Il tema della disoccupazione è quotidianamente oggetto di interesse da parte di molteplici figure professionali in virtù della sua drammatica attualità. Innumerevoli ricerche hanno messo in luce le conseguenze negative della mancanza di lavoro, non soltanto dal punto di vista economico-finanziario ma anche sul benessere individuale, sul piano sociale e su quello identitario. Il lavoro, infatti, è una delle attività principali in cui gli esseri umani possono essere coinvolti, utile non soltanto al soddisfacimento dei bisogni materiali ma anche alla formazione dell'identità personale. Inoltre, il tipo di lavoro svolto è un elemento che identifica chiunque in modo chiaro e riconoscibile: non a caso, è un'esperienza comune che condizioni di disoccupazione contribuiscano a rendere fragile o instabile l'identità personale, con notevoli ricadute sul tenore di vita. Tali conseguenze sembrano essere ancora più significative per i disoccupati di lungo periodo, ovvero disoccupati da dodici mesi almeno, che la letteratura ha spesso definito "scoraggiati" Inoltre, il problema della disoccupazione sembra essere destinato ad aggravarsi ulteriormente in relazione all'emergenza sanitaria in corso, a causa degli specifici connotati assunti dal mercato del lavoro. La presente ricerca si propone di analizzare le ricadute psicologiche dello stato di disoccupazione, con un focus particolare sulla disoccupazione di lunga durata, di esaminare il ruolo svolto da specifiche risorse personali nella gestione dello stesso e di valutare come esse influenzino i comportamenti di ricerca di un nuovo lavoro. In particolare, le risorse individuali che sono state considerate nel presente lavoro sono: l'autoefficacia, ovvero l'insieme delle credenze relative alla propria capacità di fronteggiare efficacemente eventi e situazioni; la proattività, ovvero la capacità di prendere l'iniziativa per migliorare le circostanze attuali o crearne di nuove; l'occupabilità, ovvero l'adattabilità specifica che consente agli individui di identificare e concretizzare nuove opportunità di carriera. Sulla base delle indicazioni emerse dalla letteratura, nel presente studio si ipotizza che: esista una relazione tra la durata del periodo di disoccupazione, il disagio psicologico e l'intensità della ricerca di un nuovo impiego; le risorse di autoefficacia, proattività e occupabilità moderino tale relazione. Per rispondere alla domanda di ricerca, è stato costruito un questionario ad hoc ma la fase di raccolta dei dati ha risentito degli ostacoli posti dall'emergenza sanitaria, motivo per il quale la somministrazione è avvenuta a distanza in un arco temporale di tre mesi, da maggio ad agosto. I partecipanti sono stati reclutati proponendo il progetto su piattaforme di ricerca lavoro ed il questionario è stato inviato via e-mail a coloro i quali hanno accettato di rispondere, dopo aver ricevuto una breve descrizione delle finalità della ricerca. Dai risultati sono emersi livelli differenti di malessere psicologico, in termini di depressione, ansia e stress, durante le varie fasi della disoccupazione. Inoltre, è stato riscontrato che la proattività funge da moderatrice nella relazione che intercorre tra il protrarsi della disoccupazione e il disagio psicologico, mentre l'autoefficacia esercita il suo effetto di moderazione nella relazione tra la durata della disoccupazione e l'intensità della ricerca di un nuovo impiego.

Disoccupazione, risorse personali e comportamenti di ricerca di un lavoro: uno studio empirico.

PORTARO, ANNALISA VITTORIA
2019/2020

Abstract

Il tema della disoccupazione è quotidianamente oggetto di interesse da parte di molteplici figure professionali in virtù della sua drammatica attualità. Innumerevoli ricerche hanno messo in luce le conseguenze negative della mancanza di lavoro, non soltanto dal punto di vista economico-finanziario ma anche sul benessere individuale, sul piano sociale e su quello identitario. Il lavoro, infatti, è una delle attività principali in cui gli esseri umani possono essere coinvolti, utile non soltanto al soddisfacimento dei bisogni materiali ma anche alla formazione dell'identità personale. Inoltre, il tipo di lavoro svolto è un elemento che identifica chiunque in modo chiaro e riconoscibile: non a caso, è un'esperienza comune che condizioni di disoccupazione contribuiscano a rendere fragile o instabile l'identità personale, con notevoli ricadute sul tenore di vita. Tali conseguenze sembrano essere ancora più significative per i disoccupati di lungo periodo, ovvero disoccupati da dodici mesi almeno, che la letteratura ha spesso definito "scoraggiati" Inoltre, il problema della disoccupazione sembra essere destinato ad aggravarsi ulteriormente in relazione all'emergenza sanitaria in corso, a causa degli specifici connotati assunti dal mercato del lavoro. La presente ricerca si propone di analizzare le ricadute psicologiche dello stato di disoccupazione, con un focus particolare sulla disoccupazione di lunga durata, di esaminare il ruolo svolto da specifiche risorse personali nella gestione dello stesso e di valutare come esse influenzino i comportamenti di ricerca di un nuovo lavoro. In particolare, le risorse individuali che sono state considerate nel presente lavoro sono: l'autoefficacia, ovvero l'insieme delle credenze relative alla propria capacità di fronteggiare efficacemente eventi e situazioni; la proattività, ovvero la capacità di prendere l'iniziativa per migliorare le circostanze attuali o crearne di nuove; l'occupabilità, ovvero l'adattabilità specifica che consente agli individui di identificare e concretizzare nuove opportunità di carriera. Sulla base delle indicazioni emerse dalla letteratura, nel presente studio si ipotizza che: esista una relazione tra la durata del periodo di disoccupazione, il disagio psicologico e l'intensità della ricerca di un nuovo impiego; le risorse di autoefficacia, proattività e occupabilità moderino tale relazione. Per rispondere alla domanda di ricerca, è stato costruito un questionario ad hoc ma la fase di raccolta dei dati ha risentito degli ostacoli posti dall'emergenza sanitaria, motivo per il quale la somministrazione è avvenuta a distanza in un arco temporale di tre mesi, da maggio ad agosto. I partecipanti sono stati reclutati proponendo il progetto su piattaforme di ricerca lavoro ed il questionario è stato inviato via e-mail a coloro i quali hanno accettato di rispondere, dopo aver ricevuto una breve descrizione delle finalità della ricerca. Dai risultati sono emersi livelli differenti di malessere psicologico, in termini di depressione, ansia e stress, durante le varie fasi della disoccupazione. Inoltre, è stato riscontrato che la proattività funge da moderatrice nella relazione che intercorre tra il protrarsi della disoccupazione e il disagio psicologico, mentre l'autoefficacia esercita il suo effetto di moderazione nella relazione tra la durata della disoccupazione e l'intensità della ricerca di un nuovo impiego.
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