Nigeria is the genesis of her land, engraved on her belly since her birth, as the cult of the Yoruba community, from which she comes, wants. The skin scratched by many small carvings, scars of a creed about the chakra of the world. She tells the reason for her engravings, an old sorceress burned the blade of a knife in her lap, to save her life. Others were the wish for good health, from there to forever, while others leave traces on the face, as a sign of recognition among the tribes that inhabit the same land. This is the trace of a hidden, nostalgic story, the experience of a teenager who reconciled two ways of living in different lands, two ways of understanding and living. It is the story of Aida, - who from the Yoruba community found herself, shortly after her arrival in Italy, in a community for abused minors - which I will take into analysis in order to understand education in terms of synthesis of meetings, so that can think of the irreducible us as a new event and grasp the metamorphosis of the individual as a tool - and not as an object - of care and subject of the relationship.
Nigeria è la genesi della sua terra, incisa sul ventre dalla sua nascita, come vuole il culto della comunità yoruba, da cui lei proviene. La pelle scalfita da tanti piccoli intagli, cicatrici di un credo sul chakra del mondo. Racconta il perché delle sue incisioni, una vecchia maga le bruciò la lama di un coltello in grembo, per salvarle la vita. Altri furono l'augurio di buona salute, da lì a per sempre, altre invece lasciano traccia sul viso, in segno di riconoscimento tra le tribù che abitano una stessa terra. Questa è la traccia di una storia nascosta, nostalgica, il vissuto di un'adolescente che conciliò due modi di abitare terre diverse, due modi di intendersi e di abitarsi. E' la storia di Aida, - che dalla comunità Yoruba si trovò, dopo poco il suo arrivo in Italia, in una comunità per minori maltrattati - che prenderò in analisi al fine di comprendere l'educazione in termini di sintesi di incontri, affinché si possa pensare all'irriducibile noi come a un nuovo evento e cogliere la metamorfosi dell'individuo come strumento - e non come oggetto -, di cura e soggetto della relazione.
LA MIGRAZIONE DEL CORPO COME ATTO DI UNA NUOVA GENESI: DA COMUNITA' YORUBA A COMUNITA' PER MINORI, L'EDUCAZIONE COME VEICOLO DI SEGNI E SIGNIFICATI
SAVOINI, ALESSIA
2019/2020
Abstract
Nigeria è la genesi della sua terra, incisa sul ventre dalla sua nascita, come vuole il culto della comunità yoruba, da cui lei proviene. La pelle scalfita da tanti piccoli intagli, cicatrici di un credo sul chakra del mondo. Racconta il perché delle sue incisioni, una vecchia maga le bruciò la lama di un coltello in grembo, per salvarle la vita. Altri furono l'augurio di buona salute, da lì a per sempre, altre invece lasciano traccia sul viso, in segno di riconoscimento tra le tribù che abitano una stessa terra. Questa è la traccia di una storia nascosta, nostalgica, il vissuto di un'adolescente che conciliò due modi di abitare terre diverse, due modi di intendersi e di abitarsi. E' la storia di Aida, - che dalla comunità Yoruba si trovò, dopo poco il suo arrivo in Italia, in una comunità per minori maltrattati - che prenderò in analisi al fine di comprendere l'educazione in termini di sintesi di incontri, affinché si possa pensare all'irriducibile noi come a un nuovo evento e cogliere la metamorfosi dell'individuo come strumento - e non come oggetto -, di cura e soggetto della relazione.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/27625