L'Italia è un paese ricco di fenomeni carsici, grazie all'abbondanza di affioramenti carbonatici e gessosi. Il carsismo ipogeo piemontese è molto sviluppato, specialmente nella Zona Brianzonese, dove i calcari, anche quando dolomitici o scistosi, appaiono fortemente carsificati. La temperatura all'interno delle grotte dipende molto da fattori locali, quali circolazione dell'aria, altitudine e orientazione dell'ingresso, ma tende a stabilizzarsi con minime variazioni stagionali attorno al valore medio annuale di temperatura esterna. L'umidità relativa, invece, tende alla saturazione nelle grotte con percolazione di acqua continua. Questi fattori microclimatici costanti tendono a originare un habitat con condizioni microclimatiche molto regolari, sebbene diverse da grotta a grotta (principalmente in funzione dell'altitudine), in cui possono vivere anche organismi estremamente stenotermi, per cui variazioni anche minime dei parametri microclimatici potrebbero provocarne l'estinzione. Le temperature e l'umidità all'interno delle grotte sono misurate da stazioni meteorologiche situate nelle zone profonde, dove le condizioni climatiche sono stabili tutto l'anno, o da speleologi, che nei resoconti delle esplorazioni sovente riportano misure di temperatura e i punti di misurazione. Le cavità naturali sono buoni indicatori del cambiamento climatico in quanto non sono direttamente influenzate dalle attività dell'uomo e presentano sia range di temperatura e umidità costanti, sia organismi altamente specializzati a queste condizioni stabili. Il presente lavoro vuole illustrare, sulla base di dati di temperatura e umidità raccolti dalla rivista Grotte del C.A.I. UGET di Torino, la più antica rivista mondiale nel settore, com'è distribuita la temperatura delle grotte in Piemonte in rapporto alla quota degli imbocchi e se sono evidenziabili variazioni di temperatura interna nel corso degli anni. I dati sono relativi al periodo compreso tra il 1905 e il 2013. Temperatura e umidità estrapolate bibliograficamente sono riportate in tabelle e confrontate con il gradiente termico altimetrico in Atmosfera Standard ISA, il tasso medio con cui la temperatura varia nella troposfera in funzione dell'altitudine. Ciò allo scopo di verificare la prevedibile relazione tra quota e temperatura delle grotte, e di individuare casi anomali o dati improbabili. Le cavità che presentano i dati più in linea col gradiente ICAO sono geolocalizzate e classificate sulla base della temperatura. Le grotte per le quali sono stati estrapolati una quantità di dati sufficienti, sono state illustrate in dettaglio descrivendone la morfologia (in particolare gli aspetti che possono causare un effetto camino interno) e si è verificato se attraverso i valori ottenuti è possibile riscontrare un'evoluzione termica nel tempo, eventualmente collegabile al Global Warming. I risultati evidenziano che le grotte piemontesi tendono ad avere temperatura in linea col gradiente altimetrico standard, ma ciò è mascherato in alcune (quelle con più ingressi a diversa quota) dal fatto che le misure sono condotte spesso in estate, quando si raggiungono le temperature minime dell'anno, perché le grotte aspirano aria dagli ingressi superiori, aventi maggiore quota. Con i dati migliori e l'ausilio di Google Earth si è potuta creare una carta geografica con l'ubicazione delle grotte distinte per valori di temperatura media annuale.
TEMPERATURA E UMIDITÀ DELLE GROTTE PIEMONTESI
GHIO, FILIPPO
2019/2020
Abstract
L'Italia è un paese ricco di fenomeni carsici, grazie all'abbondanza di affioramenti carbonatici e gessosi. Il carsismo ipogeo piemontese è molto sviluppato, specialmente nella Zona Brianzonese, dove i calcari, anche quando dolomitici o scistosi, appaiono fortemente carsificati. La temperatura all'interno delle grotte dipende molto da fattori locali, quali circolazione dell'aria, altitudine e orientazione dell'ingresso, ma tende a stabilizzarsi con minime variazioni stagionali attorno al valore medio annuale di temperatura esterna. L'umidità relativa, invece, tende alla saturazione nelle grotte con percolazione di acqua continua. Questi fattori microclimatici costanti tendono a originare un habitat con condizioni microclimatiche molto regolari, sebbene diverse da grotta a grotta (principalmente in funzione dell'altitudine), in cui possono vivere anche organismi estremamente stenotermi, per cui variazioni anche minime dei parametri microclimatici potrebbero provocarne l'estinzione. Le temperature e l'umidità all'interno delle grotte sono misurate da stazioni meteorologiche situate nelle zone profonde, dove le condizioni climatiche sono stabili tutto l'anno, o da speleologi, che nei resoconti delle esplorazioni sovente riportano misure di temperatura e i punti di misurazione. Le cavità naturali sono buoni indicatori del cambiamento climatico in quanto non sono direttamente influenzate dalle attività dell'uomo e presentano sia range di temperatura e umidità costanti, sia organismi altamente specializzati a queste condizioni stabili. Il presente lavoro vuole illustrare, sulla base di dati di temperatura e umidità raccolti dalla rivista Grotte del C.A.I. UGET di Torino, la più antica rivista mondiale nel settore, com'è distribuita la temperatura delle grotte in Piemonte in rapporto alla quota degli imbocchi e se sono evidenziabili variazioni di temperatura interna nel corso degli anni. I dati sono relativi al periodo compreso tra il 1905 e il 2013. Temperatura e umidità estrapolate bibliograficamente sono riportate in tabelle e confrontate con il gradiente termico altimetrico in Atmosfera Standard ISA, il tasso medio con cui la temperatura varia nella troposfera in funzione dell'altitudine. Ciò allo scopo di verificare la prevedibile relazione tra quota e temperatura delle grotte, e di individuare casi anomali o dati improbabili. Le cavità che presentano i dati più in linea col gradiente ICAO sono geolocalizzate e classificate sulla base della temperatura. Le grotte per le quali sono stati estrapolati una quantità di dati sufficienti, sono state illustrate in dettaglio descrivendone la morfologia (in particolare gli aspetti che possono causare un effetto camino interno) e si è verificato se attraverso i valori ottenuti è possibile riscontrare un'evoluzione termica nel tempo, eventualmente collegabile al Global Warming. I risultati evidenziano che le grotte piemontesi tendono ad avere temperatura in linea col gradiente altimetrico standard, ma ciò è mascherato in alcune (quelle con più ingressi a diversa quota) dal fatto che le misure sono condotte spesso in estate, quando si raggiungono le temperature minime dell'anno, perché le grotte aspirano aria dagli ingressi superiori, aventi maggiore quota. Con i dati migliori e l'ausilio di Google Earth si è potuta creare una carta geografica con l'ubicazione delle grotte distinte per valori di temperatura media annuale.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
858769_tesifilippoghio858769-tugrotte.pdf
non disponibili
Tipologia:
Altro materiale allegato
Dimensione
3.13 MB
Formato
Adobe PDF
|
3.13 MB | Adobe PDF |
I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/20.500.14240/28457