Il crollo del Muro di Berlino segnò la fine del regime comunista sovietico e avviò il processo di integrazione europea dei Paesi dell'Est Europa, isolati fino a quel momento. Oltre ad aver ridisegnato gli assetti geopolitici europei, il crollo del Muro sancì il vincitore della Guerra Fredda: gli Stati Uniti. Questa vittoria ebbe una notevole cassa di risonanza nei Paesi del blocco occidentale, con gli organi di informazione internazionale che esaltarono il sistema democratico liberale statunitense e proclamarono il sistema capitalista come la strada economica vincente. A trent'anni di distanza dal crollo del Muro, il modello del "primato americano" sembra essere in crisi, sia a livello globale - con la competizione economica della Cina -, sia a livello europeo, con gli Stati membri dell'UE incapaci di dar effettivamente vita al progetto comunitario tanto ambito prima del 1989. L'obiettivo dell'elaborato è quello di analizzare come il mondo letterario e il giornalismo italiani abbiano considerato le celebrazioni del trentesimo anniversario dalla caduta del Muro, con particolare attenzione agli aspetti stilistici e contenutistici, ma soprattutto all'opinione politica. L'analisi critica relativa al giornalismo italiano è preceduta da un'analisi del contesto storico, politico ed economico europeo, sia relativo al 1989, sia ai giorni odierni, con alcune considerazioni politiche del mondo letterario sulla necessità dell'UE di ritrovare lo spirito di cooperazione e libertà che fece crollare il Muro di Berlino. Ciò che è emerso dall'analisi critica del giornalismo italiano è un risultato bipolare: i principali quotidiani generalisti - <<La Repubblica>>, <<La Stampa>> e <<Il Corriere della Sera>> - pubblicarono molti articoli relativi ai trent'anni della caduta del Muro, mentre i quotidiani più "politicamente orientati" si preoccuparono poco dell'argomento. Nei pochi articoli da loro pubblicati, le testate più vicine al mondo della Destra e della Sinistra cercarono di sfruttare a proprio vantaggio l'anniversario, in particolar modo per il giornalismo legato al centro-destra italiano. A trent'anni di distanza dagli eventi del 1989, l'idea generale che è emersa dall'analisi è un sempre più crescente disinteresse dell'opinione pubblica e politica nazionale, quando in realtà - anche a detta di diversi autori e giornalisti citati - l'Italia e più in generale l'UE dovrebbero ricordare i sacrifici dei cittadini del blocco sovietico. Essi lottarono per riconquistare la libertà e avere un mondo privo di barriere, le quali invece, dal 1989 ad oggi sono progressivamente aumentate, a dimostrazione di come i sacrifici fatti in passato non abbiano creato un desiderio generale di libertà.

30 anni dopo. La stampa italiana e il XXX anniversario dalla caduta del Muro

DI LORENZO, MATTIA
2019/2020

Abstract

Il crollo del Muro di Berlino segnò la fine del regime comunista sovietico e avviò il processo di integrazione europea dei Paesi dell'Est Europa, isolati fino a quel momento. Oltre ad aver ridisegnato gli assetti geopolitici europei, il crollo del Muro sancì il vincitore della Guerra Fredda: gli Stati Uniti. Questa vittoria ebbe una notevole cassa di risonanza nei Paesi del blocco occidentale, con gli organi di informazione internazionale che esaltarono il sistema democratico liberale statunitense e proclamarono il sistema capitalista come la strada economica vincente. A trent'anni di distanza dal crollo del Muro, il modello del "primato americano" sembra essere in crisi, sia a livello globale - con la competizione economica della Cina -, sia a livello europeo, con gli Stati membri dell'UE incapaci di dar effettivamente vita al progetto comunitario tanto ambito prima del 1989. L'obiettivo dell'elaborato è quello di analizzare come il mondo letterario e il giornalismo italiani abbiano considerato le celebrazioni del trentesimo anniversario dalla caduta del Muro, con particolare attenzione agli aspetti stilistici e contenutistici, ma soprattutto all'opinione politica. L'analisi critica relativa al giornalismo italiano è preceduta da un'analisi del contesto storico, politico ed economico europeo, sia relativo al 1989, sia ai giorni odierni, con alcune considerazioni politiche del mondo letterario sulla necessità dell'UE di ritrovare lo spirito di cooperazione e libertà che fece crollare il Muro di Berlino. Ciò che è emerso dall'analisi critica del giornalismo italiano è un risultato bipolare: i principali quotidiani generalisti - <>, <> e <> - pubblicarono molti articoli relativi ai trent'anni della caduta del Muro, mentre i quotidiani più "politicamente orientati" si preoccuparono poco dell'argomento. Nei pochi articoli da loro pubblicati, le testate più vicine al mondo della Destra e della Sinistra cercarono di sfruttare a proprio vantaggio l'anniversario, in particolar modo per il giornalismo legato al centro-destra italiano. A trent'anni di distanza dagli eventi del 1989, l'idea generale che è emersa dall'analisi è un sempre più crescente disinteresse dell'opinione pubblica e politica nazionale, quando in realtà - anche a detta di diversi autori e giornalisti citati - l'Italia e più in generale l'UE dovrebbero ricordare i sacrifici dei cittadini del blocco sovietico. Essi lottarono per riconquistare la libertà e avere un mondo privo di barriere, le quali invece, dal 1989 ad oggi sono progressivamente aumentate, a dimostrazione di come i sacrifici fatti in passato non abbiano creato un desiderio generale di libertà.
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