Il presente lavoro si prefigge l'obiettivo di approfondire le criticità presentate dal procedimento sanzionatorio Consob in materia di market abuse, alla luce delle statuizioni della Corte Europea dei Diritti dell'Uomo, in particolare con riferimento alla celebre sentenza Grande Stevens del 4 marzo 2014. Dopo un 'analisi dell'evoluzione del quadro normativo sia interno (dalla l. 157/1991 al d.lgs. 107/2018) che europeo (dalla Dir. 89/592/CEE al Reg. 596/2014/UE e Dir.57/2014/UE) in materia di abusi di mercato, si ripercorre la ricostruzione offerta dalla Corte di Strasburgo della sanzione amministrativa come “sostanzialmente penale” sulla base dei c.d. Engel Criteria, nonché la correlativa assoggettabilità di quest'ultima alle garanzie dell'equo processo sancite dalla Convenzione ex art. 6. Successivamente, dopo aver ricostruito la disciplina di riferimento del procedimento sanzionatorio Consob e del successivo giudizio di opposizione, si analizzano le conclusioni raggiunte dalla Corte Europea dei Diritti dell'Uomo nella celebre sentenza Grande Stevens. In particolare, oggetto dell'analisi sono i due profili di illegittimità del procedimento sanzionatorio Consob individuati dai Giudici di Strasburgo nel mancato rispetto del principio del contraddittorio e della separazione fra funzioni istruttorie decisorie. I capitoli seguenti sono poi dedicati all'esame degli effetti che le sollecitazioni provenienti da Strasburgo hanno esercitato sulla giurisprudenza interna, analizzando in primis l'orientamento consolidatosi in seno ai giudici di merito e alla suprema corte e secondariamente esaminando le statuizioni del giudice di amministrativo. Quest'ultime in particolare meritano un posto di rilievo posto che proprio l'organo di vertice della giustizia amministrativa ha determinato, avendone sancita l'illegittimità per contrasto con la normativa primaria interna, la modifica della tanto criticata procedura sanzionatoria Consob in materia di abusi di mercato. Dopo una rassegna delle modifiche intervenute a seguito della pronuncia del Tar, il lavoro si conclude con alcuni accenni ai nuovi approdi cui la giurisprudenza interna è pervenuta in materia di sanzioni amministrative relative a illeciti finanziari. Nello specifico si è analizzato come dal riconoscimento della natura penale alle sanzioni amministrative irrogate in materia di market abuse sia discesa un'estensione di altre garanzie prettamente penalistiche, quali la retroattività della legge più favorevole e il principio di proporzionalità.

ABUSI DI MERCATO: I PROFILI DI CRITICITA' DEL PROCEDIMENTO SANZIONATORIO CONSOB

DAINI, NOEMI
2019/2020

Abstract

Il presente lavoro si prefigge l'obiettivo di approfondire le criticità presentate dal procedimento sanzionatorio Consob in materia di market abuse, alla luce delle statuizioni della Corte Europea dei Diritti dell'Uomo, in particolare con riferimento alla celebre sentenza Grande Stevens del 4 marzo 2014. Dopo un 'analisi dell'evoluzione del quadro normativo sia interno (dalla l. 157/1991 al d.lgs. 107/2018) che europeo (dalla Dir. 89/592/CEE al Reg. 596/2014/UE e Dir.57/2014/UE) in materia di abusi di mercato, si ripercorre la ricostruzione offerta dalla Corte di Strasburgo della sanzione amministrativa come “sostanzialmente penale” sulla base dei c.d. Engel Criteria, nonché la correlativa assoggettabilità di quest'ultima alle garanzie dell'equo processo sancite dalla Convenzione ex art. 6. Successivamente, dopo aver ricostruito la disciplina di riferimento del procedimento sanzionatorio Consob e del successivo giudizio di opposizione, si analizzano le conclusioni raggiunte dalla Corte Europea dei Diritti dell'Uomo nella celebre sentenza Grande Stevens. In particolare, oggetto dell'analisi sono i due profili di illegittimità del procedimento sanzionatorio Consob individuati dai Giudici di Strasburgo nel mancato rispetto del principio del contraddittorio e della separazione fra funzioni istruttorie decisorie. I capitoli seguenti sono poi dedicati all'esame degli effetti che le sollecitazioni provenienti da Strasburgo hanno esercitato sulla giurisprudenza interna, analizzando in primis l'orientamento consolidatosi in seno ai giudici di merito e alla suprema corte e secondariamente esaminando le statuizioni del giudice di amministrativo. Quest'ultime in particolare meritano un posto di rilievo posto che proprio l'organo di vertice della giustizia amministrativa ha determinato, avendone sancita l'illegittimità per contrasto con la normativa primaria interna, la modifica della tanto criticata procedura sanzionatoria Consob in materia di abusi di mercato. Dopo una rassegna delle modifiche intervenute a seguito della pronuncia del Tar, il lavoro si conclude con alcuni accenni ai nuovi approdi cui la giurisprudenza interna è pervenuta in materia di sanzioni amministrative relative a illeciti finanziari. Nello specifico si è analizzato come dal riconoscimento della natura penale alle sanzioni amministrative irrogate in materia di market abuse sia discesa un'estensione di altre garanzie prettamente penalistiche, quali la retroattività della legge più favorevole e il principio di proporzionalità.
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