Abstract Background: Hairy cell leukemia (HCL) is an indolent lymphoproliferative disorder of mature B cells, characterized by the accumulation of lymphocytes with fine hair-like cytoplasmic projections, molecular alterations and distinct clinical course. Despite the advances in treatment strategy, it still remains an incurable disease. Purine analogs demonstrated excellent and long-lasting response rates, but often followed by relapse. Purpose of the study: to retrospectively evaluate the efficacy and safety of Cladribine (2CDA) in first-line treatment of HCL patients over a period of 20 years in a "real life" clinical setting. Materials and methods: The study was carried out on a cohort of patients belonging to the Hospital Hematology Division of the “Città della salute e della Scienza” of Turin (Italy). All diagnosed patients with HCL were identified between 01/01/1997 and 26/08/2019 but only patients who started treatment with Cladribine were included into the study. Data collection was closed on August 31th 2020. Results: Twenty-seven patients were enrolled; median follow-up of our study was 90 months (range 3-237). Overall response rate (ORR) to treatment was high (78%) with a complete remission (CR) rate of 19% and hematological remissions of 37%; median duration of response was 51 months. Seventy percent of patients obtained complete hematological recovery from cytopenia at the time of diagnosis; 6 out of 27 patients (22%) did not respond to therapy. Our study confirms the excellent long-term outcome of HCL patients treated with Cladribine: median 5-, 10- and 20-years Overall Survival (OS) were 87%, 72% and 71%, respectively. The median 5-, 10-years Progression Free Survival (PFS) were 66% and 54%, respectively. Ten-years PFS for younger patients (aged <50 years) was significantly better compared to older ones (100% vs 53%, p = 0.05) without any difference in OS: 7-years OS was 100% in patients <50 compared to 83% of patients aged &#8805;50 (p = 0.1). Retreatment with Cladribina was also the most frequent second-line choice (34%) in 8 relapsed patients with again 57% of complete remission rate. Toxicity was limited to 7 (26%) cases of infection during treatment with a treatment-related mortality in one case (4%) patients. Regarding to late toxicities, only 1 patient experienced a secondary neoplasm. Conclusions: our data in a small retrospective study confirmed the good clinical efficacy with mild toxicity and satisfactory profile in terms of ORR, CR rate and PFS of Cladribine in patients affected by HCL.

Abstract Introduzione: La leucemia a cellule capellute (HCL) è un disordine linfoproliferativo indolente delle cellule B mature, caratterizzata dall'accumulo di linfociti dotati di sottili proiezioni citoplasmatiche simili a capelli, con alterazioni molecolari tipiche e decorso clinico peculiare. Nonostante i progressi terapeutici fino ad ora ottenuti, ad oggi risulta ancora una malattia incurabile. Gli analoghi purinici hanno dimostrato di poter ottenere ottime risposte cliniche obiettive e di lunga durata, pur se spesso seguite da una recidiva. Scopo dello studio: valutare retrospettivamente in un contesto clinico di “real life” l'efficacia e la sicurezza della Cladribina (2CDA) impiegata come terapia di prima linea nei pazienti affetti da HCL durante un arco di tempo di 20 anni. Materiali e metodi: lo studio è stato condotto c/o la Divisione di Ematologia Ospedaliera dell'Azienda Ospedaliero-Universitaria “Città della Salute e della Scienza” di Torino. Sono stati individuati tutti i pazienti con diagnosi di HCL eseguita tra il 1/01/1997 e il 26/08/2019; sono stati poi selezionati e inclusi nello studio solo i soggetti che hanno iniziato un trattamento con Cladribina. I dati dei pazienti sono stati aggiornati al 31 agosto 2020. Risultati: sono stati arruolati un totale di 27 pazienti; il follow-up mediano del nostro studio è risultato pari a 90 mesi (range 3-237). La risposta globale al trattamento è risultata elevata (78%) con un tasso di remissioni complete pari al 19% e il 37% di remissioni ematologiche; la durata mediana della risposta è pari a 51 mesi. Il 70% dei pazienti ha ottenuto un completo recupero ematologico della citopenia presente al momento della diagnosi; 6 su 27 pazienti (22%) non hanno risposto al trattamento. Il nostro studio conferma l'ottimo outcome a lungo termine dei pazienti affetti da HCL trattati con Cladribina: la sopravvivenza globale (OS) a 5, 10 e 20 anni è risultata pari rispettivamente a 87%, 72% e 71%. La sopravvivenza libera da progressione (PFS) a 5 e 10 anni è risultata pari al 66% e 54% rispettivamente. La PFS a 10 anni per i pazienti con età <50 anni si è mostrata significativamente superiore rispetto a quella della popolazione più anziana (100% rispetto al 53%, p = 0.05) senza tuttavia una differenza significativa in termini di OS: la OS a 7 anni è pari al 100% nei pazienti con meno di 50 anni rispetto all'83% dei pazienti con età superiore (p = 0.1). Il ritrattamento con Cladribina è stata la scelta più frequente nella terapia di seconda linea (34%) negli otto pazienti che hanno sviluppato una recidiva, con in tasso di remissioni complete del 57%. La tossicità al trattamento è stata limitata a 7 casi (26%) di infezioni e si è verificato un solo caso di decesso correlato alla terapia (4%). Per quanto concerne la tossicità a lungo termine, si è osservato un solo caso di neoplasia secondaria. Conclusioni: i risultati nel nostro studio retrospettivo confermano l'elevata efficacia clinica, la tossicità maneggevole e il profilo soddisfacente in termini di risposte globali, risposte complete e PFS della Cladribina impiegata come prima linea di trattamento nei pazienti affetti da HCL.

Follow up a lungo termine dei pazienti con Leucemia a Cellule Capellute (HCL) trattati in prima linea con Cladribina: real world data

CIPI, ANIS
2019/2020

Abstract

Abstract Introduzione: La leucemia a cellule capellute (HCL) è un disordine linfoproliferativo indolente delle cellule B mature, caratterizzata dall'accumulo di linfociti dotati di sottili proiezioni citoplasmatiche simili a capelli, con alterazioni molecolari tipiche e decorso clinico peculiare. Nonostante i progressi terapeutici fino ad ora ottenuti, ad oggi risulta ancora una malattia incurabile. Gli analoghi purinici hanno dimostrato di poter ottenere ottime risposte cliniche obiettive e di lunga durata, pur se spesso seguite da una recidiva. Scopo dello studio: valutare retrospettivamente in un contesto clinico di “real life” l'efficacia e la sicurezza della Cladribina (2CDA) impiegata come terapia di prima linea nei pazienti affetti da HCL durante un arco di tempo di 20 anni. Materiali e metodi: lo studio è stato condotto c/o la Divisione di Ematologia Ospedaliera dell'Azienda Ospedaliero-Universitaria “Città della Salute e della Scienza” di Torino. Sono stati individuati tutti i pazienti con diagnosi di HCL eseguita tra il 1/01/1997 e il 26/08/2019; sono stati poi selezionati e inclusi nello studio solo i soggetti che hanno iniziato un trattamento con Cladribina. I dati dei pazienti sono stati aggiornati al 31 agosto 2020. Risultati: sono stati arruolati un totale di 27 pazienti; il follow-up mediano del nostro studio è risultato pari a 90 mesi (range 3-237). La risposta globale al trattamento è risultata elevata (78%) con un tasso di remissioni complete pari al 19% e il 37% di remissioni ematologiche; la durata mediana della risposta è pari a 51 mesi. Il 70% dei pazienti ha ottenuto un completo recupero ematologico della citopenia presente al momento della diagnosi; 6 su 27 pazienti (22%) non hanno risposto al trattamento. Il nostro studio conferma l'ottimo outcome a lungo termine dei pazienti affetti da HCL trattati con Cladribina: la sopravvivenza globale (OS) a 5, 10 e 20 anni è risultata pari rispettivamente a 87%, 72% e 71%. La sopravvivenza libera da progressione (PFS) a 5 e 10 anni è risultata pari al 66% e 54% rispettivamente. La PFS a 10 anni per i pazienti con età <50 anni si è mostrata significativamente superiore rispetto a quella della popolazione più anziana (100% rispetto al 53%, p = 0.05) senza tuttavia una differenza significativa in termini di OS: la OS a 7 anni è pari al 100% nei pazienti con meno di 50 anni rispetto all'83% dei pazienti con età superiore (p = 0.1). Il ritrattamento con Cladribina è stata la scelta più frequente nella terapia di seconda linea (34%) negli otto pazienti che hanno sviluppato una recidiva, con in tasso di remissioni complete del 57%. La tossicità al trattamento è stata limitata a 7 casi (26%) di infezioni e si è verificato un solo caso di decesso correlato alla terapia (4%). Per quanto concerne la tossicità a lungo termine, si è osservato un solo caso di neoplasia secondaria. Conclusioni: i risultati nel nostro studio retrospettivo confermano l'elevata efficacia clinica, la tossicità maneggevole e il profilo soddisfacente in termini di risposte globali, risposte complete e PFS della Cladribina impiegata come prima linea di trattamento nei pazienti affetti da HCL.
ITA
Abstract Background: Hairy cell leukemia (HCL) is an indolent lymphoproliferative disorder of mature B cells, characterized by the accumulation of lymphocytes with fine hair-like cytoplasmic projections, molecular alterations and distinct clinical course. Despite the advances in treatment strategy, it still remains an incurable disease. Purine analogs demonstrated excellent and long-lasting response rates, but often followed by relapse. Purpose of the study: to retrospectively evaluate the efficacy and safety of Cladribine (2CDA) in first-line treatment of HCL patients over a period of 20 years in a "real life" clinical setting. Materials and methods: The study was carried out on a cohort of patients belonging to the Hospital Hematology Division of the “Città della salute e della Scienza” of Turin (Italy). All diagnosed patients with HCL were identified between 01/01/1997 and 26/08/2019 but only patients who started treatment with Cladribine were included into the study. Data collection was closed on August 31th 2020. Results: Twenty-seven patients were enrolled; median follow-up of our study was 90 months (range 3-237). Overall response rate (ORR) to treatment was high (78%) with a complete remission (CR) rate of 19% and hematological remissions of 37%; median duration of response was 51 months. Seventy percent of patients obtained complete hematological recovery from cytopenia at the time of diagnosis; 6 out of 27 patients (22%) did not respond to therapy. Our study confirms the excellent long-term outcome of HCL patients treated with Cladribine: median 5-, 10- and 20-years Overall Survival (OS) were 87%, 72% and 71%, respectively. The median 5-, 10-years Progression Free Survival (PFS) were 66% and 54%, respectively. Ten-years PFS for younger patients (aged <50 years) was significantly better compared to older ones (100% vs 53%, p = 0.05) without any difference in OS: 7-years OS was 100% in patients <50 compared to 83% of patients aged &#8805;50 (p = 0.1). Retreatment with Cladribina was also the most frequent second-line choice (34%) in 8 relapsed patients with again 57% of complete remission rate. Toxicity was limited to 7 (26%) cases of infection during treatment with a treatment-related mortality in one case (4%) patients. Regarding to late toxicities, only 1 patient experienced a secondary neoplasm. Conclusions: our data in a small retrospective study confirmed the good clinical efficacy with mild toxicity and satisfactory profile in terms of ORR, CR rate and PFS of Cladribine in patients affected by HCL.
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