La mia tesi di laurea intende indagare il rapporto che si instaura tra gli affiliati di Cosa Nostra e la religione cattolica, utilizzando un approccio sociologico e storico volto a dimostrare l’ambivalenza nei confronti dei simboli e le norme cattoliche, e la strumentalizzazione della religione attuata dai mafiosi per legittimare le proprie azioni e la propria esistenza. Nel primo capitolo verrà fornito un inquadramento generale del fenomeno mafioso presente nelle aree di tradizionale radicamento, per poi seguire con una focalizzazione sulle principali caratteristiche della mafia siciliana e alcuni cenni storici su Cosa Nostra. Nel secondo capitolo verrà fornito un quadro con le caratteristiche della religiosità siciliana, dalla quale i mafiosi prendono in prestito le pratiche e i simboli. Dopodiché verranno esaminati il mito di fondazione comune alle tre mafie italiane e il rituale di affiliazione all’organizzazione per trovare la presenza dei simboli cattolici. Verranno anche analizzate le regole vigenti all’interno di Cosa Nostra mostrando un parallelismo con le norme della religione cattolica. Verranno esaminate le modalità con cui i mafiosi comunicano sia tra di loro, sia con la popolazione utilizzando le cerimonie religiose, per poi mostrare come i capimafia elevano la loro persona alla sfera del divino tramite azioni pensate apposta, e di come spesso giustificano le loro azioni più feroci sacralizzandole. Nel terzo capitolo verrà ripreso quanto già scritto per dimostrare che fatti, comportamenti e tradizioni mafiose, che sfoggiano sacralità e spirito cristiano, siano in realtà proiettati verso una funzione pratica utile all’ organizzazione per legittimare le feroci azioni agli occhi della società e per dare al singolo mafioso un senso alla propria esistenza e condizione, elevandolo a un essere superiore rispetto agli altri esseri umani, e, per concludere, verranno presentati alcuni fatti storici per comprendere il ritardo di diversi esponenti del clero nel prendere una posizione netta contro la mafia.
Mafia e religione cattolica. Pratiche e simboli di legittimazione in seno a Cosa Nostra
PIUMATTI, DANIELE
2020/2021
Abstract
La mia tesi di laurea intende indagare il rapporto che si instaura tra gli affiliati di Cosa Nostra e la religione cattolica, utilizzando un approccio sociologico e storico volto a dimostrare l’ambivalenza nei confronti dei simboli e le norme cattoliche, e la strumentalizzazione della religione attuata dai mafiosi per legittimare le proprie azioni e la propria esistenza. Nel primo capitolo verrà fornito un inquadramento generale del fenomeno mafioso presente nelle aree di tradizionale radicamento, per poi seguire con una focalizzazione sulle principali caratteristiche della mafia siciliana e alcuni cenni storici su Cosa Nostra. Nel secondo capitolo verrà fornito un quadro con le caratteristiche della religiosità siciliana, dalla quale i mafiosi prendono in prestito le pratiche e i simboli. Dopodiché verranno esaminati il mito di fondazione comune alle tre mafie italiane e il rituale di affiliazione all’organizzazione per trovare la presenza dei simboli cattolici. Verranno anche analizzate le regole vigenti all’interno di Cosa Nostra mostrando un parallelismo con le norme della religione cattolica. Verranno esaminate le modalità con cui i mafiosi comunicano sia tra di loro, sia con la popolazione utilizzando le cerimonie religiose, per poi mostrare come i capimafia elevano la loro persona alla sfera del divino tramite azioni pensate apposta, e di come spesso giustificano le loro azioni più feroci sacralizzandole. Nel terzo capitolo verrà ripreso quanto già scritto per dimostrare che fatti, comportamenti e tradizioni mafiose, che sfoggiano sacralità e spirito cristiano, siano in realtà proiettati verso una funzione pratica utile all’ organizzazione per legittimare le feroci azioni agli occhi della società e per dare al singolo mafioso un senso alla propria esistenza e condizione, elevandolo a un essere superiore rispetto agli altri esseri umani, e, per concludere, verranno presentati alcuni fatti storici per comprendere il ritardo di diversi esponenti del clero nel prendere una posizione netta contro la mafia.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/26974