In this research project, an overview of the methods of care and management of semi-infirm and mentally infirm subjects is presented, regarding the prison institutions and the territorial services of the city of Reggio Emilia. Thanks to the interviews carried out with professionals, who either have operated and operate in the field of mental health in the city under discussion, the history of these patients has been reconstructed from the birth of the judicial psychiatric hospitals to the present day, through the passage of health literacy in prison from the Ministry of Justice to the National Health Service and, in particular, to the Regions, which has seen a first and important improvement in the conditions of prisoners, pursuant of the overcoming of the custodial approach in favor of a more re-educational approach. In a complex system of coordination between legal times, which affect this type of prisoners, and clinical times of treatment and rehabilitation, the difficulties of working in contact with mental discomfort have been observed, as well as the strengths constituted by the projects that the city of Reggio Emilia has activated to provide alternative solutions to prison. An adequate and complete treatment for these subjects is still waiting a regulatory intervention which may fully recognise the specificity of their condition.
In questo progetto di ricerca viene presentata una panoramica delle modalità di cura e gestione dei soggetti seminfermi e con sopraggiunta infermità mentale con riferimento alle istituzioni carcerarie e ai servizi territoriali della città di Reggio Emilia. Grazie alle interviste svolte con i professionisti che hanno operato e operano nell'ambito della salute mentale in città, si è ricostruita la storia di questi pazienti dalla nascita degli ospedali psichiatrici giudiziari fino ai giorni nostri, attraverso il passaggio delle competenze sanitarie in carcere dal Ministero di Giustizia al Servizio Sanitario Nazionale e, in particolare, alle Regioni, che ha visto un primo e importante miglioramento delle condizioni dei detenuti, in virtù del superamento dell'approccio custodialistico in favore di uno maggiormente rieducativo. In un complesso sistema di coordinamento tra i tempi giuridici che gravano su questa tipologia di detenuti e i tempi clinici di cura e riabilitazione, si sono osservate le difficoltà del lavoro a contatto con il disagio mentale ma, anche, i punti di forza costituiti dai progetti che la città di Reggio Emilia ha attivato per prevedere soluzioni alternative al carcere. Un trattamento adeguato e completo per questi soggetti è ancora in attesa di un intervento normativo che riconosca a pieno la specificità della loro condizione.
Il trattamento dei detenuti seminfermi e con sopraggiunta infermità mentale tra carcere e servizi territoriali. Il caso di Reggio Emilia
BORCIANI, MARTA
2019/2020
Abstract
In questo progetto di ricerca viene presentata una panoramica delle modalità di cura e gestione dei soggetti seminfermi e con sopraggiunta infermità mentale con riferimento alle istituzioni carcerarie e ai servizi territoriali della città di Reggio Emilia. Grazie alle interviste svolte con i professionisti che hanno operato e operano nell'ambito della salute mentale in città, si è ricostruita la storia di questi pazienti dalla nascita degli ospedali psichiatrici giudiziari fino ai giorni nostri, attraverso il passaggio delle competenze sanitarie in carcere dal Ministero di Giustizia al Servizio Sanitario Nazionale e, in particolare, alle Regioni, che ha visto un primo e importante miglioramento delle condizioni dei detenuti, in virtù del superamento dell'approccio custodialistico in favore di uno maggiormente rieducativo. In un complesso sistema di coordinamento tra i tempi giuridici che gravano su questa tipologia di detenuti e i tempi clinici di cura e riabilitazione, si sono osservate le difficoltà del lavoro a contatto con il disagio mentale ma, anche, i punti di forza costituiti dai progetti che la città di Reggio Emilia ha attivato per prevedere soluzioni alternative al carcere. Un trattamento adeguato e completo per questi soggetti è ancora in attesa di un intervento normativo che riconosca a pieno la specificità della loro condizione.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/28563