Il penitenziario è tra le tante istituzioni presenti sul territorio italiano che rimangono costantemente separate dalla società. Per giungere al modello carcerario presente oggi nella penisola si sono dovute susseguire una serie di trasformazioni nel corso degli anni, sia per quanto riguarda le strutture che il fondamento della pena, giungendo solo pochi anni fa al concetto di rieducazione della personalità del condannato. Tali cambiamenti hanno inoltre portato alla suddivisione delle carceri in circuiti penitenziari, i quali si differenziano principalmente per le misure di sicurezza adeguate alla tipologia di detenuti che contengono e alla conseguente diversità di addestramento del personale di sorveglianza. Avendo avuto recentemente l’opportunità di visitare il Parco Nazionale dell’Asinara, ho voluto presentare la storia del luogo, ricordato principalmente per il carcere di Alta Sicurezza presente fino alla fine degli anni ’90, in cui sono stati rinchiusi molti criminali mafiosi, come Totò Riina, e dove sono stati ospitati a fine di salvaguardia della propria vita Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Si è trattato di un lungo percorso per riuscire a trasformare l’isola in un Parco Nazionale per valorizzarne flora e fauna, come richiesto dai turritani. Per concludere il discorso inerente ai rei associati alle varie organizzazioni criminali, vi sono numerose restrizioni previste per coloro che hanno compiuto reati inerenti alla criminalità organizzata. Tra queste, la più importante è l’introduzione del 41-bis, un regime penitenziario che punta ad imporre ulteriori restrizioni in modo più rigido all’ordinamento previsto dall’Alta Sicurezza. A tal proposito la Corte costituzionale è stata più volte chiamata per discutere sulla possibile incostituzionalità di tale regime, la quale si è sempre limitata a prevedere delle accortezze perché l’articolo 27 della Costituzione fosse sempre rispettato.
I circuiti detentivi e l'Alta Sicurezza. Il caso del carcere-isola dell'Asinara
MICHELETTO, ELISA
2019/2020
Abstract
Il penitenziario è tra le tante istituzioni presenti sul territorio italiano che rimangono costantemente separate dalla società. Per giungere al modello carcerario presente oggi nella penisola si sono dovute susseguire una serie di trasformazioni nel corso degli anni, sia per quanto riguarda le strutture che il fondamento della pena, giungendo solo pochi anni fa al concetto di rieducazione della personalità del condannato. Tali cambiamenti hanno inoltre portato alla suddivisione delle carceri in circuiti penitenziari, i quali si differenziano principalmente per le misure di sicurezza adeguate alla tipologia di detenuti che contengono e alla conseguente diversità di addestramento del personale di sorveglianza. Avendo avuto recentemente l’opportunità di visitare il Parco Nazionale dell’Asinara, ho voluto presentare la storia del luogo, ricordato principalmente per il carcere di Alta Sicurezza presente fino alla fine degli anni ’90, in cui sono stati rinchiusi molti criminali mafiosi, come Totò Riina, e dove sono stati ospitati a fine di salvaguardia della propria vita Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Si è trattato di un lungo percorso per riuscire a trasformare l’isola in un Parco Nazionale per valorizzarne flora e fauna, come richiesto dai turritani. Per concludere il discorso inerente ai rei associati alle varie organizzazioni criminali, vi sono numerose restrizioni previste per coloro che hanno compiuto reati inerenti alla criminalità organizzata. Tra queste, la più importante è l’introduzione del 41-bis, un regime penitenziario che punta ad imporre ulteriori restrizioni in modo più rigido all’ordinamento previsto dall’Alta Sicurezza. A tal proposito la Corte costituzionale è stata più volte chiamata per discutere sulla possibile incostituzionalità di tale regime, la quale si è sempre limitata a prevedere delle accortezze perché l’articolo 27 della Costituzione fosse sempre rispettato.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/26712