Il concetto di cooperative compliance è stato formulato per la prima volta in seno all’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE), la quale riteneva che nei Paesi aderenti fosse necessario ridisegnare il rapporto tra Fisco e Contribuente favorendo l’adozione di forme di collaborazione che permettessero di operare in un contesto di trasparenza e fiducia reciproca. Attraverso l’implementazione di strumenti di cooperative compliance si riuscirebbe, infatti, ad ottenere benefici sia per i contribuenti che per le amministrazioni finanziarie nazionali: per i primi il vantaggio consisterebbe nell’opportunità di usufruire della collaborazione con l’autorità fiscale per la risoluzione di problematiche fiscali in un momento antecedente a quello di commissione dell’eventuale violazione della normativa tributaria; l’amministrazione finanziaria sarebbe in grado di fornire una risposta più efficace e tempestiva alle richieste dei contribuenti. In entrambi i casi, inoltre, si eviterebbe il ricorso ai processi di contenzioso tributario, solitamente lunghi e dispendiosi. Con il D. Lgs. 128/2015 entra ufficialmente nel nostro ordinamento, quale strumenti di cooperative compliance, il regime di adempimento collaborativo. In un primo momento tale istituto viene aperto ai grandi contribuenti ma lo scopo che intende perseguire il Legislatore è quello di aprirlo anche ai contribuenti di minori dimensioni.
LA TAX COMPLIANCE E IL REGIME DI ADEMPIMENTO COLLABORATIVO
MARCOTULLI, ROBERTA
2019/2020
Abstract
Il concetto di cooperative compliance è stato formulato per la prima volta in seno all’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE), la quale riteneva che nei Paesi aderenti fosse necessario ridisegnare il rapporto tra Fisco e Contribuente favorendo l’adozione di forme di collaborazione che permettessero di operare in un contesto di trasparenza e fiducia reciproca. Attraverso l’implementazione di strumenti di cooperative compliance si riuscirebbe, infatti, ad ottenere benefici sia per i contribuenti che per le amministrazioni finanziarie nazionali: per i primi il vantaggio consisterebbe nell’opportunità di usufruire della collaborazione con l’autorità fiscale per la risoluzione di problematiche fiscali in un momento antecedente a quello di commissione dell’eventuale violazione della normativa tributaria; l’amministrazione finanziaria sarebbe in grado di fornire una risposta più efficace e tempestiva alle richieste dei contribuenti. In entrambi i casi, inoltre, si eviterebbe il ricorso ai processi di contenzioso tributario, solitamente lunghi e dispendiosi. Con il D. Lgs. 128/2015 entra ufficialmente nel nostro ordinamento, quale strumenti di cooperative compliance, il regime di adempimento collaborativo. In un primo momento tale istituto viene aperto ai grandi contribuenti ma lo scopo che intende perseguire il Legislatore è quello di aprirlo anche ai contribuenti di minori dimensioni.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/27005