Dal secondo dopoguerra sempre più Stati europei hanno mostrato l’interesse ad approfondire e ampliare la cooperazione economica e politica. Dai sei paesi fondatori della Comunità del Carbone dell’Acciaio, nata nel 1951, ai 28 dell’UE nel 2013, il processo d’integrazione è stato al centro delle priorità degli Stati dell’Europa continentale molti dei quali, in poco più di 50 anni, sono riusciti a dar vita ad un’organizzazione internazionale – l’Unione Europea – unica nel suo genere. Dalla cooperazione intergovernativa tipica delle organizzazioni internazionali dei primi anni ’50, le varie comunità europee che si sono susseguite hanno sviluppato una sempre più stretta collaborazione in un numero sempre maggiore di settori. Nel primo capitolo della dissertazione sono state illustrate brevemente le tappe storiche dell’allargamento europeo, partendo dalla fondazione della CECA fino ad arrivare all’ingresso nel 2013 della Repubblica di Croazia, 28° Stato membro. Il secondo capitolo invece si concentra sulla disciplina giuridica della procedura d’adesione. Punto di partenza è stato lo studio delle normative dei Trattati vigenti – il Trattato sull’Unione europea (TUE) e il Trattato sul funzionamento dell’Unione europea (TFUE) – che conferiscono all’UE la possibilità di intrattenere rapporti con Stati terzi ed organismi internazionali. L’analisi dei Trattati è proseguita andando a delineare una breve storia della normativa d’adesione. I parametri richiesti dalla Commissione Europea per entrare nell’Unione sono divenuti infatti via via più stringenti. Attualmente, per rientrare nei “parametri d’ammissibilità” concepiti dalla Commissione è necessario il rispetto dei c.d. criteri di Copenaghen e dell’acquis comunitario – valori fondamentali dell’UE – oltre all’effettiva appartenenza geografica al continente europeo. Inoltre, entrambe le fasi della procedura d’adesione, quella “comunitaria” che ha come protagonista la Commissione e quella intergovernativa dove sono i vari Stati membri a relazionarsi con gli aspiranti paesi aderenti, sono state trattate più nel dettaglio. A fine capitolo è stato preso brevemente in esame il diritto di recesso dall’Unione Europea, mai oggetto di una normativa esplicita che ne regolasse il procedimento sino al Trattato di Lisbona. La terza ed ultima parte della dissertazione è stata dedicata alle prospettive future dell’allargamento europeo, concentrandosi maggiormente sull’area dei Balcani Occidentali dalla quale oggi provengono quattro dei cinque Stati ufficialmente candidati e due potenziali candidati. Sono state affrontate le varie problematiche legate non solo al futuro dell’allargamento ma al fenomeno dell’integrazione europea stessa, messa in dubbio pressoché ovunque sul continente a seguito del caso Brexit. Si è cercato di capire che direzione possa prendere l’UE nel prossimo futuro, se sia più utile concentrarsi maggiormente sull’approfondimento del rapporto e sulla coesione degli attuali membri o se l’entrata di nuovi Stati possa dare nuova linfa vitale al progetto europeo. L’UE, spesso oggetto di discussione, continua ancora oggi ad esercitare forti influenze sui paesi limitrofi e non solo. In un mondo globalizzato, dove tutto sembra sfuggire al potere degli Stati nazionali, il progetto europeo offre comunque un orizzonte, un punto di riferimento al quale le nuove generazioni guardano con grande speranza.

Allargamento dell'Unione europea: cenni storici, disciplina attuale e prospettive future

BARBELLA, LUIGI MARIA
2019/2020

Abstract

Dal secondo dopoguerra sempre più Stati europei hanno mostrato l’interesse ad approfondire e ampliare la cooperazione economica e politica. Dai sei paesi fondatori della Comunità del Carbone dell’Acciaio, nata nel 1951, ai 28 dell’UE nel 2013, il processo d’integrazione è stato al centro delle priorità degli Stati dell’Europa continentale molti dei quali, in poco più di 50 anni, sono riusciti a dar vita ad un’organizzazione internazionale – l’Unione Europea – unica nel suo genere. Dalla cooperazione intergovernativa tipica delle organizzazioni internazionali dei primi anni ’50, le varie comunità europee che si sono susseguite hanno sviluppato una sempre più stretta collaborazione in un numero sempre maggiore di settori. Nel primo capitolo della dissertazione sono state illustrate brevemente le tappe storiche dell’allargamento europeo, partendo dalla fondazione della CECA fino ad arrivare all’ingresso nel 2013 della Repubblica di Croazia, 28° Stato membro. Il secondo capitolo invece si concentra sulla disciplina giuridica della procedura d’adesione. Punto di partenza è stato lo studio delle normative dei Trattati vigenti – il Trattato sull’Unione europea (TUE) e il Trattato sul funzionamento dell’Unione europea (TFUE) – che conferiscono all’UE la possibilità di intrattenere rapporti con Stati terzi ed organismi internazionali. L’analisi dei Trattati è proseguita andando a delineare una breve storia della normativa d’adesione. I parametri richiesti dalla Commissione Europea per entrare nell’Unione sono divenuti infatti via via più stringenti. Attualmente, per rientrare nei “parametri d’ammissibilità” concepiti dalla Commissione è necessario il rispetto dei c.d. criteri di Copenaghen e dell’acquis comunitario – valori fondamentali dell’UE – oltre all’effettiva appartenenza geografica al continente europeo. Inoltre, entrambe le fasi della procedura d’adesione, quella “comunitaria” che ha come protagonista la Commissione e quella intergovernativa dove sono i vari Stati membri a relazionarsi con gli aspiranti paesi aderenti, sono state trattate più nel dettaglio. A fine capitolo è stato preso brevemente in esame il diritto di recesso dall’Unione Europea, mai oggetto di una normativa esplicita che ne regolasse il procedimento sino al Trattato di Lisbona. La terza ed ultima parte della dissertazione è stata dedicata alle prospettive future dell’allargamento europeo, concentrandosi maggiormente sull’area dei Balcani Occidentali dalla quale oggi provengono quattro dei cinque Stati ufficialmente candidati e due potenziali candidati. Sono state affrontate le varie problematiche legate non solo al futuro dell’allargamento ma al fenomeno dell’integrazione europea stessa, messa in dubbio pressoché ovunque sul continente a seguito del caso Brexit. Si è cercato di capire che direzione possa prendere l’UE nel prossimo futuro, se sia più utile concentrarsi maggiormente sull’approfondimento del rapporto e sulla coesione degli attuali membri o se l’entrata di nuovi Stati possa dare nuova linfa vitale al progetto europeo. L’UE, spesso oggetto di discussione, continua ancora oggi ad esercitare forti influenze sui paesi limitrofi e non solo. In un mondo globalizzato, dove tutto sembra sfuggire al potere degli Stati nazionali, il progetto europeo offre comunque un orizzonte, un punto di riferimento al quale le nuove generazioni guardano con grande speranza.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/28394