The Convention on the Rights of Persons with Disabilities and the ICF classification consider disability on the basis of the biopsychosocial model that is a result of interactions between biological, psychological and social factors. The disabled person, therefore, is not considered only in relation to the disablement but rather in its complexity, taking into account their needs and desires. Thanks to this innovative perspective, educational work is also evolving: individual projects must represent the life project of the subject and the operator must be able to think in terms of functioning and not lack. Although it’s complex to leave the medical model and the methods of taking charge by the services of people with disabilities, it has been shown that in Piedmont it’s possible to work with a view to implementation of rights.
La Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità e la classificazione ICF considerano la disabilità sulla base del modello biopsicosociale ovvero come risultato delle interazioni tra fattori biologici, psicologici e sociali. La persona con disabilità, quindi, non viene considerata solo in relazione alla menomazione bensì nella sua complessità, tenendo conto dei suoi bisogni e desideri. Grazie a questa innovativa prospettiva, anche il lavoro educativo si sta evolvendo: i progetti individuali devono rappresentare il progetto di vita del soggetto e l’operatore deve saper ragionare in termini di funzionamento e non di mancanza. Nonostante sia complesso abbandonare il modello medico e la modalità di presa in carico da parte dei servizi delle persone con disabilità, è stato dimostrato come in Piemonte sia possibile lavorare in un’ottica di attuazione dei diritti.
Disabilità: espressione delle infinite differenze umane
PILONE, ISABEL
2021/2022
Abstract
La Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità e la classificazione ICF considerano la disabilità sulla base del modello biopsicosociale ovvero come risultato delle interazioni tra fattori biologici, psicologici e sociali. La persona con disabilità, quindi, non viene considerata solo in relazione alla menomazione bensì nella sua complessità, tenendo conto dei suoi bisogni e desideri. Grazie a questa innovativa prospettiva, anche il lavoro educativo si sta evolvendo: i progetti individuali devono rappresentare il progetto di vita del soggetto e l’operatore deve saper ragionare in termini di funzionamento e non di mancanza. Nonostante sia complesso abbandonare il modello medico e la modalità di presa in carico da parte dei servizi delle persone con disabilità, è stato dimostrato come in Piemonte sia possibile lavorare in un’ottica di attuazione dei diritti.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/2849