Among dinosaurs, the clade Sauropoda has its origins in the Late Triassic and reaches a global distribution during the Jurassic, period mainly characterized by the presence of different species belonging to the families Diplodocidae, Dicraeosauridae and genera Camarasaurus, Mamenchisaurus and Turiasaurus. After this first evolutionary radiation, during the interval of time corresponding to the boundary between Jurassic and Cretaceous this group undergoes a considerable reduction of diversity losing about 60/80% of its species. As a result of this drop in number of species, a second radiation occurs in the Early Cretaceous, with increased diversity of other sauropod groups, such as rebbachisaurids and titanosauriform, whereas the groups that dominated the Jurassic ecosystems face a sharp decline. Since the Cretaceous is considered by many recent studies to be the period when angiosperms encountered the first significant evolutionary radiation, It is possible to investigate whether there is a correlation between the evolutionary turnover of sauropods and the expansion of this group of plants, which could have become an essential part of the feeding of these herbivorous animals. A significant change in the diet should certainly lead to a change in the marks left by the vegetation on the abrasion surfaces of the teeth. To verify this interpretative hypothesis, in this thesis an analysis of a sample composed of 8 abrasion surfaces on 6 teeth of Jurassic sauropod and 8 surfaces on 7 teeth of Cretaceous, all coming from Madagascar (preserved in Museo civico di storia naturale di Milano) was carried out. More in detail, pictures at SEM were taken, and then analysed with a specific package of R, Microwear. This package allows to subdivide the marks present on the occlusion surfaces of the teeth, defined manually inside working areas comprised between the 200 and the 600 µm2, between pits and scratches, on the base of the relationship between length and width. Several parameters are calculated automatically by the program, such as: number of pits (further divided into small and large pits), number of scratches (further divided into thin and wide scratches), number of parallel scratches and scratches that cross each other. The obtained values (normalized on the basis of the different working area, when it was necessary) were plotted in pairs, with different combinations. The correlation between the single variables and the period (Jurassic or Cretaceous) was analysed using the t-test. In order to identify any differences, some Principal Component Analyses (PCA) were carried out. In total, 6 plots in 2D, 12 t-tests and 4 PCAs were carried out, in order to analyse all the variables provided by the Microwear package. No significant difference was detected by t-tests, except for the correlation test between the period and the number of scratches that cross each other, which was found to be weakly significant. Within the plots and PCAs there are no preferential distributions of the two different groups of Jurassic and Cretaceous teeth. The preliminary results presented in this thesis, therefore, do not support a correlation between vegetational changes and the evolutionary turnover of sauropods during the Jurassic/Cretaceous boundary, whereas, on the contrary, It seems that the diets of the Jurassic and Cretaceous sauropods of Madagascar did not differ significantly.
Il clade dei dinosauri del gruppo dei Sauropoda ha origine nel Triassico superiore e raggiunge una distribuzione globale nel Giurassico, periodo caratterizzato principalmente dalla presenza di diverse specie appartenenti alle famiglie Diplodocidae, Dicraeosauridae e ai generi Camarasaurus, Mamenchisaurus e Turiasaurus. Successivamente a questa prima radiazione evolutiva, nell'intervallo di tempo corrispondente al confine tra i periodi Giurassico e Cretaceo questo gruppo subisce una considerevole riduzione di diversità perdendo circa il 60/80% delle sue specie. In seguito a questo calo di numerosità specifica, nel Cretaceo inferiore avviene una nuova radiazione, con un incremento della diversità di altri gruppi di sauropodi, come i rebbachisauridi e i sauropodi titanosauriformi come brachiosauridi e i titanosauri, mentre i gruppi che dominavano gli ecosistemi giurassici vanno incontro ad un netto declino. Poiché il Cretaceo è considerato da molti studi recenti come il periodo in cui le angiosperme sono andate incontro alla prima significativa radiazione evolutiva, è possibile pensare di indagare se vi sia una correlazione tra il turnover evolutivo dei sauropodi e l'espansione delle angiosperme, che avrebbero potuto diventare parte integrante dell'alimentazione di questi animali erbivori. Una variazione significativa della dieta dovrebbe senz'altro portare ad una variazione nei segni lasciati dalla vegetazione sulle superfici di abrasione dei denti. Per verificare questa ipotesi interpretativa, in questa tesi è stata svolta un'analisi di un campione composto da 8 superfici di abrasione su 6 denti di sauropode del Giurassico e 8 superfici su 7 denti del Cretaceo, tutti provenienti dal Madagascar. Più nel dettaglio, sono state effettuate delle fotografie al SEM, in seguito analizzate con un pacchetto specifico di R, MicroweaR. Questo pacchetto permette di suddividere i segni presenti sulle superfici di occlusione dei denti, definiti manualmente all'interno di aree di lavoro comprese tra i 200 e i 600 µm2, tra fori e strie, sulla base del rapporto tra lunghezza e larghezza. Diversi parametri vengono calcolati in maniera automatica dal programma. Inoltre, vengono calcolati in automatico alcuni semplici parametri statistici, come la media e la deviazione standard della lunghezza e della larghezza di fori e strie. I valori ottenuti sono stati plottati in coppia, con diverse combinazioni. La correlazione tra le singole variabili e il periodo è stata analizzata utilizzando il t-test. Per individuare, inoltre, eventuali differenze, sono state effettuate alcune Analisi delle Componenti Principali. In totale, sono stati effettuati 6 plot in 2D, 12 t-test e 4 PCA, in modo da analizzare tutte le variabili fornite dal pacchetto MicroweaR. Nessuna differenza significativa è stata individuata dai t-test, a eccezione del test di correlazione tra il periodo e il numero di strie che si intersecano tra loro, che è risultato debolmente significativo. All'interno dei plot e delle PCA non si notano delle distribuzioni preferenziali dei due diversi gruppi di denti giurassici e cretacici. I risultati preliminari presentati in questa tesi, dunque, non supportano una correlazione tra i cambiamenti vegetazionali e il turnover evolutivo dei sauropodi al confine tra Giurassico e Cretaceo, mentre, al contrario, sembra che le diete dei sauropodi analizzati del Giurassico e quelli del Cretaceo non differissero significativamente.
ANALISI PRELIMINARE DELLA MICROUSURA DEI DENTI DI SAUROPODI DEL MADAGASCAR: UNO STRUMENTO PER INVESTIGARE LA POTENZIALE COEVOLUZIONE CON LE PIANTE
PIETROCOLA, DANIEL
2019/2020
Abstract
Il clade dei dinosauri del gruppo dei Sauropoda ha origine nel Triassico superiore e raggiunge una distribuzione globale nel Giurassico, periodo caratterizzato principalmente dalla presenza di diverse specie appartenenti alle famiglie Diplodocidae, Dicraeosauridae e ai generi Camarasaurus, Mamenchisaurus e Turiasaurus. Successivamente a questa prima radiazione evolutiva, nell'intervallo di tempo corrispondente al confine tra i periodi Giurassico e Cretaceo questo gruppo subisce una considerevole riduzione di diversità perdendo circa il 60/80% delle sue specie. In seguito a questo calo di numerosità specifica, nel Cretaceo inferiore avviene una nuova radiazione, con un incremento della diversità di altri gruppi di sauropodi, come i rebbachisauridi e i sauropodi titanosauriformi come brachiosauridi e i titanosauri, mentre i gruppi che dominavano gli ecosistemi giurassici vanno incontro ad un netto declino. Poiché il Cretaceo è considerato da molti studi recenti come il periodo in cui le angiosperme sono andate incontro alla prima significativa radiazione evolutiva, è possibile pensare di indagare se vi sia una correlazione tra il turnover evolutivo dei sauropodi e l'espansione delle angiosperme, che avrebbero potuto diventare parte integrante dell'alimentazione di questi animali erbivori. Una variazione significativa della dieta dovrebbe senz'altro portare ad una variazione nei segni lasciati dalla vegetazione sulle superfici di abrasione dei denti. Per verificare questa ipotesi interpretativa, in questa tesi è stata svolta un'analisi di un campione composto da 8 superfici di abrasione su 6 denti di sauropode del Giurassico e 8 superfici su 7 denti del Cretaceo, tutti provenienti dal Madagascar. Più nel dettaglio, sono state effettuate delle fotografie al SEM, in seguito analizzate con un pacchetto specifico di R, MicroweaR. Questo pacchetto permette di suddividere i segni presenti sulle superfici di occlusione dei denti, definiti manualmente all'interno di aree di lavoro comprese tra i 200 e i 600 µm2, tra fori e strie, sulla base del rapporto tra lunghezza e larghezza. Diversi parametri vengono calcolati in maniera automatica dal programma. Inoltre, vengono calcolati in automatico alcuni semplici parametri statistici, come la media e la deviazione standard della lunghezza e della larghezza di fori e strie. I valori ottenuti sono stati plottati in coppia, con diverse combinazioni. La correlazione tra le singole variabili e il periodo è stata analizzata utilizzando il t-test. Per individuare, inoltre, eventuali differenze, sono state effettuate alcune Analisi delle Componenti Principali. In totale, sono stati effettuati 6 plot in 2D, 12 t-test e 4 PCA, in modo da analizzare tutte le variabili fornite dal pacchetto MicroweaR. Nessuna differenza significativa è stata individuata dai t-test, a eccezione del test di correlazione tra il periodo e il numero di strie che si intersecano tra loro, che è risultato debolmente significativo. All'interno dei plot e delle PCA non si notano delle distribuzioni preferenziali dei due diversi gruppi di denti giurassici e cretacici. I risultati preliminari presentati in questa tesi, dunque, non supportano una correlazione tra i cambiamenti vegetazionali e il turnover evolutivo dei sauropodi al confine tra Giurassico e Cretaceo, mentre, al contrario, sembra che le diete dei sauropodi analizzati del Giurassico e quelli del Cretaceo non differissero significativamente.File | Dimensione | Formato | |
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