The dissertation deals with the topic of immigration from the point of view of learning the language – or languages in this case – of the receiving country. Actually, the linguistic aspect is an important part of the integration process, since a language isn't a mere communication tool: as long as it reflects the culture, the history, the traditions of a given place and people, it conveys the identity of this place and of this people. This identitary dimension is even more visible and significant in the case of bilingual backgrounds, such as Catalonia. So this is a study on bilingualism in relation to the phenomenon of migration in a context such as the Catalan one, whose history and whose political and sociolinguistic situation make it even clearer how important is for immigrants to learn and to embody both the official languages. Conciliating the learning of two languages (Catalan and Spanish), which are in the majority of cases totally different from immigrants' mother tongue, with the urgent need of communicating, participating and moving in the receiving context is an hard challenge. This has lead to wonder about the strategies implemented by the Catalan linguistic reception system. After having carried out some researches online, along with the realisation of some interviews with a number of organisations which are part of that system, a quite split panorama has come out. The linguistic reception for immigrants in adult age seems to follow a «double monolingualism» ideology, as if in Catalonia existed two separate languages with two separate communities of speakers, rather than being overlapped and in constant connection. Infact, most of the organisations involved in the linguistic integration system offer courses of only one of the two official languages. Catalan and Spanish for foreigners thus follow separate and not connected learning paths. Differently from school age immigrants, who come to learn both languages simultaneously as they enter the bilingual school system of the region, for adult immigrants choosing in which organisation they are going to attend the language courses means, most of the time, choosing which one of the two languages they're going to learn. Needless to say that such an option, that is more similar to a constrained selection than a choice, makes the (linguistic but not only) integration process harder. It also prevents this part of population from having access to a wide range of opportunities that, on the contrary, bilingual speakers can enjoy. Moreover, the learning of Catalan by foreigners is organised and regulated by a public institution and it involves other organisations too. Whereas Spanish courses are left in the hands of a network of nonprofit associations. This greater concern for Catalan is actually a response to a reality where Spanish prevails on the former. Althought the organisation of the linguistic reception system aims at balancing and contrasting Spanish predominance in Catalan society, what this study intends to suggest in conclusion is a possible reform of such system. A reform that would lead to a combined teaching of the two languages, carried out by the same institutions, in the same buildings, within the same program, just as in school system. Infact, separate learning paths for the two official languages don't help foreigner adults to become fully bilingual. On the contrary they foster the dominant language, as the figures and evidences contained in the dissertation show.

La tesi affronta il tema dell'immigrazione dal punto di vista dell'apprendimento della lingua – o delle lingue – del paese di accoglienza. La dimensione linguistica è infatti una parte importante del processo d'integrazione, dal momento che una lingua non è un mero strumento di comunicazione: riflettendo la cultura, la storia, le tradizioni di un determinato luogo e popolo, essa ne veicola l'identità. Tale aspetto identitario è ancora più visibile e rilevante nel caso di realtà bilingui, come la Catalogna. Questo studio si occupa quindi del bilinguismo in relazione al fenomeno migratorio in un contesto come quello catalano, la cui storia, situazione politica e sociolinguistica rendono ancora più evidente l'importanza per la popolazione immigrata di imparare e di fare proprie entrambe le lingue ufficiali. Conciliare l'apprendimento di ben due lingue (catalano e spagnolo), nella maggior parte dei casi totalmente diverse dalla lingua materna degli immigrati, con l'esigenza e l'urgenza di comunicare, partecipare e muoversi nel contesto d'arrivo è una sfida tutt'altro che semplice. Questo ha portato ad interrogarsi sul funzionamento del sistema di accoglienza linguistica catalano. Si è quindi provveduto ad effettuare una ricognizione sull'offerta formativa in Catalogna e a realizzare delle interviste ai rappresentanti di alcune organizzazioni che fanno parte di tale sistema, da cui è emerso uno scenario piuttosto bipartito. L'accoglienza linguistica riservata agli adulti stranieri sembra rispondere ad una logica di «doppio monolinguismo», come se in Catalogna esistessero due lingue separate con due comunità di parlanti separate, piuttosto che sovrapposte ed in continuo contatto. La gran parte di enti impegnati nell'integrazione linguistica offre infatti corsi di una sola delle due lingue. Catalano e spagnolo hanno quindi percorsi di apprendimento distinti e non collegati. A differenza della popolazione immigrata in età scolare, che venendo inserita nelle scuole bilingui presenti sul territorio impara contestualmente entrambe le lingue, per gli adulti scegliere presso quale ente frequentare i corsi significa quasi sempre scegliere quale lingua apprendere. Inutile dire che questa opzione, che più che una scelta è una selezione obbligata, rende più difficile il percorso d'integrazione (linguistica ma non solo) e preclude a questo settore della popolazione tutta una serie di possibilità a cui i parlanti bilingui hanno invece accesso. Emerge poi che per l'apprendimento del catalano esiste un ente pubblico che se ne occupa e diverse altre organizzazioni. L'insegnamento dello spagnolo è affidato invece ad una rete di associazioni no-profit. Questa maggiore preoccupazione per il catalano risponde ad una realtà in cui lo spagnolo è predominante. Sebbene l'organizzazione del sistema di accoglienza linguistica abbia lo scopo di compensare e contrastare la maggior presenza dello spagnolo nella società catalana, quello che il presente studio vorrebbe suggerire in conclusione è una possibile riforma di tale sistema. Una riforma che porti ad un insegnamento congiunto delle due lingue, a carico degli stessi enti, negli stessi edifici, dentro uno stesso programma, così come avviene nel sistema scolastico. Infatti percorsi di apprendimento separati per le due lingue non solo non aiutano gli adulti stranieri a diventare pienamente bilingui, ma favoriscono proprio la lingua dominante, come sembrano dimostrare i dati e le testimonianze presentati nello studio.

Catalano e/o spagnolo per stranieri. Le sfide di chi migra nel contesto bilingue della Catalogna

CASTAGNA, GIULIA
2019/2020

Abstract

La tesi affronta il tema dell'immigrazione dal punto di vista dell'apprendimento della lingua – o delle lingue – del paese di accoglienza. La dimensione linguistica è infatti una parte importante del processo d'integrazione, dal momento che una lingua non è un mero strumento di comunicazione: riflettendo la cultura, la storia, le tradizioni di un determinato luogo e popolo, essa ne veicola l'identità. Tale aspetto identitario è ancora più visibile e rilevante nel caso di realtà bilingui, come la Catalogna. Questo studio si occupa quindi del bilinguismo in relazione al fenomeno migratorio in un contesto come quello catalano, la cui storia, situazione politica e sociolinguistica rendono ancora più evidente l'importanza per la popolazione immigrata di imparare e di fare proprie entrambe le lingue ufficiali. Conciliare l'apprendimento di ben due lingue (catalano e spagnolo), nella maggior parte dei casi totalmente diverse dalla lingua materna degli immigrati, con l'esigenza e l'urgenza di comunicare, partecipare e muoversi nel contesto d'arrivo è una sfida tutt'altro che semplice. Questo ha portato ad interrogarsi sul funzionamento del sistema di accoglienza linguistica catalano. Si è quindi provveduto ad effettuare una ricognizione sull'offerta formativa in Catalogna e a realizzare delle interviste ai rappresentanti di alcune organizzazioni che fanno parte di tale sistema, da cui è emerso uno scenario piuttosto bipartito. L'accoglienza linguistica riservata agli adulti stranieri sembra rispondere ad una logica di «doppio monolinguismo», come se in Catalogna esistessero due lingue separate con due comunità di parlanti separate, piuttosto che sovrapposte ed in continuo contatto. La gran parte di enti impegnati nell'integrazione linguistica offre infatti corsi di una sola delle due lingue. Catalano e spagnolo hanno quindi percorsi di apprendimento distinti e non collegati. A differenza della popolazione immigrata in età scolare, che venendo inserita nelle scuole bilingui presenti sul territorio impara contestualmente entrambe le lingue, per gli adulti scegliere presso quale ente frequentare i corsi significa quasi sempre scegliere quale lingua apprendere. Inutile dire che questa opzione, che più che una scelta è una selezione obbligata, rende più difficile il percorso d'integrazione (linguistica ma non solo) e preclude a questo settore della popolazione tutta una serie di possibilità a cui i parlanti bilingui hanno invece accesso. Emerge poi che per l'apprendimento del catalano esiste un ente pubblico che se ne occupa e diverse altre organizzazioni. L'insegnamento dello spagnolo è affidato invece ad una rete di associazioni no-profit. Questa maggiore preoccupazione per il catalano risponde ad una realtà in cui lo spagnolo è predominante. Sebbene l'organizzazione del sistema di accoglienza linguistica abbia lo scopo di compensare e contrastare la maggior presenza dello spagnolo nella società catalana, quello che il presente studio vorrebbe suggerire in conclusione è una possibile riforma di tale sistema. Una riforma che porti ad un insegnamento congiunto delle due lingue, a carico degli stessi enti, negli stessi edifici, dentro uno stesso programma, così come avviene nel sistema scolastico. Infatti percorsi di apprendimento separati per le due lingue non solo non aiutano gli adulti stranieri a diventare pienamente bilingui, ma favoriscono proprio la lingua dominante, come sembrano dimostrare i dati e le testimonianze presentati nello studio.
ITA
The dissertation deals with the topic of immigration from the point of view of learning the language – or languages in this case – of the receiving country. Actually, the linguistic aspect is an important part of the integration process, since a language isn't a mere communication tool: as long as it reflects the culture, the history, the traditions of a given place and people, it conveys the identity of this place and of this people. This identitary dimension is even more visible and significant in the case of bilingual backgrounds, such as Catalonia. So this is a study on bilingualism in relation to the phenomenon of migration in a context such as the Catalan one, whose history and whose political and sociolinguistic situation make it even clearer how important is for immigrants to learn and to embody both the official languages. Conciliating the learning of two languages (Catalan and Spanish), which are in the majority of cases totally different from immigrants' mother tongue, with the urgent need of communicating, participating and moving in the receiving context is an hard challenge. This has lead to wonder about the strategies implemented by the Catalan linguistic reception system. After having carried out some researches online, along with the realisation of some interviews with a number of organisations which are part of that system, a quite split panorama has come out. The linguistic reception for immigrants in adult age seems to follow a «double monolingualism» ideology, as if in Catalonia existed two separate languages with two separate communities of speakers, rather than being overlapped and in constant connection. Infact, most of the organisations involved in the linguistic integration system offer courses of only one of the two official languages. Catalan and Spanish for foreigners thus follow separate and not connected learning paths. Differently from school age immigrants, who come to learn both languages simultaneously as they enter the bilingual school system of the region, for adult immigrants choosing in which organisation they are going to attend the language courses means, most of the time, choosing which one of the two languages they're going to learn. Needless to say that such an option, that is more similar to a constrained selection than a choice, makes the (linguistic but not only) integration process harder. It also prevents this part of population from having access to a wide range of opportunities that, on the contrary, bilingual speakers can enjoy. Moreover, the learning of Catalan by foreigners is organised and regulated by a public institution and it involves other organisations too. Whereas Spanish courses are left in the hands of a network of nonprofit associations. This greater concern for Catalan is actually a response to a reality where Spanish prevails on the former. Althought the organisation of the linguistic reception system aims at balancing and contrasting Spanish predominance in Catalan society, what this study intends to suggest in conclusion is a possible reform of such system. A reform that would lead to a combined teaching of the two languages, carried out by the same institutions, in the same buildings, within the same program, just as in school system. Infact, separate learning paths for the two official languages don't help foreigner adults to become fully bilingual. On the contrary they foster the dominant language, as the figures and evidences contained in the dissertation show.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/27960