Introduction Medication-related osteonecrosis of the jaws is a medication-related adverse reaction, characterized by the progressive destruction and necrosis of mandibular and/or maxillary bone in subjects exposed to treatment with drugs for which an increased risk of disease is established, in the absence of prior radiation treatment. The exposed bone or cannot be probed through an intraoral or extraoral fistula that persists for more than 8 weeks. The drugs responsible are many but mainly bisphosphonates and denosumab or anti-angiogenic drugs. Non-surgical treatments include photobiostimulation (or photodynamic therapy), which uses a topical photosensitizing agent and a light source with appropriate wavelength commonly represented by diode lasers. This therapy, although data in the literature are limited, has proven useful primarily as antimicrobial support to reduce infection and inflammation. Aim of the study The purpose of the study is to observe the effects of photobiostimulation with a diode laser on medication-related osteonecrosis in order to see if it can provide any benefits by evaluating the area and depth of probing of the lesion, algic symptomatology, and clinical appearance of the lesion before and after exposure to the therapy. Materials and Methods Nine patients aged 53 to 87 years, undergoing therapy with antiresorptive drugs, suffering from oncological and/or osteometabolic diseases that developed osteonecrosis of the jaws were selected. The sample was selected among patients referred to the Department of Oral Surgery of the Dental School, University of Turin, in the period between September 2019 and January 2021. Patients were treated by a GaAIAs diode laser at 810 nm at 1 cm distance from the lesion in "photodynamic" mode (power 600 mW, frequency 0 Hz, energy 24000 mJ) and a dye composed of blue/methylene violet with cycles of 40 s per cm². Four laser sessions were performed in a two-week time frame, preceded by a professional oral hygiene session plus an initial checkup and followed by a final checkup one week after the end of the sessions. The clinical status of the soft tissues surrounding the lesion was assessed by Healing Scale, the pain perceived by the patient by Numerical Rating Scale, the depth of the lesion by probing in mm and area in mm2 before and after photobiostimulation. Results For lesion area and probing depth, the difference in data before and after treatment was not statistically significant. The difference in scores for algic sensation produced a result that was not statistically significant but very close to the significance level of 0.05. The difference of the scores assigned by Healing Scale was statistically significant, the clinical aspect of soft tissues improved. Conclusions The results of this study show that photobiostimulation has beneficial effects on soft tissues, decreasing inflammation, bleeding and suppuration. The study conducted so far has shown that photobiostimulation could bring improvements to the algic sensation but the small number of samples does not allow us to assert it with certainty, while, on the amplitude of the lesion in terms of probing and area has not produced significant results. We can assert that photobiostimulation could be useful in cases of surgical resolution of osteonecrosis, providing a contribution in reducing the state of infection and inflammation and ensuring a better quality of soft tissue on which to operate and in cases that do not require or where it is not possible to perform a surgical approach be helpful in improving the health and quality of life of patients.
Introduzione L’ osteonecrosi dei mascellari farmaco-indotta è una reazione avversa farmaco-correlata, caratterizzata dalla progressiva distruzione e necrosi dell’osso mandibolare e/o mascellare di soggetti esposti al trattamento con farmaci per cui sia accertato un aumentato rischio di malattia, in assenza di un pregresso trattamento radiante. L’ osso esposto o non può essere sondato attraverso una fistola intraorale o extraorale che persiste per più di 8 settimane. I farmaci responsabili sono tanti ma principalmente bifosfonati e denosumab o farmaci anti-angiogenetici. Tra i trattamenti non chirurgici vi è la fotobiostimolazione (o terapia fotodinamica) che utilizza un agente fotosensibilizzante topico e una fonte di luce con appropriata lunghezza d’onda rappresentata comunemente dai laser a diodi. Questa terapia, sebbene i dati presenti in letteratura siano limitati, si è rivelata utile soprattutto come supporto antimicrobico per ridurre infezione e flogosi. Obiettivo dello studio Lo scopo dello studio è quello di osservare gli effetti della fotobiostimolazione con un laser a diodi sulle osteonecrosi farmaco-indotte in modo da verificare se possa apportare dei benefici, valutando l’area e la profondità di sondaggio della lesione, la sintomatologia algica e l’aspetto clinico della lesione prima e dopo l’esposizione alla terapia. Materiali e metodi Sono stati selezionati 9 pazienti con età compresa tra 53 e 87 anni, in terapia con farmaci antiriassorbitivi, affetti da patologie oncologiche e/o osteometaboliche che hanno sviluppato osteonecrosi dei mascellari, in cura presso il Reparto di Chirurgia Orale della Dental School, Università di Torino, nel periodo compreso tra settembre 2019 e gennaio 2021. I pazienti sono stati trattati tramite un laser a diodi GaAIAs a 810 nm a 1 cm di distanza dalla lesione in modalità “fotodinamica”(potenza 600 mW, frequenza 0 Hz, energia 24000 mJ) e un colorante composto da blu/violetto di metilene con cicli di 40 s per ogni cm². Sono state eseguite quattro sedute di laser in un lasso di tempo di due settimane, precedute da una seduta di igiene orale professionale più un controllo iniziale e seguite da un controllo finale una settimana dopo il termine delle sedute. E’ stato valutato lo stato clinico dei tessuti molli circostanti la lesione tramite Healing Scale, il dolore percepito dal paziente tramite Numerical Rating Scale, l’ampiezza della lesione mediante sondaggi in mm e area in mm2 prima e dopo fotobiostimolazione. Risultati Per quanto riguarda l’area della lesione e la profondità di sondaggio la differenza dei dati prima e dopo il trattamento non è risultata statisticamente significativa. La differenza dei punteggi per la sensazione algica ha prodotto un risultato non statisticamente significativo ma molto vicino al livello di significatività di 0,05. Risulta, invece , statisticamente significativa la differenza dei punteggi assegnati tramite Healing Scale, l’aspetto clinico dei tessuti molli è migliorato. Conclusioni I risultati di questo studio mostrano come la fotobiostimolazione apporti benefici effetti ai tessuti molli, diminuendo la flogosi, il sanguinamento e la suppurazione. Lo studio fin qui condotto ha evidenziato che la fotobiostimolazione potrebbe apportare miglioramenti alla sensazione algica ma il ridotto numero campionario non ci permette di asserirlo con certezza, mentre, sull’ampiezza della lesione in termini di sondaggio e di area non ha prodotto risultati significativi. Possiamo asserire che la fotobiostimolazione potrebbe risultare utile nei casi di risoluzione chirurgica dell’osteonecrosi, fornendo un contributo nel ridurre lo stato infettivo e flogistico e garantendo una qualità dei tessuti molli migliore su cui operare e nei casi che non necessitino o ove non sia possibile effettuare un approccio chirurgico essere di aiuto nel migliorare la salute e la qualità di vita dei pazienti.
Effetti della fotobiostimolazione con laser a diodi sulle osteonecrosi dei mascellari farmaco-indotte
VETTORI, TIZIANA
2019/2020
Abstract
Introduzione L’ osteonecrosi dei mascellari farmaco-indotta è una reazione avversa farmaco-correlata, caratterizzata dalla progressiva distruzione e necrosi dell’osso mandibolare e/o mascellare di soggetti esposti al trattamento con farmaci per cui sia accertato un aumentato rischio di malattia, in assenza di un pregresso trattamento radiante. L’ osso esposto o non può essere sondato attraverso una fistola intraorale o extraorale che persiste per più di 8 settimane. I farmaci responsabili sono tanti ma principalmente bifosfonati e denosumab o farmaci anti-angiogenetici. Tra i trattamenti non chirurgici vi è la fotobiostimolazione (o terapia fotodinamica) che utilizza un agente fotosensibilizzante topico e una fonte di luce con appropriata lunghezza d’onda rappresentata comunemente dai laser a diodi. Questa terapia, sebbene i dati presenti in letteratura siano limitati, si è rivelata utile soprattutto come supporto antimicrobico per ridurre infezione e flogosi. Obiettivo dello studio Lo scopo dello studio è quello di osservare gli effetti della fotobiostimolazione con un laser a diodi sulle osteonecrosi farmaco-indotte in modo da verificare se possa apportare dei benefici, valutando l’area e la profondità di sondaggio della lesione, la sintomatologia algica e l’aspetto clinico della lesione prima e dopo l’esposizione alla terapia. Materiali e metodi Sono stati selezionati 9 pazienti con età compresa tra 53 e 87 anni, in terapia con farmaci antiriassorbitivi, affetti da patologie oncologiche e/o osteometaboliche che hanno sviluppato osteonecrosi dei mascellari, in cura presso il Reparto di Chirurgia Orale della Dental School, Università di Torino, nel periodo compreso tra settembre 2019 e gennaio 2021. I pazienti sono stati trattati tramite un laser a diodi GaAIAs a 810 nm a 1 cm di distanza dalla lesione in modalità “fotodinamica”(potenza 600 mW, frequenza 0 Hz, energia 24000 mJ) e un colorante composto da blu/violetto di metilene con cicli di 40 s per ogni cm². Sono state eseguite quattro sedute di laser in un lasso di tempo di due settimane, precedute da una seduta di igiene orale professionale più un controllo iniziale e seguite da un controllo finale una settimana dopo il termine delle sedute. E’ stato valutato lo stato clinico dei tessuti molli circostanti la lesione tramite Healing Scale, il dolore percepito dal paziente tramite Numerical Rating Scale, l’ampiezza della lesione mediante sondaggi in mm e area in mm2 prima e dopo fotobiostimolazione. Risultati Per quanto riguarda l’area della lesione e la profondità di sondaggio la differenza dei dati prima e dopo il trattamento non è risultata statisticamente significativa. La differenza dei punteggi per la sensazione algica ha prodotto un risultato non statisticamente significativo ma molto vicino al livello di significatività di 0,05. Risulta, invece , statisticamente significativa la differenza dei punteggi assegnati tramite Healing Scale, l’aspetto clinico dei tessuti molli è migliorato. Conclusioni I risultati di questo studio mostrano come la fotobiostimolazione apporti benefici effetti ai tessuti molli, diminuendo la flogosi, il sanguinamento e la suppurazione. Lo studio fin qui condotto ha evidenziato che la fotobiostimolazione potrebbe apportare miglioramenti alla sensazione algica ma il ridotto numero campionario non ci permette di asserirlo con certezza, mentre, sull’ampiezza della lesione in termini di sondaggio e di area non ha prodotto risultati significativi. Possiamo asserire che la fotobiostimolazione potrebbe risultare utile nei casi di risoluzione chirurgica dell’osteonecrosi, fornendo un contributo nel ridurre lo stato infettivo e flogistico e garantendo una qualità dei tessuti molli migliore su cui operare e nei casi che non necessitino o ove non sia possibile effettuare un approccio chirurgico essere di aiuto nel migliorare la salute e la qualità di vita dei pazienti.File | Dimensione | Formato | |
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