My thesis is divided into 10 chapters. The first chapters concern a theoretical and historical premise on the origins of the use of aviation for military purposes starting from the First World War and in this period I also highlighted how Italy had been a forerunner of this new form of combat. Later, in the central chapters, focusing attention on the city of Milan, through the analysis of the texts of some historians of the air war of the Second World War, with insights and testimonies, and articles extracted from dated editions of the Corriere della Sera, I concentrated on the entry into the war of the allied forces, first only British and later also the Americans, which through the air war managed to accelerate the outcome of the conflict. In fact, after a first phase that was not yet entirely profitable (1940), the air tactics later turned into a very effective war technique, through the creation of the so-called bombing area, that is an aerial strategy that, with massive bombings, was finalized both to destroy the productive and war structures present in Milan and in the rest of Italy, but also aimed at weakening the morale and consensus towards the fascist regime in the Italian population. Especially in the years 1942 and 1943, Milan will have to suffer copious and massive air attacks that will bring the population almost to the most complete catastrophe, as evidenced by the numerous victims, the houses and important historic buildings destroyed, the shortage of food, the dramatic reality of the displaced. In the final chapters, after the fall of fascism and the armistice of 8 September 1943, I concentrated my attention above all on noting that the bombings on Milan and other cities, especially in the final period of the war (1944), were not closely linked to a specific tactic, but they were mainly designed to wear down the morale of the Italians and instill in them the incessant terror of always being potential victims of air raids, in order to push the reich and the rsi to surrender. Among the many dramatic episodes I recalled the tragic event of the Gorla massacre, October 20, 1944.
La mia Tesi è suddivisa in 10 capitoli. I primi capitoli riguardano una premessa teorica e storica sulle origini dell’utilizzo dell’aviazione a scopo militare a partire dalla prima guerra mondiale e in questo periodo ho evidenziato peraltro come l’Italia era stata anticipatrice di questa nuova forma di combattimento. In seguito, nei capitoli centrali, focalizzando l’attenzione sulla città di Milano, attraverso l’analisi dei testi di alcuni storici della guerra aerea del secondo conflitto mondiale, con approfondimenti e testimonianze, e articoli estratti da edizioni datate del Corriere della Sera, mi sono concentrato sull’entrata in guerra delle forze alleate, prima solo inglesi ed in seguito anche statunitensi, che proprio attraverso la guerra aerea riuscirono ad accellerare gli esiti del conflitto. Infatti, dopo una prima fase non ancora del tutto proficua (1940), la tattica aerea si trasformò in seguito in una tecnica bellica molto efficace, attraverso la creazione della così denominata area bombing, cioè una strategia aerea che, con massicci bombardamenti, era finalizzata sia a distruggere le strutture produttive e belliche presenti a Milano e nel resto dell’Italia, ma anche indirizzata ad indebolire il morale e il consenso verso il regime fascista nella popolazione italiana. Soprattutto negli anni 1942 e 1943, Milano dovrà subire copiosi e ingenti attacchi aerei che porteranno la popolazione quasi alla catastrofe più completa, ne sono prova le numerose vittime, le abitazioni e gli importanti edifici storici distrutti, la carenza di viveri, la drammatica realtà degli sfollati. Nei capitoli finali, dopo la caduta del fascismo e l’armistizio dell’8 settembre 1943, ho concentrato l’attenzione soprattutto sul rilevare che i bombardamenti su Milano e in altre città, specialmente nel periodo finale della guerra (1944), non erano ormai strettamente legati ad una precisa tattica, ma erano atti soprattutto a logorare il morale degli italiani e incutere in loro l’incessante terrore di poter essere sempre potenziali vittime delle incursioni aeree, al fine di spingere il reich e la rsi alla resa. Tra i tanti drammatici episodi ho ricordato la tragica vicenda della strage di Gorla, 20 ottobre 1944.
I bombardamenti su Milano durante la Seconda Guerra Mondiale
CIAMPA, MARCO
2019/2020
Abstract
La mia Tesi è suddivisa in 10 capitoli. I primi capitoli riguardano una premessa teorica e storica sulle origini dell’utilizzo dell’aviazione a scopo militare a partire dalla prima guerra mondiale e in questo periodo ho evidenziato peraltro come l’Italia era stata anticipatrice di questa nuova forma di combattimento. In seguito, nei capitoli centrali, focalizzando l’attenzione sulla città di Milano, attraverso l’analisi dei testi di alcuni storici della guerra aerea del secondo conflitto mondiale, con approfondimenti e testimonianze, e articoli estratti da edizioni datate del Corriere della Sera, mi sono concentrato sull’entrata in guerra delle forze alleate, prima solo inglesi ed in seguito anche statunitensi, che proprio attraverso la guerra aerea riuscirono ad accellerare gli esiti del conflitto. Infatti, dopo una prima fase non ancora del tutto proficua (1940), la tattica aerea si trasformò in seguito in una tecnica bellica molto efficace, attraverso la creazione della così denominata area bombing, cioè una strategia aerea che, con massicci bombardamenti, era finalizzata sia a distruggere le strutture produttive e belliche presenti a Milano e nel resto dell’Italia, ma anche indirizzata ad indebolire il morale e il consenso verso il regime fascista nella popolazione italiana. Soprattutto negli anni 1942 e 1943, Milano dovrà subire copiosi e ingenti attacchi aerei che porteranno la popolazione quasi alla catastrofe più completa, ne sono prova le numerose vittime, le abitazioni e gli importanti edifici storici distrutti, la carenza di viveri, la drammatica realtà degli sfollati. Nei capitoli finali, dopo la caduta del fascismo e l’armistizio dell’8 settembre 1943, ho concentrato l’attenzione soprattutto sul rilevare che i bombardamenti su Milano e in altre città, specialmente nel periodo finale della guerra (1944), non erano ormai strettamente legati ad una precisa tattica, ma erano atti soprattutto a logorare il morale degli italiani e incutere in loro l’incessante terrore di poter essere sempre potenziali vittime delle incursioni aeree, al fine di spingere il reich e la rsi alla resa. Tra i tanti drammatici episodi ho ricordato la tragica vicenda della strage di Gorla, 20 ottobre 1944.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/26726