Background: The regulatory and methodological framework defines the activity of the local healthcare organizations, which develop therapeutic pathways for the Autism Spectrum Disorder. The regional norms give specific information about taking charge and treatments for this pathological condition. Recent studies state a prevalence of 40 up to 50 cases for every 10.000 inhabitants. The multifactorial origin and the sympthomathological variability involve the necessity of specific treatments for each case. Aim: the purpose of this paper is to collect and analyse the healthcare paths for Autism Spectrum Disorder in selected local public services. The final result is promoting these local interventions in Piedmont area and observing the adjustment compared to the regional and the national regulations. Material and methods: in order to achieve this purpose, ASL CN1, ASL Città di Torino, ASL TO3 - three Local Care Services - were selected. A semi-structured questionnaire, developed and sent to the three local services, was composed by a series of questions related to the steps in the D.g.r. 29 novembre 2016, n. 2- 4286 and there are multiple answers available. A specific part was dedicated to the collection of data related to the monitoring of the healthcare process investigated in 2018. Firstly, preliminary meetings were held with the heads of the local services. The results obtained were collected in a comparative table; in addiction, Flow-Charts were built to represent every steps of the process in a schematic, immediate and synthetic way. These ones are supported by detailing tables. Results: ASL CN1 and ASL Città di Torino sent the questionnaire completed back, yet only the second one gave data about the monitoring of the process. The result shows an appropriate compliance to the regional regulations; neverthless, there are minimal differences among each care intervention. The reported critical issues involved reveal a lack of intensive treatments for children over 3 years old; a non-structured and defined procedure dedicated to the transition at the Adult Local Service, including a difficulty on creating a specific and educated operating net. Conclusion: Based on the results, a good compliance is observed among the local healthcare pathways and it is confirmed they follow the regional regulations. These interventions can be stackable, with some differences in each local organization. The maintaining of an intensity and a frequency in therapeutic treatments can be considered as substantial; besides, the operating net - composed by therapists, educators, teachers, etc. as well as the equipe activity has to be valued, such as the importance of planning educational and informative courses to spread a more radical consciousness in the local area.
Background: Il contesto normativo e metodologico di riferimento individua lambito di azione delle singole organizzazioni locali che, a livello del Servizio pubblico, si occupano della stesura degli interventi terapeutici assistenziali volti ai soggetti con disturbo dello spettro autistico. Si delinea un quadro piuttosto definito circa la gestione della presa in carico e del trattamento della patologia in questione, che, secondo i più recenti studi condotti dallISTAT e dal Sistema Sanitario Nazionale, è presente nel nostro territorio con una prevalenza di 40-50 casi ogni 10.000 abitanti. Essendo la patologia di origine multifattoriale e caratterizzata da un ampio ventaglio sintomatologico, con implicazioni di gravità variabile, si palesa la necessità di fornire un intervento mirato sul soggetto, continuativo, precoce ed intensivo, come previsto anche dalle linee-guida nazionali. Obiettivo: lobiettivo dellelaborato si è identificato nellindagare i percorsi di cura attuati per il disturbo dello spettro autistico allinterno delle Aziende Sanitarie Locali selezionate, per poter valorizzare tali interventi sul territorio piemontese ed evidenziarne la congruità/incongruità rispetto alle norme nazionali e regionali. Materiali e metodi: le Aziende Sanitarie Locali selezionate nella Regione Piemonte si sono identificate nellASL CN1, nellASL Città di Torino e nellASL TO3. Per indagare i singoli percorsi di cura è stato elaborato un questionario semi-strutturato, con domande a risposta multipla e/o a breve riposta libera; tale questionario riprende le fasi descritte allinterno del Progetto Integrato regionale, allegato alla D.g.r. 29 novembre 2016, n. 2- 4286. Una sezione è stata dedicata alla raccolta dei dati inerenti al monitoraggio del percorso per lanno 2018. In seguito ad incontri preliminari con i responsabili dei Servizi, il questionario è stato inviato parallelamente alle tre ASL. I risultati ottenuti sono stati poi raccolti allinterno di una tabella comparativa; in aggiunta, si sono costruite le Flow-Chart relative ai percorsi di cura aziendali indagati, con le rispettive Tabelle di dettaglio, per una presentazione schematica, chiara e immediata degli interventi previsti. Risultati: I questionari pervenuti sono relativi ai percorsi di cura dellASL CN1 e dellASL Città di Torino, la quale ha inviato anche i dati riguardanti il monitoraggio del percorso per lanno 2018. Dalla raccolta delle informazioni, emergono percorsi conformi rispetto a quanto delineato dalle normative regionali, con alcune differenze a livello delle singole organizzazioni locali. Le principali criticità riscontrate sono identificabili nella difficoltà nel mantenere una continuità assistenziale nel corso degli anni (soprattutto dopo i 3 anni), nelleffettuare un passaggio ai Servizi per letà adulta secondo una procedura standardizzata e con una rete di operatori formati, e nella carenza di personale dedicato. Conclusioni: Dai dati emersi è possibile affermare unomogeneità nei percorsi di cura, non solo rispetto alle normative regionali e nazionali, ma anche fra le diverse realtà indagate. Sono infatti considerabili sovrapponibili, con minime differenze a livello organizzativo dei Servizi. Ne emerge, come punto sostanziale, limportanza di mantenere una continuità assistenziale, attraverso un coinvolgimento di tutte le figure che ruotano intorno al bambino: dallequipe multiprofessionale, agli insegnanti ed educatori e ai genitori/caregivers, attraverso lorganizzazione sul territorio di corsi formativi, informativi e di sensibilizzazione.
Raccolta e analisi dei percorsi di cura per il Disturbo dello Spettro Autistico in età evolutiva all'interno della Regione Piemonte
DE BACCO, ELENA
2018/2019
Abstract
Background: Il contesto normativo e metodologico di riferimento individua lambito di azione delle singole organizzazioni locali che, a livello del Servizio pubblico, si occupano della stesura degli interventi terapeutici assistenziali volti ai soggetti con disturbo dello spettro autistico. Si delinea un quadro piuttosto definito circa la gestione della presa in carico e del trattamento della patologia in questione, che, secondo i più recenti studi condotti dallISTAT e dal Sistema Sanitario Nazionale, è presente nel nostro territorio con una prevalenza di 40-50 casi ogni 10.000 abitanti. Essendo la patologia di origine multifattoriale e caratterizzata da un ampio ventaglio sintomatologico, con implicazioni di gravità variabile, si palesa la necessità di fornire un intervento mirato sul soggetto, continuativo, precoce ed intensivo, come previsto anche dalle linee-guida nazionali. Obiettivo: lobiettivo dellelaborato si è identificato nellindagare i percorsi di cura attuati per il disturbo dello spettro autistico allinterno delle Aziende Sanitarie Locali selezionate, per poter valorizzare tali interventi sul territorio piemontese ed evidenziarne la congruità/incongruità rispetto alle norme nazionali e regionali. Materiali e metodi: le Aziende Sanitarie Locali selezionate nella Regione Piemonte si sono identificate nellASL CN1, nellASL Città di Torino e nellASL TO3. Per indagare i singoli percorsi di cura è stato elaborato un questionario semi-strutturato, con domande a risposta multipla e/o a breve riposta libera; tale questionario riprende le fasi descritte allinterno del Progetto Integrato regionale, allegato alla D.g.r. 29 novembre 2016, n. 2- 4286. Una sezione è stata dedicata alla raccolta dei dati inerenti al monitoraggio del percorso per lanno 2018. In seguito ad incontri preliminari con i responsabili dei Servizi, il questionario è stato inviato parallelamente alle tre ASL. I risultati ottenuti sono stati poi raccolti allinterno di una tabella comparativa; in aggiunta, si sono costruite le Flow-Chart relative ai percorsi di cura aziendali indagati, con le rispettive Tabelle di dettaglio, per una presentazione schematica, chiara e immediata degli interventi previsti. Risultati: I questionari pervenuti sono relativi ai percorsi di cura dellASL CN1 e dellASL Città di Torino, la quale ha inviato anche i dati riguardanti il monitoraggio del percorso per lanno 2018. Dalla raccolta delle informazioni, emergono percorsi conformi rispetto a quanto delineato dalle normative regionali, con alcune differenze a livello delle singole organizzazioni locali. Le principali criticità riscontrate sono identificabili nella difficoltà nel mantenere una continuità assistenziale nel corso degli anni (soprattutto dopo i 3 anni), nelleffettuare un passaggio ai Servizi per letà adulta secondo una procedura standardizzata e con una rete di operatori formati, e nella carenza di personale dedicato. Conclusioni: Dai dati emersi è possibile affermare unomogeneità nei percorsi di cura, non solo rispetto alle normative regionali e nazionali, ma anche fra le diverse realtà indagate. Sono infatti considerabili sovrapponibili, con minime differenze a livello organizzativo dei Servizi. Ne emerge, come punto sostanziale, limportanza di mantenere una continuità assistenziale, attraverso un coinvolgimento di tutte le figure che ruotano intorno al bambino: dallequipe multiprofessionale, agli insegnanti ed educatori e ai genitori/caregivers, attraverso lorganizzazione sul territorio di corsi formativi, informativi e di sensibilizzazione.File | Dimensione | Formato | |
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