Il mutualismo tra afidi e formiche è molto frequente negli ambienti terrestri di tutto il mondo. Gli afidi sono organismi trofobionti, introducono nell'intestino la linfa che in parte rilasciano tramite i sifoni sottoforma di melata. È qui che entra in gioco il mutualismo con le formiche, gli aspetti di questa relazione sono molteplici e il loro rapporto può essere visto come un modello in equilibrio che persiste finché i benefici superano i costi in almeno una delle due specie. Nell'elaborato vengono presentati i risultati di alcuni studi condotti sui benefici, in particolare la protezione che le formiche forniscono agli afidi rispetto a malattie fungine e la produzione di melata come nutrimento che soddisfa il fabbisogno alimentare delle formiche e per quanto riguarda i costi, l'attenzione si focalizza sulla riduzione delle strutture deputate al volo degli afidi. Lo studio sulla protezione degli afidi da malattie fungine è stato effettuato su Aphis asclepiadis a cui sono stati inoculati i conidi del patogeno obbligato Pandora neoaphidis. È stata analizzata la risposta di Formica podzolica a cadaveri di afidi infetti, non infetti, individui vivi infetti e sani. La rimozione di cadaveri e la cura di individui infetti avveniva più velocemente e più frequentemente. Il beneficio che ricevono le formiche in cambio è la melata. Nello studio preso in esame è stato valutato come avvenga la distribuzione delle risorse nelle colonie di Linepithema humile, una specie di formiche invasive e dannose che si trova spesso in associazione mutualistica con Aphis gossypii. Si sono misurate: la percentuale di massa grassa delle operaie per valutare l'assimilazione dei carboidrati, la percentuale di azoto per valutare l'assimilazione di proteine assunte nella dieta e la percentuale di grasso/percentuale di azoto per mettere in relazione la prestazione delle operaie con il rapporto di proteine e carboidrati presenti nel loro tessuto. I risultati dello studio mostrano come la percentuale di massa grassa sia aumentata con l'accesso agli afidi, al contrario, la percentuale di azoto era maggiore in assenza dei mutualisti. In conclusione, si è potuto affermare che con l'accesso agli afidi si riscontrava una produzione di covata maggiore e una percentuale di massa e sopravvivenza delle operie più elevata. Nell'interazione tra afidi e formiche ci sono anche degli aspetti negativi, lo studio preso in esame relativo ai costi prende in considerazione le differenze delle strutture deputate al volo di Tuberculatus quercicola in assenza o presenza della mutualista Formica yessensis. Durante il mutualismo gran parte delle energie degli afidi viene convogliata nella produzione di melata, ciò comporta una minore allocazione delle risorse nell'apparato di volo che si traduce in una riduzione delle dimensioni corporee e minore capacità di diffusione. Gli esperimenti sono stati condotti in un ambiente privo di predatori, l'autore ha sottoposto gli afidi a due trattamenti diversi, uno includeva le formiche e l'altro le escludeva. Sulla base dei risultati ottenuti si può affermare che per T. quercicola il mutualismo con F. Yessensis abbia un'influenza negativa. Il gran numero di aspetti del rapporto tra afidi e formiche rende il quadro generale molto complesso, nonostante questo, si può affermare che ci siano aspetti positivi e negativi e fin quando i benefici superano i costi si può parlare di mutualismo.
Afidi e fromiche un esempio di rapporto mutualistico
DEMONTIS, GRETA
2019/2020
Abstract
Il mutualismo tra afidi e formiche è molto frequente negli ambienti terrestri di tutto il mondo. Gli afidi sono organismi trofobionti, introducono nell'intestino la linfa che in parte rilasciano tramite i sifoni sottoforma di melata. È qui che entra in gioco il mutualismo con le formiche, gli aspetti di questa relazione sono molteplici e il loro rapporto può essere visto come un modello in equilibrio che persiste finché i benefici superano i costi in almeno una delle due specie. Nell'elaborato vengono presentati i risultati di alcuni studi condotti sui benefici, in particolare la protezione che le formiche forniscono agli afidi rispetto a malattie fungine e la produzione di melata come nutrimento che soddisfa il fabbisogno alimentare delle formiche e per quanto riguarda i costi, l'attenzione si focalizza sulla riduzione delle strutture deputate al volo degli afidi. Lo studio sulla protezione degli afidi da malattie fungine è stato effettuato su Aphis asclepiadis a cui sono stati inoculati i conidi del patogeno obbligato Pandora neoaphidis. È stata analizzata la risposta di Formica podzolica a cadaveri di afidi infetti, non infetti, individui vivi infetti e sani. La rimozione di cadaveri e la cura di individui infetti avveniva più velocemente e più frequentemente. Il beneficio che ricevono le formiche in cambio è la melata. Nello studio preso in esame è stato valutato come avvenga la distribuzione delle risorse nelle colonie di Linepithema humile, una specie di formiche invasive e dannose che si trova spesso in associazione mutualistica con Aphis gossypii. Si sono misurate: la percentuale di massa grassa delle operaie per valutare l'assimilazione dei carboidrati, la percentuale di azoto per valutare l'assimilazione di proteine assunte nella dieta e la percentuale di grasso/percentuale di azoto per mettere in relazione la prestazione delle operaie con il rapporto di proteine e carboidrati presenti nel loro tessuto. I risultati dello studio mostrano come la percentuale di massa grassa sia aumentata con l'accesso agli afidi, al contrario, la percentuale di azoto era maggiore in assenza dei mutualisti. In conclusione, si è potuto affermare che con l'accesso agli afidi si riscontrava una produzione di covata maggiore e una percentuale di massa e sopravvivenza delle operie più elevata. Nell'interazione tra afidi e formiche ci sono anche degli aspetti negativi, lo studio preso in esame relativo ai costi prende in considerazione le differenze delle strutture deputate al volo di Tuberculatus quercicola in assenza o presenza della mutualista Formica yessensis. Durante il mutualismo gran parte delle energie degli afidi viene convogliata nella produzione di melata, ciò comporta una minore allocazione delle risorse nell'apparato di volo che si traduce in una riduzione delle dimensioni corporee e minore capacità di diffusione. Gli esperimenti sono stati condotti in un ambiente privo di predatori, l'autore ha sottoposto gli afidi a due trattamenti diversi, uno includeva le formiche e l'altro le escludeva. Sulla base dei risultati ottenuti si può affermare che per T. quercicola il mutualismo con F. Yessensis abbia un'influenza negativa. Il gran numero di aspetti del rapporto tra afidi e formiche rende il quadro generale molto complesso, nonostante questo, si può affermare che ci siano aspetti positivi e negativi e fin quando i benefici superano i costi si può parlare di mutualismo.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/28324