Dry Eye Disease or Dry Eye Syndrome (may be abbreviated as DED or DES) was defined in 2007 as a multifactorial disease that derives from a series of different causes or influences, interacting with each other. It is a rather frequent eye disorder, which can lead to redness, itching, burning ora foreign body sensation in the eyes of those affected. It's annoying for an adult person and even more for a child, for whom the diagnosis is often overlooked. In the case of children and infants, dry eye can occur in association with a series of congenital, autoimmune, endocrine and inflammatory disorders, or under certain acquired conditions (for example environmental and nutritional). Due to pediatric dry eye association with other conditions, a multidisciplinary approach to diagnosis and treatment is usually required. In this study, recommended test procedure was highlighted for the cases of DED, which include: subjective questionnaires, tests to evaluate the corneal surface, stability of the tear film, tests to evaluate osmolarity and tear volume. Among risk factors, some examples have been highlighted regarding variety of risk factors in Asian countries and prolonged use of digital devices: a reduced blinking frequency during continuous use of smartphone produces a faster evaporation of the tear film, which can therefore cause dry eye disease. Furthermore smartphones are used at close range due to their small LED screens, thus inducing eye strain, glare and irritation. It has been found that contact lenses wear in children can also induce symptoms of dry eye and tear film disorders, although lesser extent than adults. The relative comfort of children when wearing contact lenses is probably multifactorial, in relation to better components of the tear film compared to adults, modality of the contact lenses worn and/or poor ability to identify discomfort.
La Sindrome dell'Occhio Secco (Dry Eye Disease o Dry Eye Syndrome, abbreviata come DED o DES) è stata definita nel 2007 come malattia multifattoriale che deriva da una serie di cause o influenze diverse, che interagiscono tra di loro. E' un disturbo oculare piuttosto frequente, che può comportare arrossamento, prurito, bruciore o sensazione di corpo estraneo nell'occhio di chi ne è affetto. E' fastidiosa per una persona adulta e ancor di piu' per un bambino, per il quale la diagnosi è spesso trascurata. Nel caso di bambini e neonati, la secchezza oculare può verificarsi in associazione con una serie di disturbi congeniti, autoimmuni, endocrini ed infiammatori, o in determinate condizioni acquisite (ad esempio ambientali e nutrizionali). A causa dell'associazione dell'occhio secco nei bambini con altre condizioni, di solito è richiesto un approccio multidisciplinare alla diagnosi e al trattamento. In questo studio è stata evidenziata la procedura di test raccomandata per i casi di DED, di cui fanno parte: questionari soggettivi, test per valutare la superficie corneale, stabilità del film lacrimale, test per valutare l'osmolarità, test per valutare il volume lacrimale. Tra i fattori di rischio, sono stati evidenziati alcuni esempi riguardo la loro varietà nei Paesi asiatici e l'uso prolungato dei dispositivi digitali: una ridotta frequenza di ammiccamento durante l'uso continuo dello smartphone provoca un'evaporazione più rapida del film lacrimale, che può quindi causare malattia dell'occhio secco. Inoltre, gli smartphone vengono utilizzati a distanza ravvicinata a causa dei loro piccoli schermi a LED, inducendo così affaticamento oculare, abbagliamento e irritazione. E' stato rilevato che nei bambini anche il porto di lenti a contatto può indurre sintomi di secchezza oculare e disturbi del film lacrimale, pur se in misura inferiore rispetto agli adulti. Il comfort relativo dei bambini durante il porto delle lenti a contatto è probabilmente multifattoriale, in relazione a migliori componenti del film lacrimale rispetto agli adulti, tipologie delle lenti a contatto indossate e/o scarsa capacità di identificare il discomfort.
L'impatto dell'occhio secco in età pediatrica ed adolescenziale
SAVOCA, GIULIA
2019/2020
Abstract
La Sindrome dell'Occhio Secco (Dry Eye Disease o Dry Eye Syndrome, abbreviata come DED o DES) è stata definita nel 2007 come malattia multifattoriale che deriva da una serie di cause o influenze diverse, che interagiscono tra di loro. E' un disturbo oculare piuttosto frequente, che può comportare arrossamento, prurito, bruciore o sensazione di corpo estraneo nell'occhio di chi ne è affetto. E' fastidiosa per una persona adulta e ancor di piu' per un bambino, per il quale la diagnosi è spesso trascurata. Nel caso di bambini e neonati, la secchezza oculare può verificarsi in associazione con una serie di disturbi congeniti, autoimmuni, endocrini ed infiammatori, o in determinate condizioni acquisite (ad esempio ambientali e nutrizionali). A causa dell'associazione dell'occhio secco nei bambini con altre condizioni, di solito è richiesto un approccio multidisciplinare alla diagnosi e al trattamento. In questo studio è stata evidenziata la procedura di test raccomandata per i casi di DED, di cui fanno parte: questionari soggettivi, test per valutare la superficie corneale, stabilità del film lacrimale, test per valutare l'osmolarità, test per valutare il volume lacrimale. Tra i fattori di rischio, sono stati evidenziati alcuni esempi riguardo la loro varietà nei Paesi asiatici e l'uso prolungato dei dispositivi digitali: una ridotta frequenza di ammiccamento durante l'uso continuo dello smartphone provoca un'evaporazione più rapida del film lacrimale, che può quindi causare malattia dell'occhio secco. Inoltre, gli smartphone vengono utilizzati a distanza ravvicinata a causa dei loro piccoli schermi a LED, inducendo così affaticamento oculare, abbagliamento e irritazione. E' stato rilevato che nei bambini anche il porto di lenti a contatto può indurre sintomi di secchezza oculare e disturbi del film lacrimale, pur se in misura inferiore rispetto agli adulti. Il comfort relativo dei bambini durante il porto delle lenti a contatto è probabilmente multifattoriale, in relazione a migliori componenti del film lacrimale rispetto agli adulti, tipologie delle lenti a contatto indossate e/o scarsa capacità di identificare il discomfort.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/28861