Introduction: Today, many emergency room facilities are experiencing a period of crisis, caused mainly by the ever-increasing number of admissions. Some of these, however, are unnecessary. The cultural background, for example in terms of different pain perception, and the presence of a language barrier can greatly influence this. The nurse has the fundamental role of ensuring comprehensive care, from triage to discharge, characterised by effective communication and in-depth attention to the culture of the patient, based on Transcultural Nursing. Purpose: The aim of this study is to investigate the nationality and the possible presence of a language barrier in the patients who make an access or an unplanned readmission to the Emergency Department of the A.O. S. Croce e Carle of Cuneo, as well as to understand if these factors influence the probability of making an unplanned return, within 30 days from the first access. The ultimate aim is to obtain a clear picture of the phenomenon and, if recommended by the results collected, to adapt nursing care, in terms of effective communication, transculturality and personalisation. Methods: An observational, single-centre, retrospective study was conducted on a sample of patients attending the S.S. Emergency Department of the A.O. S. Croce e Carle of Cuneo, during the five -year period 2018-2022. Extrapolating the data from the QuickView database, percentages were obtained on:the nationality of the patients, the impact of the language barrier on total unplanned access and readmissions; the probability of unplanned readmissions , within 30 days, in the Italian, foreign and language barrier population. The population sample was divided into the subcategories: general population, age 16-64 years and over 65 years, gender, colour code assigned during Triage and main symptom described. Results: The nationality of the patients was in line with the data of the Istat Reports with regard to the general population, with slight differences for male and female, while there were high percentages of foreign patients in the case of unplanned access and return with abdominal pain and headache, as well as in the case of a white colour code. The impact of the language barrier was very low on the total number of accesses and unscheduled returns, as was the probability of readmission in the case of communication difficulties with the health professional. The probability, always calculated at 30 days from the first access, was higher in the groups of foreigners aged 16-64, male and with white code. Italians have a greater tendency to return in the case of female gender, age over 65 and febrile symptoms. Conclusion: Patients with a language barrier have a minimal impact on total access and unscheduled readmission, as well as a low probability of unplanned re-entry in the various population groups. The differences found between Italians and foreigners are probably of cultural origin, in particular with regard to men and women, as well as the perception of pain. Further studies are needed to investigate the aetiology of this phenomenon. The data suggest that a culturally sensitive approach is already adopted in the emergency structure; however, in order to further reduce these differences, the nurse will necessarily have to provide increasingly personalised, gender-specific and above all cross-cultural care. Keywords: readmission, emergency department (ED), emergency room (ER), linguistic barrier, language barrier, discharge, nursing interventions, transcultural nursing.

Introduzione: Molte strutture di Pronto Soccorso vivono oggi un periodo di crisi, causato principalmente dal numero sempre maggiore di accessi. Una parte di quest’ultimi, tuttavia, risulta improprio. Il background culturale, ad esempio in termini di diversa percezione del dolore, e la presenza di una barriera linguistica, possono influenzare notevolmente tale fenomeno. L’infermiere ha il ruolo fondamentale di garantire un’assistenza completa, dal Triage alla dimissione, caratterizzata da una comunicazione efficace e un’attenzione profonda alla cultura dell’assistito, sulla base del Transcultural Nursing. Obiettivo: L’intento di questo elaborato è indagare la nazionalità e l’eventuale presenza di una barriera linguistica negli assistiti che effettuano un accesso o un rientro non programmato nella S.S. di Pronto Soccorso dell’A.O. S. Croce e Carle di Cuneo, nonché comprendere se tali fattori influenzino la probabilità di ricorrere ad un rientro non programmato, entro 30 giorni dal primo accesso. Il fine ultimo è quello di ottenere una chiara visione del fenomeno e, se raccomandato dai risultati raccolti, adeguare l’assistenza infermieristica, in termini di comunicazione efficace, transculturalità e personalizzazione. Materiali e metodo: È stato condotto uno studio osservazionale, monocentrico e retrospettivo, su un campione di pazienti afferenti alla S.S. di Pronto Soccorso dell’A.O. S. Croce e Carle di Cuneo, nel quinquennio 2018-2022. Estrapolati i dati dal database QuickView, sono state ottenute percentuali relative alla nazionalità degli assistiti, all’impatto della barriera linguistica sugli accessi e sui rientri non programmati totali e alla probabilità di riaccesso non programmato, a 30 giorni, nella popolazione italiana, straniera e che presentava una barriera linguistica. Il campione della popolazione è stato diviso nelle sottocategorie: popolazione generale, età 16-64 anni e over 65 anni, sesso maschile e femminile, codice colore assegnato durante il Triage e sintomo principale descritto. Risultati: La nazionalità degli assistiti è risultata in linea con i dati dei Rapporti Istat per quanto riguarda la popolazione generale, con lievi differenze per il sesso maschile e femminile, mentre sono state alte le percentuali di pazienti stranieri in caso di accesso e rientro non programmato con dolore addominale e con cefalea, nonché in caso di codice colore bianco. L’impatto della barriera linguistica è stato molto basso sul totale degli accessi e dei rientri non programmati, così come la probabilità di riaccesso in caso di difficoltà comunicativa con l’operatore sanitario. La probabilità, calcolata sempre a 30 giorni dal primo accesso, è risultata maggiore nei gruppi di stranieri con età 16-64 anni, di sesso maschile e con codice bianco. Gli italiani hanno una tendenza maggiore di rientro non programmato in caso di sesso femminile, età over 65 anni e sintomo febbrile. Conclusioni: I pazienti con barriera linguistica hanno un minimo impatto sul totale degli accessi e dei rientri non programmati, nonché una bassa probabilità di riaccesso non programmato nelle varie categorie di popolazione. Le differenze riscontrate tra italiani e stranieri hanno probabilmente origine culturale, in particolare per quanto concerne uomo e donna, nonché la percezione del dolore. Sono necessari ulteriori studi, con l’obiettivo di indagare l’eziologia di tale fenomeno. I dati suggeriscono che un approccio attento alla sfera culturale è già adottato nella struttura emergenziale; tuttavia, al fine di ridurre ancora tali differenze, l’infermiere dovrà necessariamente garantire un’assistenza sempre più personalizzata, genere specifica e soprattutto transculturale. Parole chiave: readmission, emergency department (ED), emergency room (ER), linguistic barrier, language barrier, discharge, nursing interventions, transcultural nursing.

L'influenza della nazionalità e della barriera linguistica sul riaccesso non programmato alla S.S. di Pronto Soccorso dell’A.O. S. Croce e Carle di Cuneo: uno studio retrospettivo

PERLO, SAMUELE
2022/2023

Abstract

Introduzione: Molte strutture di Pronto Soccorso vivono oggi un periodo di crisi, causato principalmente dal numero sempre maggiore di accessi. Una parte di quest’ultimi, tuttavia, risulta improprio. Il background culturale, ad esempio in termini di diversa percezione del dolore, e la presenza di una barriera linguistica, possono influenzare notevolmente tale fenomeno. L’infermiere ha il ruolo fondamentale di garantire un’assistenza completa, dal Triage alla dimissione, caratterizzata da una comunicazione efficace e un’attenzione profonda alla cultura dell’assistito, sulla base del Transcultural Nursing. Obiettivo: L’intento di questo elaborato è indagare la nazionalità e l’eventuale presenza di una barriera linguistica negli assistiti che effettuano un accesso o un rientro non programmato nella S.S. di Pronto Soccorso dell’A.O. S. Croce e Carle di Cuneo, nonché comprendere se tali fattori influenzino la probabilità di ricorrere ad un rientro non programmato, entro 30 giorni dal primo accesso. Il fine ultimo è quello di ottenere una chiara visione del fenomeno e, se raccomandato dai risultati raccolti, adeguare l’assistenza infermieristica, in termini di comunicazione efficace, transculturalità e personalizzazione. Materiali e metodo: È stato condotto uno studio osservazionale, monocentrico e retrospettivo, su un campione di pazienti afferenti alla S.S. di Pronto Soccorso dell’A.O. S. Croce e Carle di Cuneo, nel quinquennio 2018-2022. Estrapolati i dati dal database QuickView, sono state ottenute percentuali relative alla nazionalità degli assistiti, all’impatto della barriera linguistica sugli accessi e sui rientri non programmati totali e alla probabilità di riaccesso non programmato, a 30 giorni, nella popolazione italiana, straniera e che presentava una barriera linguistica. Il campione della popolazione è stato diviso nelle sottocategorie: popolazione generale, età 16-64 anni e over 65 anni, sesso maschile e femminile, codice colore assegnato durante il Triage e sintomo principale descritto. Risultati: La nazionalità degli assistiti è risultata in linea con i dati dei Rapporti Istat per quanto riguarda la popolazione generale, con lievi differenze per il sesso maschile e femminile, mentre sono state alte le percentuali di pazienti stranieri in caso di accesso e rientro non programmato con dolore addominale e con cefalea, nonché in caso di codice colore bianco. L’impatto della barriera linguistica è stato molto basso sul totale degli accessi e dei rientri non programmati, così come la probabilità di riaccesso in caso di difficoltà comunicativa con l’operatore sanitario. La probabilità, calcolata sempre a 30 giorni dal primo accesso, è risultata maggiore nei gruppi di stranieri con età 16-64 anni, di sesso maschile e con codice bianco. Gli italiani hanno una tendenza maggiore di rientro non programmato in caso di sesso femminile, età over 65 anni e sintomo febbrile. Conclusioni: I pazienti con barriera linguistica hanno un minimo impatto sul totale degli accessi e dei rientri non programmati, nonché una bassa probabilità di riaccesso non programmato nelle varie categorie di popolazione. Le differenze riscontrate tra italiani e stranieri hanno probabilmente origine culturale, in particolare per quanto concerne uomo e donna, nonché la percezione del dolore. Sono necessari ulteriori studi, con l’obiettivo di indagare l’eziologia di tale fenomeno. I dati suggeriscono che un approccio attento alla sfera culturale è già adottato nella struttura emergenziale; tuttavia, al fine di ridurre ancora tali differenze, l’infermiere dovrà necessariamente garantire un’assistenza sempre più personalizzata, genere specifica e soprattutto transculturale. Parole chiave: readmission, emergency department (ED), emergency room (ER), linguistic barrier, language barrier, discharge, nursing interventions, transcultural nursing.
The influence of nationality and language barrier on unplanned readmission to the Emergency Department of the A.O. S. Croce e Carle of Cuneo: a retrospective study
Introduction: Today, many emergency room facilities are experiencing a period of crisis, caused mainly by the ever-increasing number of admissions. Some of these, however, are unnecessary. The cultural background, for example in terms of different pain perception, and the presence of a language barrier can greatly influence this. The nurse has the fundamental role of ensuring comprehensive care, from triage to discharge, characterised by effective communication and in-depth attention to the culture of the patient, based on Transcultural Nursing. Purpose: The aim of this study is to investigate the nationality and the possible presence of a language barrier in the patients who make an access or an unplanned readmission to the Emergency Department of the A.O. S. Croce e Carle of Cuneo, as well as to understand if these factors influence the probability of making an unplanned return, within 30 days from the first access. The ultimate aim is to obtain a clear picture of the phenomenon and, if recommended by the results collected, to adapt nursing care, in terms of effective communication, transculturality and personalisation. Methods: An observational, single-centre, retrospective study was conducted on a sample of patients attending the S.S. Emergency Department of the A.O. S. Croce e Carle of Cuneo, during the five -year period 2018-2022. Extrapolating the data from the QuickView database, percentages were obtained on:the nationality of the patients, the impact of the language barrier on total unplanned access and readmissions; the probability of unplanned readmissions , within 30 days, in the Italian, foreign and language barrier population. The population sample was divided into the subcategories: general population, age 16-64 years and over 65 years, gender, colour code assigned during Triage and main symptom described. Results: The nationality of the patients was in line with the data of the Istat Reports with regard to the general population, with slight differences for male and female, while there were high percentages of foreign patients in the case of unplanned access and return with abdominal pain and headache, as well as in the case of a white colour code. The impact of the language barrier was very low on the total number of accesses and unscheduled returns, as was the probability of readmission in the case of communication difficulties with the health professional. The probability, always calculated at 30 days from the first access, was higher in the groups of foreigners aged 16-64, male and with white code. Italians have a greater tendency to return in the case of female gender, age over 65 and febrile symptoms. Conclusion: Patients with a language barrier have a minimal impact on total access and unscheduled readmission, as well as a low probability of unplanned re-entry in the various population groups. The differences found between Italians and foreigners are probably of cultural origin, in particular with regard to men and women, as well as the perception of pain. Further studies are needed to investigate the aetiology of this phenomenon. The data suggest that a culturally sensitive approach is already adopted in the emergency structure; however, in order to further reduce these differences, the nurse will necessarily have to provide increasingly personalised, gender-specific and above all cross-cultural care. Keywords: readmission, emergency department (ED), emergency room (ER), linguistic barrier, language barrier, discharge, nursing interventions, transcultural nursing.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/2825