In medicina veterinaria l'iniezione epidurale viene eseguita soprattutto a livello della giunzione lombo-sacrale (L7-S1). L'utilizzo della tecnica paramediana con angolazione cefalica, invece, non è stata molto indagata a livello clinico. Visto che l'epidurale lombosacrale ha scoperture intorno al 36% nel perioperatorio, una maggiore libertà nella scelta del sito d'inoculo spinale, potrebbe ridurre sensibilmente tale problema. Con questo studio si valutano gli effetti della somministrazione dell'anestesia epidurale a livello lombare, L5-L6, rispetto alla giunzione lombo-sacrale (LS) nei cani sottoposti a chirurgia ortopedica degli arti posteriori; valutando l'incidenza di somministrazioni di analgesico intraoperatorio dovuto a insufficiente blocco nervoso (iRA) nei due gruppi. Allo stesso tempo sono riportate le complicazioni intraoperatorie e postoperatorie con i due diversi approcci. I criteri d'inclusione per questo studio erano: appartenere a un ASA<2, età>6 mesi, l'assenza d'infezioni cutanee dell'area lombosacrale, l'assenza in anamnesi di deficit della coagulazione, ipovolemia, patologie nervose periferiche e centrali, anomalie anatomiche o storia di ernie discali. Una volta reclutati i soggetti sono stati assegnati in modo casuale per ricevere l'anestesia epidurale lombosacrale (gruppo LS) o lombare L5-L6 (gruppo LL). Sono stati poi sottoposti allo lo stesso regime anestesiologico e hanno ricevuto la stessa soluzione per il blocco epidurale: 1 mg/kg bupivacaina 0,5% e 0,1 mg/kg di morfina 1%. Il posizionamento corretto dell'ago è stato confermato tramite la tecnica della perdita di resistenza (LOR) e un controllo radiografico. Il fentanil (1 mcg kg-1), è stato utilizzato come analgesico intraoperatorio rescue (iRA), nel caso in cui la pressione arteriosa media fosse del 30% al di sopra del valore registrato prima dell'incisione cutanea. Si sono analizzati il fallimento procedurale, l'IRA, la percentuale di ipotensione, i tempi di risoluzione del blocco motorio e gli effetti collaterali postoperatori. È stato valutato anche l'effetto dei tipi di intervento chirurgico, del peso e dell'età sull'IRA. Il dolore postoperatorio è stato valutato seguendo la versione breve della scala di Glasgow. L'incidenza di iRA è stata rispettivamente del 52% e 30% nel gruppo LS e LL. Nel periodo di osservazione postoperatorio nessuno ha avuto bisogno di analgesia rescue. Si è registrato un blocco residuo nel 50% dei cani LL, mentre nei cani LS solo nel 12 %. Solo un caso del gruppo LL ha presentato un deficit propriocettivo residuo a 24 ore dall'iniezione, che si è risolto completamente a 36 ore. Questi risultati indicano che, effettivamente, l'epidurale eseguita più cranialmente (L5-L6) determina un'incidenza minore di iRA nei cani sottoposti a intervento ortopedico degli arti posteriori. Questo può essere associato all'ottenimento di una profonità maggiore del blocco per migliore spread craniale dell'anestetico lungo il canale epidurale. È probabile che per lo stesso motivo, l'incidenza di deficit propriocettivi sia maggiore nei cani sottoposti a epidurale craniale. Con ulteriori studi ulteriori studi si potrebbe provare a valutare l'effetto di un'epidurale lomabre utilizzando dosi minori di anestetico locale. In questo modo si valuterebbe se l'abbassamento della dose mantiene la stessa efficacia nel blocco, determinando allo stesso tempo minori effetti collaterali.

Anestesia epidurale in cani sottoposti a chirurgia ortopedica dell'arto posteriore: effetti di due siti differenti di inoculo

BRUNO, COSTANZA
2019/2020

Abstract

In medicina veterinaria l'iniezione epidurale viene eseguita soprattutto a livello della giunzione lombo-sacrale (L7-S1). L'utilizzo della tecnica paramediana con angolazione cefalica, invece, non è stata molto indagata a livello clinico. Visto che l'epidurale lombosacrale ha scoperture intorno al 36% nel perioperatorio, una maggiore libertà nella scelta del sito d'inoculo spinale, potrebbe ridurre sensibilmente tale problema. Con questo studio si valutano gli effetti della somministrazione dell'anestesia epidurale a livello lombare, L5-L6, rispetto alla giunzione lombo-sacrale (LS) nei cani sottoposti a chirurgia ortopedica degli arti posteriori; valutando l'incidenza di somministrazioni di analgesico intraoperatorio dovuto a insufficiente blocco nervoso (iRA) nei due gruppi. Allo stesso tempo sono riportate le complicazioni intraoperatorie e postoperatorie con i due diversi approcci. I criteri d'inclusione per questo studio erano: appartenere a un ASA<2, età>6 mesi, l'assenza d'infezioni cutanee dell'area lombosacrale, l'assenza in anamnesi di deficit della coagulazione, ipovolemia, patologie nervose periferiche e centrali, anomalie anatomiche o storia di ernie discali. Una volta reclutati i soggetti sono stati assegnati in modo casuale per ricevere l'anestesia epidurale lombosacrale (gruppo LS) o lombare L5-L6 (gruppo LL). Sono stati poi sottoposti allo lo stesso regime anestesiologico e hanno ricevuto la stessa soluzione per il blocco epidurale: 1 mg/kg bupivacaina 0,5% e 0,1 mg/kg di morfina 1%. Il posizionamento corretto dell'ago è stato confermato tramite la tecnica della perdita di resistenza (LOR) e un controllo radiografico. Il fentanil (1 mcg kg-1), è stato utilizzato come analgesico intraoperatorio rescue (iRA), nel caso in cui la pressione arteriosa media fosse del 30% al di sopra del valore registrato prima dell'incisione cutanea. Si sono analizzati il fallimento procedurale, l'IRA, la percentuale di ipotensione, i tempi di risoluzione del blocco motorio e gli effetti collaterali postoperatori. È stato valutato anche l'effetto dei tipi di intervento chirurgico, del peso e dell'età sull'IRA. Il dolore postoperatorio è stato valutato seguendo la versione breve della scala di Glasgow. L'incidenza di iRA è stata rispettivamente del 52% e 30% nel gruppo LS e LL. Nel periodo di osservazione postoperatorio nessuno ha avuto bisogno di analgesia rescue. Si è registrato un blocco residuo nel 50% dei cani LL, mentre nei cani LS solo nel 12 %. Solo un caso del gruppo LL ha presentato un deficit propriocettivo residuo a 24 ore dall'iniezione, che si è risolto completamente a 36 ore. Questi risultati indicano che, effettivamente, l'epidurale eseguita più cranialmente (L5-L6) determina un'incidenza minore di iRA nei cani sottoposti a intervento ortopedico degli arti posteriori. Questo può essere associato all'ottenimento di una profonità maggiore del blocco per migliore spread craniale dell'anestetico lungo il canale epidurale. È probabile che per lo stesso motivo, l'incidenza di deficit propriocettivi sia maggiore nei cani sottoposti a epidurale craniale. Con ulteriori studi ulteriori studi si potrebbe provare a valutare l'effetto di un'epidurale lomabre utilizzando dosi minori di anestetico locale. In questo modo si valuterebbe se l'abbassamento della dose mantiene la stessa efficacia nel blocco, determinando allo stesso tempo minori effetti collaterali.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/27869