Inquisizione, censura e Indice dei libri proibiti in età di Controriforma

Questa mia ricerca di studio nasce dalla volontà di voler approfondire il tema dell'Inquisizione come istituzione, di cui durante il corso di Storia della giustizia in Europa ho avuto modo di studiare e di intervenire a lezione con un approfondimento assegnato dal docente, seppur solo a livello storico. In questo contesto, ho invece deciso di analizzare l'istituzione dell'Inquisizione sia dal punto di vista storico sia dal quello del suo sistema giuridico: il primo criterio riguarda il contesto e i secoli che la caratterizzano: la Riforma protestante a cui seguì il Concilio di Trento, il quale diede infine vita alla Controriforma, ossia la risposta della Chiesa cattolica alla Riforma protestante di Martin Lutero; il punto di vista giuridico si basa invece sul fatto che su questo tema molte sono le contraddizioni e i dubbi, soprattutto con riguardo al suo funzionamento e alle pratiche utilizzate sia per il processo sia per l'interrogatorio sotto tortura. Questa mio studio, si sviluppa però a partire dall'analisi della figura di Papa Pio V, in quanto durante gli anni del suo pontificato si parla proprio di trionfo dell'Inquisizione; Pio V infatti si distinse dai suoi predecessori per la purezza della fede contro eretici e infedeli, la quale portò all'annientamento definitivo di quel che restava della Riforma protestante nella penisola. Allo studio del Tribunale dell'Inquisizione, ho voluto poi unire quello della censura, in quanto quanto Pio V istituì la Congregazione dell'Indice, questa assorbì una parte delle competenze del Sant'Uffizio proprio in materia di libri proibiti; infine alla censura si aggiunge una breve analisi sulla vita del censore in biblioteca e sulla circolazione dei libri nel sedicesimo secolo all'interno della penisola italiana e nel resto d'Europa.