With the spread of the COVID19 pandemic, it became necessary to adopt prevention and protection measures to contain the virus in the workplace, also given the need on the part of economic and production companies to want to reopen as soon as possible. During Phase 2, updated national and international protocols were made available, of procedural, organizational and technological reference aimed at minimizing the probability of contagion between workers for a controlled return. The objective of this study is to observe and evaluate, through the development of a monitoring system, both in qualitative and quantitative terms, the application of the prevention measures indicated in the national and international protocols and guidelines in the activities of the Piedmont Region. and identify possible warning signs. The study initially continued with the administration of a check-list, drawn up on the basis of a study and a preliminary comparison of the reference documents at national and international level. The results provided us with a sample of 24 participants, mainly from the province of Turin, from which we were able to deduce a low application or an application different from what was expected on some inherent measures: common spaces, information, the management of external personnel, the measurement of body temperature, staggered entries / exits and the division of personnel into teams, but also proposals for additional measures to those proposed. On the basis of these results, we were able to elaborate a track for carrying out 7 semi-structured interviews to two groups of prevention technicians who deal with safety in the workplace: a group composed of experts who deal with supervision (No. 3 people) and the other made up of professionals who have the role of planning, organization and management in the workplace (4 people). The interviewees were also asked for further considerations, for example of problems encountered during their work. The answers provided showed us, as could be expected, that many measures inherent to common spaces, for example, have found it difficult to apply for economic, management and organizational reasons. There have been reports of changes in the perception of risk by workers that should be worked on through training, but also a lack of clarification on the terms used in the protocols. Furthermore, this study has highlighted how the norms and protocols that are issued must be adapted to the reality to which they refer, since they are presented in a generic form. Finally, we can say that the Prevention Technician in environments and workplaces can also become a figure of analysis and evaluation of the effectiveness of the measures taken.

Con la diffusione della pandemia da COVID19 si è resa necessaria l’adozione di misure di prevenzione e protezione per il contenimento del virus nei luoghi di lavoro, vista anche l’esigenza da parte delle aziende economiche e produttive nel voler riaprire al più presto. Durante la Fase 2 sono stati resi disponibili protocolli nazionali e internazionali aggiornati, di riferimento procedurale, organizzativo e tecnologico volto a minimizzare la probabilità di contagio tra lavoratori per un rientro controllato. L’obiettivo di questo studio è quello di osservare e valutare tramite lo sviluppo di un sistema di monitoraggio, sia in termini qualitativi che quantitativi, l’applicazione delle misure di prevenzione indicate nei protocolli e nelle linee guida nazionali e internazionali nelle attività della Regione Piemonte ed individuare possibili segnali di allerta. Lo studio è proseguito inizialmente con la somministrazione di una check-list, elaborata sulla base di uno studio e un confronto preliminare dei documenti di riferimento ad indirizzo nazionali e internazionali. I risultati ci hanno fornito un campione composto da 24 partecipanti, prevalentemente della provincia di Torino, da cui siamo riusciti ad evincere una bassa applicazione o un’applicazione diversa da quanto ci si aspettava su alcune misure inerente: agli spazi comuni, all’informazione, alla gestione del personale esterno, alla misurazione della temperatura corporea, all’entrate/uscite scaglionate e alla divisione del personale in squadre, ma anche proposte di misure aggiuntive a quelle proposte. Sulla base di questi risultati siamo riusciti ad elaborare una traccia per effettuare n.7 interviste semi-strutturate a due gruppi di tecnici della prevenzione che si occupano di sicurezza negli ambienti di lavoro: un gruppo composto da esperti che si occupano di vigilanza (n.3 persone) e l’altro composto da professionisti che hanno ruolo di progettazione, organizzazione e gestione negli ambienti di lavoro (n.4 persone). Agli intervistasti sono stati chiesti anche ulteriori considerazioni, ad esempio di problematiche riscontrate durante il loro operato. Le risposte fornite ci hanno mostrato, come ci si poteva aspettare, che molte misure inerenti agli spazi comuni ad esempio, hanno trovato difficoltà di applicazione per motivi economici, di gestione e organizzazione. Ci sono state segnalati cambiamenti di percezione del rischio da parte dei lavoratori su cui bisognerebbe lavorare tramite della formazione, ma anche una mancanza di chiarimenti sui termini utilizzati nei protocolli. Inoltre, questo studio ha messo in luce come le norme e i protocolli che vengono emanati debbano essere adattati alla realtà a cui si fa riferimento, poiché esse si presentano in forma generica. Infine, possiamo dire che il Tecnico della Prevenzione negli ambienti e nei luoghi di lavoro può diventare anche una figura di analisi e valutazione dell’efficacia delle misure adottate.

Monitoraggio e analisi delle misure per il contrasto ed il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro

PIERRO, GABRIELE
2019/2020

Abstract

Con la diffusione della pandemia da COVID19 si è resa necessaria l’adozione di misure di prevenzione e protezione per il contenimento del virus nei luoghi di lavoro, vista anche l’esigenza da parte delle aziende economiche e produttive nel voler riaprire al più presto. Durante la Fase 2 sono stati resi disponibili protocolli nazionali e internazionali aggiornati, di riferimento procedurale, organizzativo e tecnologico volto a minimizzare la probabilità di contagio tra lavoratori per un rientro controllato. L’obiettivo di questo studio è quello di osservare e valutare tramite lo sviluppo di un sistema di monitoraggio, sia in termini qualitativi che quantitativi, l’applicazione delle misure di prevenzione indicate nei protocolli e nelle linee guida nazionali e internazionali nelle attività della Regione Piemonte ed individuare possibili segnali di allerta. Lo studio è proseguito inizialmente con la somministrazione di una check-list, elaborata sulla base di uno studio e un confronto preliminare dei documenti di riferimento ad indirizzo nazionali e internazionali. I risultati ci hanno fornito un campione composto da 24 partecipanti, prevalentemente della provincia di Torino, da cui siamo riusciti ad evincere una bassa applicazione o un’applicazione diversa da quanto ci si aspettava su alcune misure inerente: agli spazi comuni, all’informazione, alla gestione del personale esterno, alla misurazione della temperatura corporea, all’entrate/uscite scaglionate e alla divisione del personale in squadre, ma anche proposte di misure aggiuntive a quelle proposte. Sulla base di questi risultati siamo riusciti ad elaborare una traccia per effettuare n.7 interviste semi-strutturate a due gruppi di tecnici della prevenzione che si occupano di sicurezza negli ambienti di lavoro: un gruppo composto da esperti che si occupano di vigilanza (n.3 persone) e l’altro composto da professionisti che hanno ruolo di progettazione, organizzazione e gestione negli ambienti di lavoro (n.4 persone). Agli intervistasti sono stati chiesti anche ulteriori considerazioni, ad esempio di problematiche riscontrate durante il loro operato. Le risposte fornite ci hanno mostrato, come ci si poteva aspettare, che molte misure inerenti agli spazi comuni ad esempio, hanno trovato difficoltà di applicazione per motivi economici, di gestione e organizzazione. Ci sono state segnalati cambiamenti di percezione del rischio da parte dei lavoratori su cui bisognerebbe lavorare tramite della formazione, ma anche una mancanza di chiarimenti sui termini utilizzati nei protocolli. Inoltre, questo studio ha messo in luce come le norme e i protocolli che vengono emanati debbano essere adattati alla realtà a cui si fa riferimento, poiché esse si presentano in forma generica. Infine, possiamo dire che il Tecnico della Prevenzione negli ambienti e nei luoghi di lavoro può diventare anche una figura di analisi e valutazione dell’efficacia delle misure adottate.
Monitoring and analysis of measures to combat and contain the spread of Covid-19 virus in working environments
With the spread of the COVID19 pandemic, it became necessary to adopt prevention and protection measures to contain the virus in the workplace, also given the need on the part of economic and production companies to want to reopen as soon as possible. During Phase 2, updated national and international protocols were made available, of procedural, organizational and technological reference aimed at minimizing the probability of contagion between workers for a controlled return. The objective of this study is to observe and evaluate, through the development of a monitoring system, both in qualitative and quantitative terms, the application of the prevention measures indicated in the national and international protocols and guidelines in the activities of the Piedmont Region. and identify possible warning signs. The study initially continued with the administration of a check-list, drawn up on the basis of a study and a preliminary comparison of the reference documents at national and international level. The results provided us with a sample of 24 participants, mainly from the province of Turin, from which we were able to deduce a low application or an application different from what was expected on some inherent measures: common spaces, information, the management of external personnel, the measurement of body temperature, staggered entries / exits and the division of personnel into teams, but also proposals for additional measures to those proposed. On the basis of these results, we were able to elaborate a track for carrying out 7 semi-structured interviews to two groups of prevention technicians who deal with safety in the workplace: a group composed of experts who deal with supervision (No. 3 people) and the other made up of professionals who have the role of planning, organization and management in the workplace (4 people). The interviewees were also asked for further considerations, for example of problems encountered during their work. The answers provided showed us, as could be expected, that many measures inherent to common spaces, for example, have found it difficult to apply for economic, management and organizational reasons. There have been reports of changes in the perception of risk by workers that should be worked on through training, but also a lack of clarification on the terms used in the protocols. Furthermore, this study has highlighted how the norms and protocols that are issued must be adapted to the reality to which they refer, since they are presented in a generic form. Finally, we can say that the Prevention Technician in environments and workplaces can also become a figure of analysis and evaluation of the effectiveness of the measures taken.
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