Background: Prostate cancer (PCa) is currently the most common cancer in men and one of the most common cancers in males over 50. External beam radiation therapy (EBRT) plays an essential role in the treatment modalities for this tumor. PCa is particularly slow-growing and, from a radiobiological point of view, it has a low α/β ratio (1.5-3.0 Gy). This allowed several studies about different hypofractionated RT regimes, from moderate to extreme (also known as ultra-hypofractionated RT or stereotactic body RT -SBRT-). In this work, we report a single-center prospective study about localized prostate cancer to assess patients’ quality of life (Patient-reported - Health-related quality of life (HRQoL)) up to 2 years after ultra-hypofractionated radiotherapy end. Methods: In this monocentric prospective study performed at the Radiotherapy Unit of the Turin University Academic Hospital, we recruited men up to 86 years of age with localized prostate cancer (cN0, cM0) at any risk group (low-to-high-risk) and an ECOG performance status between 0 and 1. Patients were treated with ultra-hypofractionation radiotherapy (as proposed in the HYPO-RT-PC trial, 42.7 Gy in seven fractions, three days per week over 2.5 weeks), variously combined with androgen deprivation therapy (ADT). The primary endpoint was patient-reported quality of life (QoL) at two years, measured according to the IPSS (International Prostate Symptom Score) and the UCLA-PCI (UCLA-Prostate Cancer Index) questionnaires. These two questionnaires were submitted at different timepoints. QoL was also studied in relation to clinician-reported toxicities according to the Radiation Therapy Oncology Group (RTOG) morbidity scale. Findings: Between May 1, 2020, and June 7, 2023, 266 patients were treated with ultra-hypofractionated radiotherapy (7 fractions), of whom 13 (4.89%) participants were low risk, 77 (28.95%) were favorable intermediate risk, 140 (52.63%) were unfavorable intermediate risk and 36 (13.53%) were high risk. The median follow-up was 12 months. There was a relationship between the median IPSS score as well as the mean value of Urinary Bother and Bowel Bother domain (UCLA-PCI) and physician-reported toxicities (RTOG): at the RT end, when there was the peak point of toxicities, the worst scores were also registered. We notice a quick toxicity and patient-reported QoL improvement at one month of follow-up, with further improvement and maintenance in the following months. Conclusion: This ultra-hypofractionated RT proved to be safe and effective with two years of follow-up. There was a satisfactory QoL recovery, with scores close to the baseline QoL, mainly regarding Urinary Bother (UB) e Bowel Bother (BB). The results further support the use of ultra-hypofractionation.
Introduzione: Il carcinoma prostatico è attualmente il tumore maschile più frequente e uno dei principali problemi di salute nella popolazione maschile sopra i 50 anni. Tra le metodiche di trattamento di questo tumore un ruolo importante è svolto dalla radioterapia a fasci esterni (EBRT). L’adenocarcinoma prostatico è un tumore solido che presenta una cinetica di crescita lenta e da un punto di vista radiobiologico un rapporto α/β basso (1,5-3,0 Gy). Questo ha permesso di studiare e di inserire nella pratica clinica diversi approcci di ipofrazionamento, da moderato ad estremo (detto anche ipofrazionamento spinto, ultra-ipofrazionamento o SBRT - stereotactic body radiation therapy -). In questo elaborato, sarà riportata la nostra analisi monocentrica riguardante il carcinoma prostatico localizzato, volta a valutare la qualità di vita riportata da una serie prospettica di pazienti (Patient-reported - Health-related quality of life (HRQoL)) a 2 anni dal termine dell’ipofrazionamento estremo. Materiali e metodi: In questa analisi prospettica monocentrica condotta presso l’Unità di Radioterapia dell’Azienda Ospedaliera Universitaria di Torino sono stati arruolati uomini fino a 86 anni d’età, con carcinoma prostatico localizzato (cN0, cM0) appartenenti a qualsiasi fascia di rischio (low-to-high-risk) e un ECOG performance status tra 0 e 1. I pazienti sono stati trattati con un regime di ultra-ipofrazionamento (come da schedula proposta nel trial HYPO-RT-PC, ovvero 42.7 Gy in 7 frazioni, 3 giorni a settimana per 2.5 settimane), variamente combinato con eventuale ADT (Androgen Deprivation Therapy). L’endpoint primario di questo studio è stata la valutazione della patient-reported QoL a 2 anni di follow up, attraverso la somministrazione dei questionari IPSS (International Prostate Symptom Score) e UCLA-PCI (UCLA-Prostate Cancer Index). La QoL è stata anche analizzata in relazione alle tossicità scorate dal clinico tramite la scala RTOG (Radiation Therapy Oncology Group). Risultati: Dal 1° maggio 2020 al 7 giugno 2023 sono stati trattati con ultra-ipofrazionamento (7 sedute) 266 pazienti di cui 13 (4.89%) a basso rischio, 77 (28.95%) a rischio intermedio favorevole, 140 (52.63%) a rischio intermedio sfavorevole e 36 (13.53%) ad alto rischio. Il follow up mediano è stato di 12 mesi. È emersa una correlazione tra il valore mediano dello score IPSS, nonché il valore medio dei domini Urinary Bother e Bowel Bother (UCLA-PCI) e le curve di tossicità scorata dal medico (RTOG): al picco di tossicità in corrispondenza dell’ultima seduta di radioterapia si sono registrati anche i valori peggiori degli scores, con rapido recupero sia delle tossicità sia della patient-reported QoL già ad un mese dal trattamento, con un ulteriore miglioramento e mantenimento nei mesi successivi. Conclusioni: Questo approccio di ipofrazionamento estremo risulta safe ed efficace per l’adenocarcinoma prostatico low-to-high risk con un follow up di 2 anni. Si è notato, infatti, un soddisfacente recupero della QoL basale in termini soprattutto di Urinary Bother (UB) e Bowel Bother (BB). Questi risultati supportano l’uso dell’ultra-ipofrazionamento.
Valutazione della qualità della vita in pazienti sottoposti a radioterapia con ultra-ipofrazionamento per il trattamento radicale del carcinoma prostatico localizzato: dati a 2 anni di follow-up di una serie prospettica.
GASPARI, SARA
2022/2023
Abstract
Introduzione: Il carcinoma prostatico è attualmente il tumore maschile più frequente e uno dei principali problemi di salute nella popolazione maschile sopra i 50 anni. Tra le metodiche di trattamento di questo tumore un ruolo importante è svolto dalla radioterapia a fasci esterni (EBRT). L’adenocarcinoma prostatico è un tumore solido che presenta una cinetica di crescita lenta e da un punto di vista radiobiologico un rapporto α/β basso (1,5-3,0 Gy). Questo ha permesso di studiare e di inserire nella pratica clinica diversi approcci di ipofrazionamento, da moderato ad estremo (detto anche ipofrazionamento spinto, ultra-ipofrazionamento o SBRT - stereotactic body radiation therapy -). In questo elaborato, sarà riportata la nostra analisi monocentrica riguardante il carcinoma prostatico localizzato, volta a valutare la qualità di vita riportata da una serie prospettica di pazienti (Patient-reported - Health-related quality of life (HRQoL)) a 2 anni dal termine dell’ipofrazionamento estremo. Materiali e metodi: In questa analisi prospettica monocentrica condotta presso l’Unità di Radioterapia dell’Azienda Ospedaliera Universitaria di Torino sono stati arruolati uomini fino a 86 anni d’età, con carcinoma prostatico localizzato (cN0, cM0) appartenenti a qualsiasi fascia di rischio (low-to-high-risk) e un ECOG performance status tra 0 e 1. I pazienti sono stati trattati con un regime di ultra-ipofrazionamento (come da schedula proposta nel trial HYPO-RT-PC, ovvero 42.7 Gy in 7 frazioni, 3 giorni a settimana per 2.5 settimane), variamente combinato con eventuale ADT (Androgen Deprivation Therapy). L’endpoint primario di questo studio è stata la valutazione della patient-reported QoL a 2 anni di follow up, attraverso la somministrazione dei questionari IPSS (International Prostate Symptom Score) e UCLA-PCI (UCLA-Prostate Cancer Index). La QoL è stata anche analizzata in relazione alle tossicità scorate dal clinico tramite la scala RTOG (Radiation Therapy Oncology Group). Risultati: Dal 1° maggio 2020 al 7 giugno 2023 sono stati trattati con ultra-ipofrazionamento (7 sedute) 266 pazienti di cui 13 (4.89%) a basso rischio, 77 (28.95%) a rischio intermedio favorevole, 140 (52.63%) a rischio intermedio sfavorevole e 36 (13.53%) ad alto rischio. Il follow up mediano è stato di 12 mesi. È emersa una correlazione tra il valore mediano dello score IPSS, nonché il valore medio dei domini Urinary Bother e Bowel Bother (UCLA-PCI) e le curve di tossicità scorata dal medico (RTOG): al picco di tossicità in corrispondenza dell’ultima seduta di radioterapia si sono registrati anche i valori peggiori degli scores, con rapido recupero sia delle tossicità sia della patient-reported QoL già ad un mese dal trattamento, con un ulteriore miglioramento e mantenimento nei mesi successivi. Conclusioni: Questo approccio di ipofrazionamento estremo risulta safe ed efficace per l’adenocarcinoma prostatico low-to-high risk con un follow up di 2 anni. Si è notato, infatti, un soddisfacente recupero della QoL basale in termini soprattutto di Urinary Bother (UB) e Bowel Bother (BB). Questi risultati supportano l’uso dell’ultra-ipofrazionamento.File | Dimensione | Formato | |
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