In una società moderna ci si aspetterebbe di non dover più affrontare problemi come le discriminazioni e le disuguaglianze di genere, ma questo risulta tuttora lontano dalla realtà. I dati pubblicati nel 2020 riportano infatti una dura verità: i progressi verso un’effettiva parità sono troppo lenti e serviranno altri 100 anni per poterla raggiungere. Col passare degli anni, le differenze tra uomini e donne si sono attenuate, ma persistono ancora differenze sostanziali soprattutto in ambito lavorativo. In Italia, ad esempio, si nota un alto livello di disoccupazione femminile e una bassa presenza femminile in ruoli di alto profilo. La forte disoccupazione femminile è un sintomo di queste disuguaglianze e tra le varie cause che incrementano questo dato una più di tutte incide negativamente, ossia la difficoltà di conciliare la vita famigliare con la carriera. Le responsabilità famigliari gravano quasi interamente sulla donna. Ciò è dovuto alla divisione stereotipata dei ruoli all’interno della società per cui il carico famigliare che tutt’oggi impedisce un impegno duraturo nella carriera o in alcuni casi ne causa l’interruzione. Con la pandemia, le situazioni che prima erano precarie sono diventate ancora più fragili causando un aumento della disoccupazione che arriva al 31%. La bassa presenza femminile nel mondo del lavoro rappresenta uno spreco di risorse che incide negativamente anche sul Pil statale, un capitale non utilizzato. Una bassa rappresentanza femminile nei vari settori porta indirettamente a uno scoraggiamento delle donne nell’entrare nel mondo del lavoro e porta a un effetto a catena che non avvierà un cambiamento. Incrementare la presenza femminile è il primo passo per una ripresa e per il rilancio economico ed è importante sfruttare l’effetto trainante che hanno le donne già inserite e che hanno raggiunto posizioni di rilievo. Questo effetto trainante viene spiegato attraverso lo studio dei role models, cioè modelli di ruolo. Le differenze comportamentali tra uomini e donne sono oggetto di studio; pertanto, si evidenziano elementi che spesso possono essere complementari e che portano a una leadership differente. Questi elementi di differenza nella società non vengono però visti come opportunità e non vengono pertanto utilizzati. Oltre alla presenza femminile nel mondo del lavoro e la disoccupazione in aumento rispetto agli anni precedenti, un altro dato rilevante è la differenza salariale che ancora oggi va a discapito delle donne. Le differenze salariali, che ancora oggi si riscontrano, evidenziano la sottostima che la donna riceve dalla società. A livello europeo le donne vengono pagate in media il 16% in meno dei loro colleghi uomini. È chiaro che per risolvere questo gap è necessario un cambio di mentalità collettivo, così da poter eliminare gli stereotipi ancora esistenti ed elevare lo status femminile. L’obiettivo è incrementare in modo omogeneo la presenza femminile nel mondo del lavoro e dell’imprenditoria. Per ottenere questo risultato è necessario un aiuto statale che tramite un buon programma welfare diminuisca questo divario e incentivi la partecipazione femminile al mondo del lavoro. In questa tesi analizzeremo modo approfondito ciascuno dei suddetti punti, ponendo particolare attenzione alla figura di role model.

L'imprenditoria femminile e l'importanza dei modelli di ruolo

KAPULANI, MIKAELA
2019/2020

Abstract

In una società moderna ci si aspetterebbe di non dover più affrontare problemi come le discriminazioni e le disuguaglianze di genere, ma questo risulta tuttora lontano dalla realtà. I dati pubblicati nel 2020 riportano infatti una dura verità: i progressi verso un’effettiva parità sono troppo lenti e serviranno altri 100 anni per poterla raggiungere. Col passare degli anni, le differenze tra uomini e donne si sono attenuate, ma persistono ancora differenze sostanziali soprattutto in ambito lavorativo. In Italia, ad esempio, si nota un alto livello di disoccupazione femminile e una bassa presenza femminile in ruoli di alto profilo. La forte disoccupazione femminile è un sintomo di queste disuguaglianze e tra le varie cause che incrementano questo dato una più di tutte incide negativamente, ossia la difficoltà di conciliare la vita famigliare con la carriera. Le responsabilità famigliari gravano quasi interamente sulla donna. Ciò è dovuto alla divisione stereotipata dei ruoli all’interno della società per cui il carico famigliare che tutt’oggi impedisce un impegno duraturo nella carriera o in alcuni casi ne causa l’interruzione. Con la pandemia, le situazioni che prima erano precarie sono diventate ancora più fragili causando un aumento della disoccupazione che arriva al 31%. La bassa presenza femminile nel mondo del lavoro rappresenta uno spreco di risorse che incide negativamente anche sul Pil statale, un capitale non utilizzato. Una bassa rappresentanza femminile nei vari settori porta indirettamente a uno scoraggiamento delle donne nell’entrare nel mondo del lavoro e porta a un effetto a catena che non avvierà un cambiamento. Incrementare la presenza femminile è il primo passo per una ripresa e per il rilancio economico ed è importante sfruttare l’effetto trainante che hanno le donne già inserite e che hanno raggiunto posizioni di rilievo. Questo effetto trainante viene spiegato attraverso lo studio dei role models, cioè modelli di ruolo. Le differenze comportamentali tra uomini e donne sono oggetto di studio; pertanto, si evidenziano elementi che spesso possono essere complementari e che portano a una leadership differente. Questi elementi di differenza nella società non vengono però visti come opportunità e non vengono pertanto utilizzati. Oltre alla presenza femminile nel mondo del lavoro e la disoccupazione in aumento rispetto agli anni precedenti, un altro dato rilevante è la differenza salariale che ancora oggi va a discapito delle donne. Le differenze salariali, che ancora oggi si riscontrano, evidenziano la sottostima che la donna riceve dalla società. A livello europeo le donne vengono pagate in media il 16% in meno dei loro colleghi uomini. È chiaro che per risolvere questo gap è necessario un cambio di mentalità collettivo, così da poter eliminare gli stereotipi ancora esistenti ed elevare lo status femminile. L’obiettivo è incrementare in modo omogeneo la presenza femminile nel mondo del lavoro e dell’imprenditoria. Per ottenere questo risultato è necessario un aiuto statale che tramite un buon programma welfare diminuisca questo divario e incentivi la partecipazione femminile al mondo del lavoro. In questa tesi analizzeremo modo approfondito ciascuno dei suddetti punti, ponendo particolare attenzione alla figura di role model.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/28418