Marte è il pianeta del Sistema Solare di maggiore interesse astrobiologico. Le osservazioni e gli studi effettuati negli anni da parte di diverse sonde hanno confermato che in passato Marte fosse molto differente rispetto a come appare attualmente, più sostenibile alla vita (acqua in abbondanza, atmosfera più densa e temperature più miti). Attualmente la sua atmosfera ha una densità media pari a un centesimo di quella terrestre, a quelle pressioni l’acqua non può trovarsi allo stato liquido, ma solo in fase gassosa in seguito a sublimazione (l’acqua liquida è confinata in aree ristrette e per periodi limitati). Di recente il rover Curiosity ha rilevato tracce di metano nell’atmosfera adiacente al suolo: sul nostro pianeta il metano è prodotto prevalentemente da una classe di Archea estremofili, i metanogeni. Questi microorganismi sono dotati di una notevole capacità di resistenza ad ambienti estremi (come sorgenti termali o ghiacci polari), dove sono costantemente esposti a condizioni normalmente poco sostenibili per molte forme di vita, come temperature molto alte/basse e forti escursioni osmotiche. Questa caratteristica rende i metanogeni degli ottimi candidati per testare i limiti della vita così come la conosciamo e grazie ad essa si può verificare se vi è una possibilità che una forma di vita analoga ai metanogeni terrestri sia presente su Marte. Tutti gli esperimenti condotti hanno mostrato che i ceppi di metanogeni analizzati possono sopravvivere per tempi relativamente lunghi a condizioni ambientali analoghe a quelle marziane. Un’ipotetica forma di vita simile ai metanogeni terrestri potrebbe essersi evoluta e adattata in un lontano passato (o essere tutt’oggi presente) per sopravvivere sul Pianeta Rosso. Sotto al suolo, a pochi metri dalla superficie, troverebbero un ambiente più temperato, umido e al riparo dalle radiazioni, una nicchia dove poter crescere in relativa sicurezza. L’atmosfera di Marte è composta prevalentemente da anidride carbonica, la quale può essere usata insieme all’idrogeno (anch’esso presente in tracce) come componenti di una via metabolica il cui scarto è il metano, sostanza che può accumularsi nel sottosuolo ed essere periodicamente rilasciata in atmosfera ed essere così rilevata dagli strumenti di Curiosity.

Metano nell'atmosfera marziana: ipotesi di attività biologica

CAMANDONA, ALESSANDRO
2020/2021

Abstract

Marte è il pianeta del Sistema Solare di maggiore interesse astrobiologico. Le osservazioni e gli studi effettuati negli anni da parte di diverse sonde hanno confermato che in passato Marte fosse molto differente rispetto a come appare attualmente, più sostenibile alla vita (acqua in abbondanza, atmosfera più densa e temperature più miti). Attualmente la sua atmosfera ha una densità media pari a un centesimo di quella terrestre, a quelle pressioni l’acqua non può trovarsi allo stato liquido, ma solo in fase gassosa in seguito a sublimazione (l’acqua liquida è confinata in aree ristrette e per periodi limitati). Di recente il rover Curiosity ha rilevato tracce di metano nell’atmosfera adiacente al suolo: sul nostro pianeta il metano è prodotto prevalentemente da una classe di Archea estremofili, i metanogeni. Questi microorganismi sono dotati di una notevole capacità di resistenza ad ambienti estremi (come sorgenti termali o ghiacci polari), dove sono costantemente esposti a condizioni normalmente poco sostenibili per molte forme di vita, come temperature molto alte/basse e forti escursioni osmotiche. Questa caratteristica rende i metanogeni degli ottimi candidati per testare i limiti della vita così come la conosciamo e grazie ad essa si può verificare se vi è una possibilità che una forma di vita analoga ai metanogeni terrestri sia presente su Marte. Tutti gli esperimenti condotti hanno mostrato che i ceppi di metanogeni analizzati possono sopravvivere per tempi relativamente lunghi a condizioni ambientali analoghe a quelle marziane. Un’ipotetica forma di vita simile ai metanogeni terrestri potrebbe essersi evoluta e adattata in un lontano passato (o essere tutt’oggi presente) per sopravvivere sul Pianeta Rosso. Sotto al suolo, a pochi metri dalla superficie, troverebbero un ambiente più temperato, umido e al riparo dalle radiazioni, una nicchia dove poter crescere in relativa sicurezza. L’atmosfera di Marte è composta prevalentemente da anidride carbonica, la quale può essere usata insieme all’idrogeno (anch’esso presente in tracce) come componenti di una via metabolica il cui scarto è il metano, sostanza che può accumularsi nel sottosuolo ed essere periodicamente rilasciata in atmosfera ed essere così rilevata dagli strumenti di Curiosity.
ITA
IMPORT DA TESIONLINE
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
870498_tesicamandona.pdf

non disponibili

Tipologia: Altro materiale allegato
Dimensione 663.65 kB
Formato Adobe PDF
663.65 kB Adobe PDF

I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/28750