Il lavoro ripercorre e analizza il tema della nobiltà e dei poteri intermedi in Francia e in Europa nei secoli XVII, XVIII e XIX. All'interno dei vari paesi, vengono esposti i punti di contatto e le varie differenze che hanno contraddistinto la nobiltà in tre secoli di profonde mutazioni di carattere socio-politico. Il decentramento sembrerebbe porsi come una creazione della stessa nobiltà, di cui essa stessa non si è resa nemmeno conto di aver prodotto. Di diversa opinione invece è Tocqueville: ai suoi occhi questi tre secoli si caratterizzano per il trionfo di un'amministrazione statale sempre più burocratizzata e centralizzata e dalla relativa sconfitta dei corpi intermedi. Per comprendere al meglio il pensiero tocquevilliano, sono state messe a confronto molte delle sue opere più importanti. Si è pertanto proceduto ad una analisi del decentramento secondo Tocqueville, ripercorrendo soprattutto i tratti statunitensi e quelli francesi, per poi passare alle caratteristiche precipue di nobiltà inglese e francese. Attraverso la connotazione degli aspetti sociali, si migra alla sfera politica e quest'ultima ritorna nuovamente in quella sociale: è un perpetuo scambio vicendevole e reciproco che avviene dovunque in Europa ma con risvolti, talvolta, addirittura opposti. Infine, l'esempio della Linguadoca è per Tocqueville un ottimo punto di partenza per poter attuare in altre parti della Francia un decentramento che secondo lui funziona bene. La Francia poteva non essere destinata ad attraversare in maniera ciclica la rivoluzione e la dittatura senza potersi assestare in un regime nel quale le libertà ed i diritti venissero rispettati. Sul territorio francese si poteva trovare l'esempio di una possibile configurazione alternativa, ovvero la Linguadoca. Studi più recenti hanno d'altronde evidenziato come il ritratto tocquevilliano fosse estremamente fin troppo positivo: infatti, non è stato messo in luce il carattere oligarchico che contraddistingueva la Linguadoca, dove erano presenti abusi probabilmente non minori di quelli verificatisi in altre parti della Francia.
DALLA TOGA ALLA TOWNSHIP: I TORTUOSI PERCORSI TRA NOBILTA' E DECENTRAMENTO NEI SECOLI XVII, XVIII e XIX
GIVONE, ALESSIA
2019/2020
Abstract
Il lavoro ripercorre e analizza il tema della nobiltà e dei poteri intermedi in Francia e in Europa nei secoli XVII, XVIII e XIX. All'interno dei vari paesi, vengono esposti i punti di contatto e le varie differenze che hanno contraddistinto la nobiltà in tre secoli di profonde mutazioni di carattere socio-politico. Il decentramento sembrerebbe porsi come una creazione della stessa nobiltà, di cui essa stessa non si è resa nemmeno conto di aver prodotto. Di diversa opinione invece è Tocqueville: ai suoi occhi questi tre secoli si caratterizzano per il trionfo di un'amministrazione statale sempre più burocratizzata e centralizzata e dalla relativa sconfitta dei corpi intermedi. Per comprendere al meglio il pensiero tocquevilliano, sono state messe a confronto molte delle sue opere più importanti. Si è pertanto proceduto ad una analisi del decentramento secondo Tocqueville, ripercorrendo soprattutto i tratti statunitensi e quelli francesi, per poi passare alle caratteristiche precipue di nobiltà inglese e francese. Attraverso la connotazione degli aspetti sociali, si migra alla sfera politica e quest'ultima ritorna nuovamente in quella sociale: è un perpetuo scambio vicendevole e reciproco che avviene dovunque in Europa ma con risvolti, talvolta, addirittura opposti. Infine, l'esempio della Linguadoca è per Tocqueville un ottimo punto di partenza per poter attuare in altre parti della Francia un decentramento che secondo lui funziona bene. La Francia poteva non essere destinata ad attraversare in maniera ciclica la rivoluzione e la dittatura senza potersi assestare in un regime nel quale le libertà ed i diritti venissero rispettati. Sul territorio francese si poteva trovare l'esempio di una possibile configurazione alternativa, ovvero la Linguadoca. Studi più recenti hanno d'altronde evidenziato come il ritratto tocquevilliano fosse estremamente fin troppo positivo: infatti, non è stato messo in luce il carattere oligarchico che contraddistingueva la Linguadoca, dove erano presenti abusi probabilmente non minori di quelli verificatisi in altre parti della Francia.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/28551