Questo elaborato è volto ad esporre i rischi relativi alle procedure di estetica permanente analizzando le normative associate alla loro sicurezza. Nello specifico verranno presi in esempio i tatuaggi e il trucco permanente (PMU) il cui incremento della diffusione nei secoli ha suscitato crescenti preoccupazioni circa la loro sicurezza. La qualità dei prodotti e le condizioni igieniche di applicazione, se non garantite, potrebbero comportare un rischio significativo per la salute pubblica. Nonostante diversi studi siano stati condotti negli ultimi anni, risulta tutt'oggi difficoltoso determinare la reale incidenza delle complicazioni correlate alla pratica in esame, mettendo in luce la necessità di un miglioramento delle indagini epidemiologiche e di una categorizzazione più specifica degli eventi avversi correlati. In un primo capitolo vengono analizzati i rischi associati alla pratica dei tatuaggi evidenziando l'esistenza di fattori di rischio di natura infettiva e non infettiva. I rischi di natura chimica sono rappresentati principalmente dagli inchiostri e dai loro prodotti di degradazione, la loro particolare composizione chimica può portare alla sintesi di contaminanti come ammine aromatiche primarie (PAA) e idrocarburi policiclici aromatici (PAH), la cui esposizione a lungo termine può provocare effetti dannosi collegati alla loro tossicità. In merito ai rischi microbiologici diversi studi sono stati performati per l'individuazione delle fonti di contaminazione, sono state indicate principalmente le scarse condizioni igieniche di applicazione dei tatuaggi e l'utilizzo di attrezzatura non sterilizzata tra diversi clienti come fattori favorenti al passaggio di batteri dall'ambiente, in particolare Stafilococcus aureus resistente alla meticillina, Streptococcus spp. e Pseudomonas aeruginosa, e alla possibilità di diffusione di virus a trasmissione parenterale come HBV e HCV. Tra le fonti di rischio microbiologico è stata individuata anche la pratica di diluizione degli inchiostri con acqua non sterile la quale favorisce la contaminazione da parte di miceti comunemente presenti nell'acqua come M. abscessus e M. chelonae. Diversi studi sulla qualità microbiologica degli inchiostri hanno messo in evidenza la presenza di contaminazioni negli stessi quando ancora sigillati, includendo quindi questi ultimi tra le possibili fonti di rischio associate alla pratica cosmetica. In un secondo capitolo verranno analizzate le reazioni istologiche legate all'applicazione di tatuaggi come allergie, infiammazioni asettiche acute e reazioni infettive, queste complicazioni ricoprono un range di situazioni cliniche ampio i quali differenti tempi di esordio rendono difficoltosa l'associazione di queste situazioni alla pratica cosmetica. Sulla base dell'analisi dei rischi associati alla pratica dei tatuaggi, in un ultimo capitolo, vengono esposte le norme relative alla sicurezza dei prodotti adottate da diverse nazioni europee ed extraeuropee analizzando, nello specifico, le Risoluzioni proposte dal Consiglio d'Europa (ResAP(2008)1 – ResAP(2003)2) in materia di composizione dei prodotti impiegati e delle norme igieniche da adottare per i tatuaggi ed il PMU. A conclusione di questo capitolo è stato analizzato più specificatamente il quadro legislativo dell'Italia rappresentato dalle Circolari del 5 febbraio 1998 n. 2.9/156 e del 16 luglio 1998 n. 2.8/633 emanate dal Ministero della Salute.

Estetica permanente: analisi dei rischi chimici e microbiologici associati, diffusione della pratica e legislazione in vigore

BALDON, FRANCESCA
2019/2020

Abstract

Questo elaborato è volto ad esporre i rischi relativi alle procedure di estetica permanente analizzando le normative associate alla loro sicurezza. Nello specifico verranno presi in esempio i tatuaggi e il trucco permanente (PMU) il cui incremento della diffusione nei secoli ha suscitato crescenti preoccupazioni circa la loro sicurezza. La qualità dei prodotti e le condizioni igieniche di applicazione, se non garantite, potrebbero comportare un rischio significativo per la salute pubblica. Nonostante diversi studi siano stati condotti negli ultimi anni, risulta tutt'oggi difficoltoso determinare la reale incidenza delle complicazioni correlate alla pratica in esame, mettendo in luce la necessità di un miglioramento delle indagini epidemiologiche e di una categorizzazione più specifica degli eventi avversi correlati. In un primo capitolo vengono analizzati i rischi associati alla pratica dei tatuaggi evidenziando l'esistenza di fattori di rischio di natura infettiva e non infettiva. I rischi di natura chimica sono rappresentati principalmente dagli inchiostri e dai loro prodotti di degradazione, la loro particolare composizione chimica può portare alla sintesi di contaminanti come ammine aromatiche primarie (PAA) e idrocarburi policiclici aromatici (PAH), la cui esposizione a lungo termine può provocare effetti dannosi collegati alla loro tossicità. In merito ai rischi microbiologici diversi studi sono stati performati per l'individuazione delle fonti di contaminazione, sono state indicate principalmente le scarse condizioni igieniche di applicazione dei tatuaggi e l'utilizzo di attrezzatura non sterilizzata tra diversi clienti come fattori favorenti al passaggio di batteri dall'ambiente, in particolare Stafilococcus aureus resistente alla meticillina, Streptococcus spp. e Pseudomonas aeruginosa, e alla possibilità di diffusione di virus a trasmissione parenterale come HBV e HCV. Tra le fonti di rischio microbiologico è stata individuata anche la pratica di diluizione degli inchiostri con acqua non sterile la quale favorisce la contaminazione da parte di miceti comunemente presenti nell'acqua come M. abscessus e M. chelonae. Diversi studi sulla qualità microbiologica degli inchiostri hanno messo in evidenza la presenza di contaminazioni negli stessi quando ancora sigillati, includendo quindi questi ultimi tra le possibili fonti di rischio associate alla pratica cosmetica. In un secondo capitolo verranno analizzate le reazioni istologiche legate all'applicazione di tatuaggi come allergie, infiammazioni asettiche acute e reazioni infettive, queste complicazioni ricoprono un range di situazioni cliniche ampio i quali differenti tempi di esordio rendono difficoltosa l'associazione di queste situazioni alla pratica cosmetica. Sulla base dell'analisi dei rischi associati alla pratica dei tatuaggi, in un ultimo capitolo, vengono esposte le norme relative alla sicurezza dei prodotti adottate da diverse nazioni europee ed extraeuropee analizzando, nello specifico, le Risoluzioni proposte dal Consiglio d'Europa (ResAP(2008)1 – ResAP(2003)2) in materia di composizione dei prodotti impiegati e delle norme igieniche da adottare per i tatuaggi ed il PMU. A conclusione di questo capitolo è stato analizzato più specificatamente il quadro legislativo dell'Italia rappresentato dalle Circolari del 5 febbraio 1998 n. 2.9/156 e del 16 luglio 1998 n. 2.8/633 emanate dal Ministero della Salute.
ITA
IMPORT DA TESIONLINE
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
847325_tesi.pdf

non disponibili

Tipologia: Altro materiale allegato
Dimensione 633.92 kB
Formato Adobe PDF
633.92 kB Adobe PDF

I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/28308