Dalla metà del XX secolo i ricercatori si sono concentrati con un interesse via via crescente sullo studio dei principi attivi ottenuti da prodotti di origine naturale, utilizzati nella Medicina Ayurvedica e nella Medicina Tradizionale Cinese, al fine di approfondirne le proprietà terapeutiche. Tra i vari prodotti è stata presa in considerazione la curcuma (Curcuma longa) e il suo componente biologicamente attivo principale, la curcumina. Dal 1949 ad oggi si sono scoperte numerose attività della curcumina: azione antibatterica contro Staphylococcus aureus, Salmonella paratyphi, Tricophyton gypseum e Mycobacterium tubercolosis; attività ipocolesterolemizzante, antidiabetica, antinfiammatoria e antiossidante; attività anticancerogena attraverso modelli in vitro e in vivo; attività antinfiammatoria attraverso la soppressione del fattore NF-kB. La curcumina è in grado di modulare l'espressione di molecole infiammatorie, fattori di trascrizione, enzimi, carrier, proteine di resistenza ai farmaci, proteine regolatrici del ciclo cellulare, chemochine, DNA, RNA e ioni metallici. La sicurezza dell'assunzione della curcumina è stata approvata dalla Food and Drug Administration (FDA) e dallo Scientific Commitee for Food (SCF). Nonostante la sua efficacia terapeutica, l'instabilità chimica e la bassa biodisponibilità, rendono la curcumina non competitiva rispetto ai farmaci presenti sul mercato. Per risolvere questo problema, i chimici hanno provato a sintetizzare dei nuovi composti, modificando la struttura dei curcuminoidi naturali. Inoltre, sono state messe in atto alcune strategie quali l'utilizzo di nanoparticelle, micelle, complessi fosfolipidici, liposomi e strutture analoghe a quelle della curcumina, per incrementarne la biodisponibilità. Lo scopo di questa tesi è di prendere in esame la curcumina, riconoscendone le caratteristiche chimico-fisiche, l'instabilità chimica, le attività biologiche e gli ultimi studi farmacologici, focalizzando l'attenzione sul problema della bassa biodisponibilità che la caratterizza, esaminando le strategie per incrementarla e le prospettive in sintesi organica, in particolare i curcuminoidi nella sintesi multi-componenti, nell'ambito della “green chemistry”.

Curcumina: strategie per incrementare la biodisponibilità e nuove prospettive per la sintesi organica

ROLFO, FEDERICA
2019/2020

Abstract

Dalla metà del XX secolo i ricercatori si sono concentrati con un interesse via via crescente sullo studio dei principi attivi ottenuti da prodotti di origine naturale, utilizzati nella Medicina Ayurvedica e nella Medicina Tradizionale Cinese, al fine di approfondirne le proprietà terapeutiche. Tra i vari prodotti è stata presa in considerazione la curcuma (Curcuma longa) e il suo componente biologicamente attivo principale, la curcumina. Dal 1949 ad oggi si sono scoperte numerose attività della curcumina: azione antibatterica contro Staphylococcus aureus, Salmonella paratyphi, Tricophyton gypseum e Mycobacterium tubercolosis; attività ipocolesterolemizzante, antidiabetica, antinfiammatoria e antiossidante; attività anticancerogena attraverso modelli in vitro e in vivo; attività antinfiammatoria attraverso la soppressione del fattore NF-kB. La curcumina è in grado di modulare l'espressione di molecole infiammatorie, fattori di trascrizione, enzimi, carrier, proteine di resistenza ai farmaci, proteine regolatrici del ciclo cellulare, chemochine, DNA, RNA e ioni metallici. La sicurezza dell'assunzione della curcumina è stata approvata dalla Food and Drug Administration (FDA) e dallo Scientific Commitee for Food (SCF). Nonostante la sua efficacia terapeutica, l'instabilità chimica e la bassa biodisponibilità, rendono la curcumina non competitiva rispetto ai farmaci presenti sul mercato. Per risolvere questo problema, i chimici hanno provato a sintetizzare dei nuovi composti, modificando la struttura dei curcuminoidi naturali. Inoltre, sono state messe in atto alcune strategie quali l'utilizzo di nanoparticelle, micelle, complessi fosfolipidici, liposomi e strutture analoghe a quelle della curcumina, per incrementarne la biodisponibilità. Lo scopo di questa tesi è di prendere in esame la curcumina, riconoscendone le caratteristiche chimico-fisiche, l'instabilità chimica, le attività biologiche e gli ultimi studi farmacologici, focalizzando l'attenzione sul problema della bassa biodisponibilità che la caratterizza, esaminando le strategie per incrementarla e le prospettive in sintesi organica, in particolare i curcuminoidi nella sintesi multi-componenti, nell'ambito della “green chemistry”.
ITA
IMPORT DA TESIONLINE
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
842598_tesicurcumina.pdf

non disponibili

Tipologia: Altro materiale allegato
Dimensione 2.27 MB
Formato Adobe PDF
2.27 MB Adobe PDF

I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/28289