Head and neck atopic dermatitis is one of the most common manifestation of the desease in both aldults and children. It presents several critical issues that makes it a particulary debilitating manifestation for the patient and, at the same time, a challenge for medical research. This condition significantly worsens the quality of life; patients with head and neck involvement often report feeling of embarassment as well as increased anxiety and depression. The associated therapeutic management is also complex: both topical therapies with steroids and calcineurin inhibitors and those with biological drugs, such as dupilumab, are often ineffective. The aim of this real-life multicentric study is to evaluate the progression of head and neck atopic dermatitis during one-year therapy with tralokinumab, an anti IL-13 monoclonal antibody. A sample of 251 patients with and without involvement of this region was enrolled from five major Italian dermatological center: the University of Milan, the Vanvitelli Hospital in Naples, the University Hospital of Verona, the Catolic University of Sacred Heart in Rome and the San Lazzaro Hospital in Turin. The multicentric study involves monitoring patients for the first year of therapy, from March 2023 to March 2024, throught check-ups at 16, 28 and 48 weeks from the start of treatment(T1,T2,T3). At the end of the follow-up period, the main indicators fo desease severity (EASI, NRSp, NRSds, POEM, DLQI, ADCT) were analysed along with the main indicators of good desease control( EASI≤7, EASI75, EASI90, NRSp≤4, POEM≤4 e DLQI≤5). In order to evaluate the effectiveness of the treatment, drug survival and treatment discontinuation were further considered. The obtained data highlighted that head and neck involvement represents a limiting factor in drug responsiveness. Patients with head and neck involvement maintained a higher disease burden throughout the year of follow-up, with statistical significance limited to T1 and T2; only 50% achieved EASI90 at 48 weeks. Similarly, DLQI revealed a limited improvement in quality of life for subjects with the involvement under examination (DLQI T2 7.82 vs 3.75, p=0.01), with a success rate in achieving DLQI≤5 of 35% at 28 weeks. The POEM indicated the persistence of disease symptoms (POEM T3 9.35 vs 1, p=0.023), with a success rate in achieving POEM ≤4 of 16% at 28 weeks. The same ADCT indicated a perception of poorer disease control in subjects with head-neck involvement, both at 16 weeks (ADCT T1 9.02 vs 5.72, p=0.027) and at 48 weeks (ADCT T3 7.94 vs 1.5, p=0.07). The head and neck EASI showed a rapid reduction from 2.47 to 1.39 in the first 16 weeks, stabilizing at 1.09 at the end of the follow-up. The NRSp and NRSds evaluation scales demonstrated a more robust response to tralokinumab in the study group, with progressive improvement in symptoms, contrasting with the disease relapse in the control group. The NRSp and NRSds values were 3.92 and 1.26 respectively at 48 weeks, with a success rate of 56% in achieving NRSp≤4 at T3. Also, drug survival (p=0.002) and drug discontinuation (p=0.004) were indicative of greater satisfaction among patients with such involvement. In conclusion, our study confirms that the head and neck region remains a challenging localization to manage therapeutically, although the improvement data suggest that tralokinumab represents a promising long-term treatment option.

La dermatite atopica del distretto testa-collo è una delle manifestazioni più frequenti di malattia sia nell’adulto che nel bambino. Essa presenta diverse criticità che la rendono particolarmente invalidante e, allo stesso tempo, una sfida per la ricerca medica. Questa condizione provoca un notevole peggioramento della qualità di vita; il paziente che ha interessamento del testa-collo riferisce spesso sensazione di imbarazzo, maggiore ansia e depressione. La gestione terapeutica è complessa: sia le terapie topiche con steroidi e inibitori della calcineurina, sia quelle sistemiche con farmaci biologici come il dupilumab sono spesso inefficaci. Questo studio multicentrico di real-life ha valutato l’andamento clinico dei pazienti con dermatite atopica moderato-grave, estesa al distretto testa-collo, durante un anno di terapia biologica con tralokinumab, anticorpo monoclonale anti-IL13. Sono stati arruolati 251 pazienti, con e senza interessamento di tale distretto, provenienti da cinque grandi centri dermatologici italiani: l’Università Statale di Milano, l’Ospedale Vanvitelli di Napoli, l’Azienda Ospedaliera Universitaria di Verona, l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma e l’Ospedale San lazzaro di Torino. Il disegno di studio ha previsto il monitoraggio dei pazienti per il primo anno di terapia, da Marzo 2023 a Marzo 2024, mediante controlli ambulatoriali a 16, 28 e 48 settimane(T1, T2 e T3). Al termine del follow-up, sono stati analizzati i principali indicatori di severità di malattia(EASI, NRSp, NRSds, POEM, DLQI e ADCT)insieme ai principali indicatori di buon controllo di malattia(EASI≤7, EASI75, EASI90, NRSp≤4, POEM≤4 e DLQI≤5).Per valutare la bontà del trattamento, si è scelto di considerare drug survival e drug discontinuation. I dati ottenuti hanno evidenziato che l’interessamento del testa-collo rappresenta un fattore limitante la responsività al farmaco. I pazienti con coinvolgimento del testa-collo hanno mantenuto un carico di malattia maggiore per tutto l’anno di follow-up con significatività statistica limitata a T1 e T2; solo il 50% ha raggiunto EASI90 a 48 settimane. Analogamente, il DLQI ha rivelato un miglioramento limitato della qualità di vita nei soggetti con coinvolgimento in esame (DLQI T2 7.82 vs 3.75, p=0.01), con una percentuale di successo nel raggiungimento di DLQI≤5 del 35% a 28 settimane. Il POEM ha indicato persistenza dei sintomi di malattia (POEM T3 9.35 vs 1, p=0.023), con una percentuale di successo nel raggiungimento di POEM≤4 del 16% a 28 settimane. Lo stesso ADCT ha testimoniato la percezione di un peggior controllo di malattia nei soggetti con coinvolgimento del testa-collo, sia a 16 (ADCT T1 9.02 vs 5.72, p=0.027) che a 48 settimane (ADCT T3 7.94 vs 1.5, p=0.07). L’EASI testa-collo ha mostrato rapida riduzione da 2.47 a 1.39 nelle prime 16 settimane, stabilizzandosi a 1.09 a fine follow-up. Le scale di valutazione NRSp e NRSds hanno evidenziato una risposta più robusta al tralokinumab nel gruppo in studio, con miglioramento progressivo dei sintomi, in contrasto con la recrudescenza di malattia nel gruppo di controllo. I valori di NRSp e NRSds sono stati rispettivamente 3,92 e 1,26 a 48 settimane, con una percentuale di successo del 56% nel raggiungimento di NRSp≤4 a T3. Anche drug survival(p=0.002) e drug discontinuation(p=0.004) sono stati indicativi di una maggiore soddisfazione dei pazienti con tale coinvolgimento. In conclusione, il nostro studio conferma che il testa-collo resta una localizzazione di difficile gestione terapeutica, sebbene i dati di miglioramento suggeriscano che il tralokinumab rappresenti una promettente opzione di trattamento a lungo termine.

Andamento clinico della dermatite atopica del distretto testa-collo in trattamento con Tralokinumab: studio multicentrico di real-life

BAIMA, ERICA
2023/2024

Abstract

La dermatite atopica del distretto testa-collo è una delle manifestazioni più frequenti di malattia sia nell’adulto che nel bambino. Essa presenta diverse criticità che la rendono particolarmente invalidante e, allo stesso tempo, una sfida per la ricerca medica. Questa condizione provoca un notevole peggioramento della qualità di vita; il paziente che ha interessamento del testa-collo riferisce spesso sensazione di imbarazzo, maggiore ansia e depressione. La gestione terapeutica è complessa: sia le terapie topiche con steroidi e inibitori della calcineurina, sia quelle sistemiche con farmaci biologici come il dupilumab sono spesso inefficaci. Questo studio multicentrico di real-life ha valutato l’andamento clinico dei pazienti con dermatite atopica moderato-grave, estesa al distretto testa-collo, durante un anno di terapia biologica con tralokinumab, anticorpo monoclonale anti-IL13. Sono stati arruolati 251 pazienti, con e senza interessamento di tale distretto, provenienti da cinque grandi centri dermatologici italiani: l’Università Statale di Milano, l’Ospedale Vanvitelli di Napoli, l’Azienda Ospedaliera Universitaria di Verona, l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma e l’Ospedale San lazzaro di Torino. Il disegno di studio ha previsto il monitoraggio dei pazienti per il primo anno di terapia, da Marzo 2023 a Marzo 2024, mediante controlli ambulatoriali a 16, 28 e 48 settimane(T1, T2 e T3). Al termine del follow-up, sono stati analizzati i principali indicatori di severità di malattia(EASI, NRSp, NRSds, POEM, DLQI e ADCT)insieme ai principali indicatori di buon controllo di malattia(EASI≤7, EASI75, EASI90, NRSp≤4, POEM≤4 e DLQI≤5).Per valutare la bontà del trattamento, si è scelto di considerare drug survival e drug discontinuation. I dati ottenuti hanno evidenziato che l’interessamento del testa-collo rappresenta un fattore limitante la responsività al farmaco. I pazienti con coinvolgimento del testa-collo hanno mantenuto un carico di malattia maggiore per tutto l’anno di follow-up con significatività statistica limitata a T1 e T2; solo il 50% ha raggiunto EASI90 a 48 settimane. Analogamente, il DLQI ha rivelato un miglioramento limitato della qualità di vita nei soggetti con coinvolgimento in esame (DLQI T2 7.82 vs 3.75, p=0.01), con una percentuale di successo nel raggiungimento di DLQI≤5 del 35% a 28 settimane. Il POEM ha indicato persistenza dei sintomi di malattia (POEM T3 9.35 vs 1, p=0.023), con una percentuale di successo nel raggiungimento di POEM≤4 del 16% a 28 settimane. Lo stesso ADCT ha testimoniato la percezione di un peggior controllo di malattia nei soggetti con coinvolgimento del testa-collo, sia a 16 (ADCT T1 9.02 vs 5.72, p=0.027) che a 48 settimane (ADCT T3 7.94 vs 1.5, p=0.07). L’EASI testa-collo ha mostrato rapida riduzione da 2.47 a 1.39 nelle prime 16 settimane, stabilizzandosi a 1.09 a fine follow-up. Le scale di valutazione NRSp e NRSds hanno evidenziato una risposta più robusta al tralokinumab nel gruppo in studio, con miglioramento progressivo dei sintomi, in contrasto con la recrudescenza di malattia nel gruppo di controllo. I valori di NRSp e NRSds sono stati rispettivamente 3,92 e 1,26 a 48 settimane, con una percentuale di successo del 56% nel raggiungimento di NRSp≤4 a T3. Anche drug survival(p=0.002) e drug discontinuation(p=0.004) sono stati indicativi di una maggiore soddisfazione dei pazienti con tale coinvolgimento. In conclusione, il nostro studio conferma che il testa-collo resta una localizzazione di difficile gestione terapeutica, sebbene i dati di miglioramento suggeriscano che il tralokinumab rappresenti una promettente opzione di trattamento a lungo termine.
Clinical course of head and neck atopic dermatitis under Tralokinumab treatment: a real-life multicenter study
Head and neck atopic dermatitis is one of the most common manifestation of the desease in both aldults and children. It presents several critical issues that makes it a particulary debilitating manifestation for the patient and, at the same time, a challenge for medical research. This condition significantly worsens the quality of life; patients with head and neck involvement often report feeling of embarassment as well as increased anxiety and depression. The associated therapeutic management is also complex: both topical therapies with steroids and calcineurin inhibitors and those with biological drugs, such as dupilumab, are often ineffective. The aim of this real-life multicentric study is to evaluate the progression of head and neck atopic dermatitis during one-year therapy with tralokinumab, an anti IL-13 monoclonal antibody. A sample of 251 patients with and without involvement of this region was enrolled from five major Italian dermatological center: the University of Milan, the Vanvitelli Hospital in Naples, the University Hospital of Verona, the Catolic University of Sacred Heart in Rome and the San Lazzaro Hospital in Turin. The multicentric study involves monitoring patients for the first year of therapy, from March 2023 to March 2024, throught check-ups at 16, 28 and 48 weeks from the start of treatment(T1,T2,T3). At the end of the follow-up period, the main indicators fo desease severity (EASI, NRSp, NRSds, POEM, DLQI, ADCT) were analysed along with the main indicators of good desease control( EASI≤7, EASI75, EASI90, NRSp≤4, POEM≤4 e DLQI≤5). In order to evaluate the effectiveness of the treatment, drug survival and treatment discontinuation were further considered. The obtained data highlighted that head and neck involvement represents a limiting factor in drug responsiveness. Patients with head and neck involvement maintained a higher disease burden throughout the year of follow-up, with statistical significance limited to T1 and T2; only 50% achieved EASI90 at 48 weeks. Similarly, DLQI revealed a limited improvement in quality of life for subjects with the involvement under examination (DLQI T2 7.82 vs 3.75, p=0.01), with a success rate in achieving DLQI≤5 of 35% at 28 weeks. The POEM indicated the persistence of disease symptoms (POEM T3 9.35 vs 1, p=0.023), with a success rate in achieving POEM ≤4 of 16% at 28 weeks. The same ADCT indicated a perception of poorer disease control in subjects with head-neck involvement, both at 16 weeks (ADCT T1 9.02 vs 5.72, p=0.027) and at 48 weeks (ADCT T3 7.94 vs 1.5, p=0.07). The head and neck EASI showed a rapid reduction from 2.47 to 1.39 in the first 16 weeks, stabilizing at 1.09 at the end of the follow-up. The NRSp and NRSds evaluation scales demonstrated a more robust response to tralokinumab in the study group, with progressive improvement in symptoms, contrasting with the disease relapse in the control group. The NRSp and NRSds values were 3.92 and 1.26 respectively at 48 weeks, with a success rate of 56% in achieving NRSp≤4 at T3. Also, drug survival (p=0.002) and drug discontinuation (p=0.004) were indicative of greater satisfaction among patients with such involvement. In conclusion, our study confirms that the head and neck region remains a challenging localization to manage therapeutically, although the improvement data suggest that tralokinumab represents a promising long-term treatment option.
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