Il seguente elaborato si pone come obiettivo quello di comprendere al meglio la qualità e lo stile di vita dei bambini colpiti dal disturbo dello sviluppo della coordinazione (DCD) e quali benefici può riportare l'attività fisica. L'elaborato si concentra principalmente sulle caratteristiche del disturbo, con riferimento ai problemi associati e ai deficit riportati. Si sofferma sulla descrizione della malattia secondo l'epidemiologia, i diversi sintomi da essa derivanti e le differenti caratteristiche con i coetanei in via di sviluppo. A seguire, si affronta un'analisi fisiologica del disturbo, partendo da una breve descrizione del sistema nervoso, soffermandosi successivamente sul sistema sensomotorio, le sue caratteristiche principali e i deficit nei bambini affetti da DCD. Quindi si parla dello sviluppo delle capacità motorie e delle abilità motorie. In particolare, ci si sofferma sulle capacità motorie (coordinative e condizionali), le fasi sensibili dell'allenamento e sulle difficoltà che riportano i bambini colpiti dalla malattia durante tutto il corso della vita. Si tratta, poi, la diagnosi del disturbo e a quali figure professionali vengono indirizzati i bambini e gli eventuali esami a cui sono sottoposti. La diagnosi si basa sulla valutazione di menomazioni psicomotorie e loro ripercussioni sulle ADL. Inoltre si fa riferimento all'importanza dell'ambiente, sia familiare che scolastico, che gioca un ruolo importante per il bambino. Si mostra anche come il disturbo dello sviluppo della coordinazione è classificato in Italia secondo l'ICD ("International Classification of Diseases"). Infine vengono elencati gli interventi che mirano soprattutto alla mappatura delle capacità di apprendimento della popolazione, per la creazione di ambienti che facilitino l'apprendimento delle capacità motorie. Gli interventi più comuni sono approcci orientati al deficit o al processo (dal basso verso l'alto) o ad abilità funzionali o approcci orientati alle attività (top-down). Il più promettente e il più raccomandato è la Performance occupazionale giornaliera (CO-OP).

Disturbo della coordinazione dello sviluppo

ALTOMARI, ELEONORA
2019/2020

Abstract

Il seguente elaborato si pone come obiettivo quello di comprendere al meglio la qualità e lo stile di vita dei bambini colpiti dal disturbo dello sviluppo della coordinazione (DCD) e quali benefici può riportare l'attività fisica. L'elaborato si concentra principalmente sulle caratteristiche del disturbo, con riferimento ai problemi associati e ai deficit riportati. Si sofferma sulla descrizione della malattia secondo l'epidemiologia, i diversi sintomi da essa derivanti e le differenti caratteristiche con i coetanei in via di sviluppo. A seguire, si affronta un'analisi fisiologica del disturbo, partendo da una breve descrizione del sistema nervoso, soffermandosi successivamente sul sistema sensomotorio, le sue caratteristiche principali e i deficit nei bambini affetti da DCD. Quindi si parla dello sviluppo delle capacità motorie e delle abilità motorie. In particolare, ci si sofferma sulle capacità motorie (coordinative e condizionali), le fasi sensibili dell'allenamento e sulle difficoltà che riportano i bambini colpiti dalla malattia durante tutto il corso della vita. Si tratta, poi, la diagnosi del disturbo e a quali figure professionali vengono indirizzati i bambini e gli eventuali esami a cui sono sottoposti. La diagnosi si basa sulla valutazione di menomazioni psicomotorie e loro ripercussioni sulle ADL. Inoltre si fa riferimento all'importanza dell'ambiente, sia familiare che scolastico, che gioca un ruolo importante per il bambino. Si mostra anche come il disturbo dello sviluppo della coordinazione è classificato in Italia secondo l'ICD ("International Classification of Diseases"). Infine vengono elencati gli interventi che mirano soprattutto alla mappatura delle capacità di apprendimento della popolazione, per la creazione di ambienti che facilitino l'apprendimento delle capacità motorie. Gli interventi più comuni sono approcci orientati al deficit o al processo (dal basso verso l'alto) o ad abilità funzionali o approcci orientati alle attività (top-down). Il più promettente e il più raccomandato è la Performance occupazionale giornaliera (CO-OP).
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