L'oggetto del presente studio è la figura di Giovanni De Foresta, a partire dalla sua attività parlamentare fino al suo ruolo di senatore. Il primo capitolo, nel paragrafo iniziale, fa un resoconto della carriera politica del De Foresta, nel secondo paragrafo, invece, si concentra sull'attività del deputato alla Camera Subalpina soffermandosi poi sulle sue principali iniziative come la legge sulla Stampa del 1852, l'elaborazione del nuovo codice civile, la legge “sui conventi” del 29 maggio 1855 e la repressione dei reati di apologia dell'assassinio politico e di cospirazione contro la vita dei capi di Stato esteri e riforma del giurì per i reati di Stampa del 14 giugno 1858. Il secondo capitolo tratta dell'abolizione del porto franco di Nizza e dell'annessione di Nizza alla Francia. Giovanni De Foresta, in qualità di deputato Nizzardo, era fortemente contrario all'abolizione del Porto Franco, e con una strenue difesa nel Parlamento Subalpino riuscì a ritardarla di circa tre anni. L'ultimo paragrafo del capitolo centrale racconta dell'annessione di Nizza alla Francia e riporta il commovente discorso fatto al Senato dal senatore Giovanni De foresta amareggiato per l'accaduto. Il terzo ed ultimo capitolo, pone l'accento sugli interventi di Giovanni De Foresta ormai senatore di un'Italia unita. Il primo paragrafo si concentra sulla sessione del 1861-1862 in cui fu relatore di tre importanti progetti di legge: quello per l'attuazione in Lombardia del Codice di procedura Penale e del nuovo ordinamento giudiziario, quello per l'applicazione alle province lombarde dell'articolo 44 del Codice Civile Sardo e quello per il passaggio al Demanio dei beni immobili della Cassa ecclesiastica. Nel secondo paragrafo sono analizzati due progetti di legge, di cui De Foresta era relatore dell'Ufficio Centrale, fondamentali per il processo di unificazione legislativa: il progetto di legge per l'unificazione legislativa e quello per l'estensione del Codice Penale alla Toscana. A entrambi i progetti si affiancano due dibattiti cruciali per l'epoca: al primo, il dibattito sul matrimonio civile, al secondo quello sulla pena di morte. Il terzo paragrafo si concentra sull'attività di relatore di Giovanni De Foresta nella sessione del 1867-1868. Due sono i progetti riportati: quello per l'esercizio della professione di Avvocato e Procuratore, che ha apportato grandi modifiche in materia, in particolare ha introdotto l'esame di Stato per l'abilitazione alla professione di Avvocato; e quello per l'abolizione dell'esenzione dei chierici dalla leva, progetto in cui De Foresta ribadisce come in passato la sua condivisione con Cavour del pensiero “Libera Chiesa in libero Stato”. Nel quarto paragrafo sono invece riportate le ultime attività del De Foresta, prima della sua scomparsa, nella sessione del 1870-1871. Il paragrafo pone l'accento sui suoi interventi nel dibattito sul progetto di legge per lo stabilimento della Corte di Cassazione a Roma, su cui si pronunciò con ferma contrarietà, e sulla sua attività di relatore del progetto di legge per l'abolizione dell'onere del vagantivo nelle province di Venezia e Rovigo. Infine l'ultimo paragrafo riporta l'annunzio della sua morte, avvenuta il 14 febbraio 1872 a Bologna.

Giovanni De Foresta e la sua attività parlamentare

MOTTOLA, GIULIA
2013/2014

Abstract

L'oggetto del presente studio è la figura di Giovanni De Foresta, a partire dalla sua attività parlamentare fino al suo ruolo di senatore. Il primo capitolo, nel paragrafo iniziale, fa un resoconto della carriera politica del De Foresta, nel secondo paragrafo, invece, si concentra sull'attività del deputato alla Camera Subalpina soffermandosi poi sulle sue principali iniziative come la legge sulla Stampa del 1852, l'elaborazione del nuovo codice civile, la legge “sui conventi” del 29 maggio 1855 e la repressione dei reati di apologia dell'assassinio politico e di cospirazione contro la vita dei capi di Stato esteri e riforma del giurì per i reati di Stampa del 14 giugno 1858. Il secondo capitolo tratta dell'abolizione del porto franco di Nizza e dell'annessione di Nizza alla Francia. Giovanni De Foresta, in qualità di deputato Nizzardo, era fortemente contrario all'abolizione del Porto Franco, e con una strenue difesa nel Parlamento Subalpino riuscì a ritardarla di circa tre anni. L'ultimo paragrafo del capitolo centrale racconta dell'annessione di Nizza alla Francia e riporta il commovente discorso fatto al Senato dal senatore Giovanni De foresta amareggiato per l'accaduto. Il terzo ed ultimo capitolo, pone l'accento sugli interventi di Giovanni De Foresta ormai senatore di un'Italia unita. Il primo paragrafo si concentra sulla sessione del 1861-1862 in cui fu relatore di tre importanti progetti di legge: quello per l'attuazione in Lombardia del Codice di procedura Penale e del nuovo ordinamento giudiziario, quello per l'applicazione alle province lombarde dell'articolo 44 del Codice Civile Sardo e quello per il passaggio al Demanio dei beni immobili della Cassa ecclesiastica. Nel secondo paragrafo sono analizzati due progetti di legge, di cui De Foresta era relatore dell'Ufficio Centrale, fondamentali per il processo di unificazione legislativa: il progetto di legge per l'unificazione legislativa e quello per l'estensione del Codice Penale alla Toscana. A entrambi i progetti si affiancano due dibattiti cruciali per l'epoca: al primo, il dibattito sul matrimonio civile, al secondo quello sulla pena di morte. Il terzo paragrafo si concentra sull'attività di relatore di Giovanni De Foresta nella sessione del 1867-1868. Due sono i progetti riportati: quello per l'esercizio della professione di Avvocato e Procuratore, che ha apportato grandi modifiche in materia, in particolare ha introdotto l'esame di Stato per l'abilitazione alla professione di Avvocato; e quello per l'abolizione dell'esenzione dei chierici dalla leva, progetto in cui De Foresta ribadisce come in passato la sua condivisione con Cavour del pensiero “Libera Chiesa in libero Stato”. Nel quarto paragrafo sono invece riportate le ultime attività del De Foresta, prima della sua scomparsa, nella sessione del 1870-1871. Il paragrafo pone l'accento sui suoi interventi nel dibattito sul progetto di legge per lo stabilimento della Corte di Cassazione a Roma, su cui si pronunciò con ferma contrarietà, e sulla sua attività di relatore del progetto di legge per l'abolizione dell'onere del vagantivo nelle province di Venezia e Rovigo. Infine l'ultimo paragrafo riporta l'annunzio della sua morte, avvenuta il 14 febbraio 1872 a Bologna.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/28160