attualmente l'agroecologia ha un ruolo più ampio rispetto alla sola pratica agricola. In particolare nei paesi in via di sviluppo svolge una funzione fondamentale a livello sociale all'interno delle comunità rurali, favorendone l'indipendenza alimentare, una maggiore competitività a livello di mercato ed una migliore gestione e distribuzione delle risorse, in un'ottica di un sistema produttivo globale più equo e interconnesso. A livello ambientale il ruolo dell'agroecologia è quello di sviluppare un sistema agricolo e produttivo più sostenibile, migliorare la sicurezza ambientale, conservare la biodiversità e migliorare la stabilità a fenomeni come i cambiamenti climatici. Per ottenere ciò è necessario rivalutare l'attuale sistema di produzione e attuare importanti investimenti in termini di conoscenza, tempo e risorse, oltre che una mobilitazione e presa di coscienza a tutti i livelli della società. Nella pratica questa disciplina cerca di ricostruire i complessi rapporti ecologici che si instaurano in un ambiente naturale e che permettono ad esso di raggiungere un equilibrio tale da assicurare una prolungata stabilità. I servizi resi dall'ambiente stesso e dal suo equilibrio ecologico (come una migliore fertilità ed un maggiore controllo delle avversità biotiche) permetterebbero di ottenere un sistema meno dipendente dagli input forniti dall'uomo, come per quanto riguarda i fertilizzanti, prodotti fitosanitari, etc. rendendo più sostenibile, dal punto si vista ambientale che economico, il settore agricolo. Le pratiche attraverso le quali poter raggiungere questi obiettivi sono per esempio le rotazioni colturale, le policolture, le colture di copertura, i sistemi agroforestali, il cui fine principale è prima di tutto rinstaurare un livello di biodiversità tale da poter costruire i complessi rapporti ecologici. Un esempio dei potenziali risultati apportati dall'applicazione delle pratiche agroecologiche è dato dal caso studio analizzato in questa relazione.
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