Sono stati descritti presentazione clinica, metodi diagnostici, terapie conservative e tecniche chirurgiche, complicanze e prognosi del mucocele salivare. Sono stati inclusi nello studio tutti i cani con sialocele cervicale sottoposti a sialoadenectomia della ghiandola mandibolare e sottolinguale presso l'Ospedale Veterinario Universitario di Grugliasco nel periodo compreso tra gennaio 2010 e dicembre 2019 e aventi un follow up di almeno 6 mesi. Per tutti i pazienti sono stati raccolti il segnalamento e i dati relativi all'anamnesi remota e recente, sono stati sottoposti all'esame obiettivo generale e all'esame obiettivo particolare e biopsia ad ago sottile. Prima della chirurgia i soggetti sono stati sottoposti a test diagnostici preoperatori per valutare il rischio anestesiologico; una volta preparati i pazienti sono stati sottoposti a drenaggio del sialocele e sialoadenectomia delle ghiandole mandibolare e sottolinguale, utilizzando un approccio ventrale o laterale. Nel post operatorio i pazienti sono stati ricoverati per almeno 24-48 ore, visitati a 10 giorni dalla chirurgia e mediante interviste telefoniche si è eseguito il follow up a lungo termine. Il fine è stato quello di valutare le complicanze a breve termine e a lungo termine insorte a seguito di asportazione della ghiandola salivare mandibolare e sottolinguale in cani affetti da sialocele cervicale.I risultati ottenuti confermano quanto riportato in letteratura su presentazione clinica e trattamento del sialocele. La diagnosi mediante biopsia ago sottile (esame macroscopico visivo e citologico del materiale) si è confermata essere sufficiente a diagnosticare il sialocele. L'età media dei soggetti è relativamente bassa (5,2 anni), il 74% sono di sesso maschile e le razze colpite maggiormente sono caratterizzate da un temperamento vivace. La tecnica conservativa non è mai risultata risolutiva, mentre la terapia chirurgica è risultata risolutiva con una buona prognosi nel 83% dei casi. Nel 17% dei casi è insorta recidiva come complicanza a lungo termine e nel 4% dei casi edema come complicanza a breve termine.La recidiva insorge a causa di rimozione incompleta del tessuto ghiandolare o della rimozione del complesso ghiandolare del sito sbagliato; come indicato in letteratura per prevenirla si potrebbe privilegiare l'approccio ventrale (utilizzato solamente nel 22% dei casi) e non quello laterale con cui si rischia di lasciare la porzione polistomatica di difficile accesso in sede (utilizzato nel 78% dei casi).

Terapia chirurgica del mucocele salivare del cane. Casistica dell'Ospedale Veterinario Universitario di Grugliasco (2010-2020)

RICATTO, SILVIA
2019/2020

Abstract

Sono stati descritti presentazione clinica, metodi diagnostici, terapie conservative e tecniche chirurgiche, complicanze e prognosi del mucocele salivare. Sono stati inclusi nello studio tutti i cani con sialocele cervicale sottoposti a sialoadenectomia della ghiandola mandibolare e sottolinguale presso l'Ospedale Veterinario Universitario di Grugliasco nel periodo compreso tra gennaio 2010 e dicembre 2019 e aventi un follow up di almeno 6 mesi. Per tutti i pazienti sono stati raccolti il segnalamento e i dati relativi all'anamnesi remota e recente, sono stati sottoposti all'esame obiettivo generale e all'esame obiettivo particolare e biopsia ad ago sottile. Prima della chirurgia i soggetti sono stati sottoposti a test diagnostici preoperatori per valutare il rischio anestesiologico; una volta preparati i pazienti sono stati sottoposti a drenaggio del sialocele e sialoadenectomia delle ghiandole mandibolare e sottolinguale, utilizzando un approccio ventrale o laterale. Nel post operatorio i pazienti sono stati ricoverati per almeno 24-48 ore, visitati a 10 giorni dalla chirurgia e mediante interviste telefoniche si è eseguito il follow up a lungo termine. Il fine è stato quello di valutare le complicanze a breve termine e a lungo termine insorte a seguito di asportazione della ghiandola salivare mandibolare e sottolinguale in cani affetti da sialocele cervicale.I risultati ottenuti confermano quanto riportato in letteratura su presentazione clinica e trattamento del sialocele. La diagnosi mediante biopsia ago sottile (esame macroscopico visivo e citologico del materiale) si è confermata essere sufficiente a diagnosticare il sialocele. L'età media dei soggetti è relativamente bassa (5,2 anni), il 74% sono di sesso maschile e le razze colpite maggiormente sono caratterizzate da un temperamento vivace. La tecnica conservativa non è mai risultata risolutiva, mentre la terapia chirurgica è risultata risolutiva con una buona prognosi nel 83% dei casi. Nel 17% dei casi è insorta recidiva come complicanza a lungo termine e nel 4% dei casi edema come complicanza a breve termine.La recidiva insorge a causa di rimozione incompleta del tessuto ghiandolare o della rimozione del complesso ghiandolare del sito sbagliato; come indicato in letteratura per prevenirla si potrebbe privilegiare l'approccio ventrale (utilizzato solamente nel 22% dei casi) e non quello laterale con cui si rischia di lasciare la porzione polistomatica di difficile accesso in sede (utilizzato nel 78% dei casi).
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