Il Governo e il Parlamento negli ultimi dieci anni hanno adottato una serie di misure volte a migliorare la condizione carceraria e a contrastare il sovraffollamento penitenziario. Il ricorso a provvedimenti di clemenza, interventi sull'edilizia penitenziaria, misure volte a favorire l'espiazione extramuraria delle pene e a diminuire gli ingressi in carcere rappresentano le principali linee d'intervento adottate per affrontare la pressione detentiva. Con la sentenza Torreggiani del 8 gennaio 2013 la Corte Europea dei Diritti dell'Uomo (CEDU), sotto la rubrica "proibizione della tortura"; questa sentenza era già stata preceduta nel 2009 da un'altra condanna europea per la violazione dell'Art. 3 CEDU, in ordine al caso Sulejmanovic. In entrambe le condanne la Corte rilevò un problema emergente di sovraffollamento penitenziario provato da dati statistici. Molteplici ragioni di difficoltà sull'edilizia penitenziaria, necessità di dare seguito ai moniti della Corte di Strasburgo, una diversa concezione della pena sempre meno retributiva ma orientata alla rieducazione e al reinserimento del detenuto hanno indotto il legislatore a soffermare l'attenzione sull'importanza delle misure alternative alla detenzione. Su questa base e in seguito all'emergenza epidemiologica COVID-19, che ha paralizzato l'Italia dal 30 gennaio 2020, l'ultimo capitolo è stato dedicato al tema del sovraffollamento carcerario in relazione all'emergenza sanitaria COVID-19 sulle condizioni delle tredici carceri della Regione Piemonte e sulla Casa Circondariale "Lorusso-Cutugno" di Torino.

I DIRITTI DEL DETENUTO NELL'ORDINAMENTO PENITENZIARIO

RUFFIN, CAROLINA
2019/2020

Abstract

Il Governo e il Parlamento negli ultimi dieci anni hanno adottato una serie di misure volte a migliorare la condizione carceraria e a contrastare il sovraffollamento penitenziario. Il ricorso a provvedimenti di clemenza, interventi sull'edilizia penitenziaria, misure volte a favorire l'espiazione extramuraria delle pene e a diminuire gli ingressi in carcere rappresentano le principali linee d'intervento adottate per affrontare la pressione detentiva. Con la sentenza Torreggiani del 8 gennaio 2013 la Corte Europea dei Diritti dell'Uomo (CEDU), sotto la rubrica "proibizione della tortura"; questa sentenza era già stata preceduta nel 2009 da un'altra condanna europea per la violazione dell'Art. 3 CEDU, in ordine al caso Sulejmanovic. In entrambe le condanne la Corte rilevò un problema emergente di sovraffollamento penitenziario provato da dati statistici. Molteplici ragioni di difficoltà sull'edilizia penitenziaria, necessità di dare seguito ai moniti della Corte di Strasburgo, una diversa concezione della pena sempre meno retributiva ma orientata alla rieducazione e al reinserimento del detenuto hanno indotto il legislatore a soffermare l'attenzione sull'importanza delle misure alternative alla detenzione. Su questa base e in seguito all'emergenza epidemiologica COVID-19, che ha paralizzato l'Italia dal 30 gennaio 2020, l'ultimo capitolo è stato dedicato al tema del sovraffollamento carcerario in relazione all'emergenza sanitaria COVID-19 sulle condizioni delle tredici carceri della Regione Piemonte e sulla Casa Circondariale "Lorusso-Cutugno" di Torino.
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