La tesi si inserisce all'interno del progetto transfrontaliero Alcotra Lemed-Ibex incentrato sul monitoraggio e sulla conservazione delle popolazioni di Capra ibex sulle Alpi occidentali. Nello specifico l'attenzione è stata posta sull'interazione tra lo stambecco e la presenza antropica sul territorio, cercando di valutare quale sia l'impatto delle attività turistico-ricreative sulla selezione dell'habitat e sugli spostamenti dell'ungulato. L'analisi è stata condotta su dati georiferiti raccolti tramite collari GPS che hanno permesso di tracciare l'attività giornaliera di oltre 170 stambecchi nel corso dell'ultima decade. Tramite il linguaggio di programmazione “R” per l'analisi statistica sono stati costruiti dei modelli generalizzati misti sia lineari (GLMMs) che additivi (GAMMs) con lo scopo di predire la probabilità di presenza dell'animale sul territorio al variare di parametri legati al disturbo antropico e all'ambiente. Le principali variabili considerate sono state: “distanza dal disturbo”, “intensità del disturbo” e quota. Approfittando del periodo di quarantena vissuto durante Marzo e Aprile 2020 si è deciso di valutare se l'assenza antropica in montagna rappresentasse una condizione sufficiente a un diverso uso dell'habitat da parte di C. ibex rispetto all'anno precedente. I risultati dei modelli stagionali hanno mostrato un evitamento delle aree a più alta frequentazione e a minore distanza dal disturbo Per quanto riguarda il periodo di quarantena, è stata rilevata una maggiore probabilità di presenza dell'animale a distanze relativamente ridotte dai tracciati antropici, con una significativa differenza rispetto alla condizione di controllo.
Effetto del disturbo antropico sugli spostamenti dello stambecco sulle Alpi Occidentali
ULIANA, RAFFAELE
2019/2020
Abstract
La tesi si inserisce all'interno del progetto transfrontaliero Alcotra Lemed-Ibex incentrato sul monitoraggio e sulla conservazione delle popolazioni di Capra ibex sulle Alpi occidentali. Nello specifico l'attenzione è stata posta sull'interazione tra lo stambecco e la presenza antropica sul territorio, cercando di valutare quale sia l'impatto delle attività turistico-ricreative sulla selezione dell'habitat e sugli spostamenti dell'ungulato. L'analisi è stata condotta su dati georiferiti raccolti tramite collari GPS che hanno permesso di tracciare l'attività giornaliera di oltre 170 stambecchi nel corso dell'ultima decade. Tramite il linguaggio di programmazione “R” per l'analisi statistica sono stati costruiti dei modelli generalizzati misti sia lineari (GLMMs) che additivi (GAMMs) con lo scopo di predire la probabilità di presenza dell'animale sul territorio al variare di parametri legati al disturbo antropico e all'ambiente. Le principali variabili considerate sono state: “distanza dal disturbo”, “intensità del disturbo” e quota. Approfittando del periodo di quarantena vissuto durante Marzo e Aprile 2020 si è deciso di valutare se l'assenza antropica in montagna rappresentasse una condizione sufficiente a un diverso uso dell'habitat da parte di C. ibex rispetto all'anno precedente. I risultati dei modelli stagionali hanno mostrato un evitamento delle aree a più alta frequentazione e a minore distanza dal disturbo Per quanto riguarda il periodo di quarantena, è stata rilevata una maggiore probabilità di presenza dell'animale a distanze relativamente ridotte dai tracciati antropici, con una significativa differenza rispetto alla condizione di controllo.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/28898