È difficile dare una definizione univoca del termine “adolescenza”. A riguardo, con una loro definizione si espressero l'OMS, l'enciclopedia Treccani. A seconda della definizione che si dà a questa fase della vita, emerge che il punto di fondamentale interesse è l'Io e i suoi cambiamenti. Come sosteneva Pierre Male l'Io rispecchia la parte cosciente dell'adolescente. L'adolescenza è la più delicata delle transizioni è caratterizzata dal cambiamento fisico, cognitivo e sociale. Il primo riguarda la diversa percezione che si ha del proprio corpo, il secondo la mente, i pensieri, la paura di rimanere soli, di non essere accettati, mentre durante l'infanzia i ragazzi avevano la certezza che non sarebbero mai stati abbandonati dai genitori. Il terzo concerne come è visto dagli altri, il ruolo che ha nei confronti di questi. I ragazzi durante questa fase tendono a tollerare sempre meno le regole, acquisendo una loro forma di pensiero. Gran parte dell'identità sociale si costruisce lontano dalla famiglia, all'interno di gruppi di coetanei che assumono un ruolo fondamentale nella crescita. Esistono però alcune persone che mostrano i sintomi di un'adolescenza prolungata, questo comporta gravi rischi alla salute e potrebbe generare gravi disturbi. È il caso di Gloria, una ragazza quattordicenne, che ho scelto come esempio, con una situazione familiare difficile e diverse problematiche legate alla sua malattia da affrontare. Nella sua fase adolescenziale frequenta compagnie che si possono definire alla luce di quanto è accaduto “sbagliate”, ma di cui lei andava fiera. Gloria ha iniziato a intraprendere la strada dell'abuso di sostanze stupefacenti con la sua compagnia, ad attuare atti vandalici e bullismo nei confronti di alcune sue compagne di classe. In seguito, ha cominciato ad assentarsi a scuola, a stare male fisicamente, finché non è stata affiancata dal servizio sociale. Come Gloria molti ragazzi della sua età possono sviluppare situazioni cliniche psicopatologiche a seguito dell'incremento dei fattori di stress, educativi, ambientali, e sociali ai quali sono sottoposti nel contesto in cui vivono. A seguito della sensazione di solitudine, del desiderio di essere accettati, i ragazzi in questa età iniziano ad abusare di sostanze stupefacenti e di alcool, grazie anche alla loro facile reperibilità. Possono sviluppare disturbi di personalità, classificati dal DSM V come un fenomeno stabile nel tempo che determina un cambiamento interiore delle aspettative dell'individuo. Il disturbo da panico legato alla difficoltà dell'adolescente di adattarsi ai cambiamenti e all'acquisizione di nuove competenze personali e relazionali. Lo stress è la causa principale di un attacco di panico nei ragazzi. Il disturbo bipolare con ripercussioni sul funzionamento sociale e scolastico. Questo disturbo può essere di due tipi, il primo caratterizzato dall'alternanza di fasi depressive a fasi maniacali, e il secondo caratterizzato da episodi di depressione maggiore definiti ipomaniacali. La schizofrenia, disturbo psichico che comporta disfunzioni cognitive, caratterizzato da due sintomi principali: deliri, allucinazioni. L'assistente sociale nei confronti di questi ragazzi non può far altro se non cercare di aiutarli ad uscire dalle gravi situazioni in cui si trovano, sostenendoli, costruendo dei progetti ad hoc condivisi con i ragazzi e le loro famiglie, lavorando in “equipé” con psichiatri, psicologi, giudici del tribunale per i minorenni.
Adolescenza tra normalità e problematicità
ZANETTA, LAURA
2019/2020
Abstract
È difficile dare una definizione univoca del termine “adolescenza”. A riguardo, con una loro definizione si espressero l'OMS, l'enciclopedia Treccani. A seconda della definizione che si dà a questa fase della vita, emerge che il punto di fondamentale interesse è l'Io e i suoi cambiamenti. Come sosteneva Pierre Male l'Io rispecchia la parte cosciente dell'adolescente. L'adolescenza è la più delicata delle transizioni è caratterizzata dal cambiamento fisico, cognitivo e sociale. Il primo riguarda la diversa percezione che si ha del proprio corpo, il secondo la mente, i pensieri, la paura di rimanere soli, di non essere accettati, mentre durante l'infanzia i ragazzi avevano la certezza che non sarebbero mai stati abbandonati dai genitori. Il terzo concerne come è visto dagli altri, il ruolo che ha nei confronti di questi. I ragazzi durante questa fase tendono a tollerare sempre meno le regole, acquisendo una loro forma di pensiero. Gran parte dell'identità sociale si costruisce lontano dalla famiglia, all'interno di gruppi di coetanei che assumono un ruolo fondamentale nella crescita. Esistono però alcune persone che mostrano i sintomi di un'adolescenza prolungata, questo comporta gravi rischi alla salute e potrebbe generare gravi disturbi. È il caso di Gloria, una ragazza quattordicenne, che ho scelto come esempio, con una situazione familiare difficile e diverse problematiche legate alla sua malattia da affrontare. Nella sua fase adolescenziale frequenta compagnie che si possono definire alla luce di quanto è accaduto “sbagliate”, ma di cui lei andava fiera. Gloria ha iniziato a intraprendere la strada dell'abuso di sostanze stupefacenti con la sua compagnia, ad attuare atti vandalici e bullismo nei confronti di alcune sue compagne di classe. In seguito, ha cominciato ad assentarsi a scuola, a stare male fisicamente, finché non è stata affiancata dal servizio sociale. Come Gloria molti ragazzi della sua età possono sviluppare situazioni cliniche psicopatologiche a seguito dell'incremento dei fattori di stress, educativi, ambientali, e sociali ai quali sono sottoposti nel contesto in cui vivono. A seguito della sensazione di solitudine, del desiderio di essere accettati, i ragazzi in questa età iniziano ad abusare di sostanze stupefacenti e di alcool, grazie anche alla loro facile reperibilità. Possono sviluppare disturbi di personalità, classificati dal DSM V come un fenomeno stabile nel tempo che determina un cambiamento interiore delle aspettative dell'individuo. Il disturbo da panico legato alla difficoltà dell'adolescente di adattarsi ai cambiamenti e all'acquisizione di nuove competenze personali e relazionali. Lo stress è la causa principale di un attacco di panico nei ragazzi. Il disturbo bipolare con ripercussioni sul funzionamento sociale e scolastico. Questo disturbo può essere di due tipi, il primo caratterizzato dall'alternanza di fasi depressive a fasi maniacali, e il secondo caratterizzato da episodi di depressione maggiore definiti ipomaniacali. La schizofrenia, disturbo psichico che comporta disfunzioni cognitive, caratterizzato da due sintomi principali: deliri, allucinazioni. L'assistente sociale nei confronti di questi ragazzi non può far altro se non cercare di aiutarli ad uscire dalle gravi situazioni in cui si trovano, sostenendoli, costruendo dei progetti ad hoc condivisi con i ragazzi e le loro famiglie, lavorando in “equipé” con psichiatri, psicologi, giudici del tribunale per i minorenni.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/27604