Pharmacokinetic and metabolic aspects of the in new long-acting therapy in clinical practice Context. Human Immunodeficiency Virus (HIV) is responsible for an infectious disease that can be contracted by anyone at any age, regardless of gender and sexual orientation. In recent years, there has been an increase in survival and quality of life thanks to the introduction of 'highly active antiretroviral therapies' (HAART). These therapies have effectively controlled viral replication, preventing both the progression of HIV-related clinical manifestations and transmission. Until now, daily intake has been essential to maintain drug concentrations within the therapeutic range. The new formulation based on Cabotegravir and Rilpivirina long-acting (CAB LA / RPV LA) has allowed for therapeutic efficacy to be maintained with just bimonthly intramuscular injections. Objective. The primary objective of this study is to analyse the trend of plasma and intracellular concentrations of the two drugs, Cabotegravir and Rilpivirina LA, then to correlate them with immunovirological efficacy in a cohort of HIV-infected patients. The secondary objective investigated in this research is the metabolic impact of the drug. Materials and Methods. A homogeneous cohort of 126 patients, attending the Infectious Diseases Outpatient Clinic at Amedeo di Savoia Hospital in Turin, who had previously received a diagnosis of HIV infection and were taking either a dual or triple daily therapy, was prospectively recruited. After switching to CAB LA / RPV LA therapy, pharmacokinetic, clinical, and metabolic data were collected at baseline and at months 1, 3, 5, 7, and 9. Results. Before the switch, 97% of patients had an undetectable viral load (<20 copies/mL), a value achieved by 100% of patients at the ninth month. The mean plasma concentration of CAB LA at 1 month was 2017.1 (95% CI: 1395.6 – 2638.6); the concentrations in subsequent measurements were: 1410.0 ng/mL (3M), 1426.5 ng/mL (5M), 1968.9 ng/mL (7M), and 1086.0 ng/mL (9M). The mean plasma concentration of RPV LA at 1M, 3M, 5M, 7M, and 9M was 58.1 ng/mL, 48.7 ng/mL, 59.6 ng/mL, 63.1 ng/mL, and 62.5 ng/mL, respectively. From a metabolic perspective, the most interesting results were obtained through the monitoring of blood glucose, which increased from 84.7 mg/dL (BL) to 85.8 mg/dL (5M), and BMI, which increased from 24.4 (BL) to 24.9 (9M). Conclusions. This study has demonstrated the non-inferiority of this long-acting therapeutic regimen compared to others as a maintenance therapy. Virological suppression was maintained by sustaining effective drug concentrations, consistent with previous studies. It showed a neutral effect from a metabolic perspective, as the increase in glucose levels and BMI were not statistically significant.
Aspetti farmacocinetici e metabolici della nuova terapia a lunga durata di azione nella pratica clinica Contesto. Il virus dell’immunodeficienza umana (HIV) è responsabile di una malattia infettiva che può essere contratta da qualsiasi persona a qualsiasi età, indipendentemente dal sesso e dall’orientamento sessuale. Negli ultimi anni si è assistito ad un aumento della sopravvivenza e della qualità di vita grazie all’introduzione di “terapie antiretrovirali altamente attive” (HAART). Queste hanno permesso di controllare efficacemente la replicazione virale, impedendo sia il susseguirsi delle manifestazioni cliniche HIV-relate, sia di limitarne la trasmissione. Fino ad ora, per consentirne l’efficacia, è stata fondamentale l’assunzione giornaliera, con lo scopo di mantenere le concentrazioni dei farmaci in range terapeutico. La nuova formulazione basata su Cabotegravir e Rilpivirina long-acting (CAB LA / RPV LA) ha permesso, attraverso due iniezioni intramuscolari, di mantenere l’efficacia terapeutica con solamente un’assunzione bimestrale. Obiettivo. L’obiettivo primario di questo studio è stato quello di analizzare l’andamento delle concentrazioni plasmatiche e intracellulari dei due farmaci Cabotegravir e Rilpivirina LA correlandole con l’efficacia immunovirologica in una coorte di pazienti affetti da HIV. L’endpoint secondario indagato da questa ricerca è stato inoltre l’impatto metabolico del farmaco stesso. Materiali e metodi. È stata reclutata prospetticamente una coorte omogenea di 126 pazienti, afferenti all’Ambulatorio di Malattie Infettive dell’Ospedale Amedeo di Savoia di Torino, i quali avevano ricevuto una precedente diagnosi di infezione da HIV ed assumevano una duplice o triplice terapia giornaliera. Dopo aver effettuato il cambio di trattamento a CAB LA/ RPV LA, sono stati raccolti i dati farmacocinetici, clinici e metabolici al baseline e ai mesi 1, 3, 5, 7 e 9. Risultati. Al momento dello switch il 97% dei pazienti aveva una carica virale non rilevabile (< 20 copie/mL), valore ottenuto dal 100% dei pazienti giunti al nono mese. La concentrazione plasmatica media di CAB LA al 1M è risultata essere di 2017,1 (IC95%: 1395,6 – 2638,6); mentre quelle delle misurazioni successive sono state invece: 1410,0 ng/mL (3M), 1426,5 ng/mL (5M), 1968,9 ng/mL (7M) e 1086,0 ng/mL (9M). Le concentrazioni plasmatiche di RPV LA ai timepoints 1M, 3M, 5M, 7M e 9M sono state rispettivamente: 58,0 ng/mL, 48,7 ng/mL, 59,6 ng/mL, 63,1 ng/mL, 62,5 ng/mL. Le concentrazioni intracellulari, misurate ai tempi di 1M e 3M, sono risultate rispettivamente 394,8 ng/mL e 314,2 ng/mL. Le concentrazioni plasmatiche e intracellulari sono risultate direttamente correlate a tutti i timepoint di osservazione. Nessuna differenza in termini di genere o correlazione con età e BMI è stata riportata. Conclusioni. Questo studio ha dimostrato la non inferiorità di questo regime terapeutico long-acting rispetto alla duplice o triplice terapia. È stata infatti mantenuta la virosoppressione attraverso il mantenimento di concentrazioni efficaci, in linea con altri studi precedenti. Per quanto concerne il punto di vista metabolico, l’aumento dei livelli glicemici e del BMI non sono risultati statisticamente significativi.
Aspetti farmacocinetici e metabolici della nuova terapia a lunga durata di azione nella pratica clinica
BARBERO, PAOLO
2022/2023
Abstract
Aspetti farmacocinetici e metabolici della nuova terapia a lunga durata di azione nella pratica clinica Contesto. Il virus dell’immunodeficienza umana (HIV) è responsabile di una malattia infettiva che può essere contratta da qualsiasi persona a qualsiasi età, indipendentemente dal sesso e dall’orientamento sessuale. Negli ultimi anni si è assistito ad un aumento della sopravvivenza e della qualità di vita grazie all’introduzione di “terapie antiretrovirali altamente attive” (HAART). Queste hanno permesso di controllare efficacemente la replicazione virale, impedendo sia il susseguirsi delle manifestazioni cliniche HIV-relate, sia di limitarne la trasmissione. Fino ad ora, per consentirne l’efficacia, è stata fondamentale l’assunzione giornaliera, con lo scopo di mantenere le concentrazioni dei farmaci in range terapeutico. La nuova formulazione basata su Cabotegravir e Rilpivirina long-acting (CAB LA / RPV LA) ha permesso, attraverso due iniezioni intramuscolari, di mantenere l’efficacia terapeutica con solamente un’assunzione bimestrale. Obiettivo. L’obiettivo primario di questo studio è stato quello di analizzare l’andamento delle concentrazioni plasmatiche e intracellulari dei due farmaci Cabotegravir e Rilpivirina LA correlandole con l’efficacia immunovirologica in una coorte di pazienti affetti da HIV. L’endpoint secondario indagato da questa ricerca è stato inoltre l’impatto metabolico del farmaco stesso. Materiali e metodi. È stata reclutata prospetticamente una coorte omogenea di 126 pazienti, afferenti all’Ambulatorio di Malattie Infettive dell’Ospedale Amedeo di Savoia di Torino, i quali avevano ricevuto una precedente diagnosi di infezione da HIV ed assumevano una duplice o triplice terapia giornaliera. Dopo aver effettuato il cambio di trattamento a CAB LA/ RPV LA, sono stati raccolti i dati farmacocinetici, clinici e metabolici al baseline e ai mesi 1, 3, 5, 7 e 9. Risultati. Al momento dello switch il 97% dei pazienti aveva una carica virale non rilevabile (< 20 copie/mL), valore ottenuto dal 100% dei pazienti giunti al nono mese. La concentrazione plasmatica media di CAB LA al 1M è risultata essere di 2017,1 (IC95%: 1395,6 – 2638,6); mentre quelle delle misurazioni successive sono state invece: 1410,0 ng/mL (3M), 1426,5 ng/mL (5M), 1968,9 ng/mL (7M) e 1086,0 ng/mL (9M). Le concentrazioni plasmatiche di RPV LA ai timepoints 1M, 3M, 5M, 7M e 9M sono state rispettivamente: 58,0 ng/mL, 48,7 ng/mL, 59,6 ng/mL, 63,1 ng/mL, 62,5 ng/mL. Le concentrazioni intracellulari, misurate ai tempi di 1M e 3M, sono risultate rispettivamente 394,8 ng/mL e 314,2 ng/mL. Le concentrazioni plasmatiche e intracellulari sono risultate direttamente correlate a tutti i timepoint di osservazione. Nessuna differenza in termini di genere o correlazione con età e BMI è stata riportata. Conclusioni. Questo studio ha dimostrato la non inferiorità di questo regime terapeutico long-acting rispetto alla duplice o triplice terapia. È stata infatti mantenuta la virosoppressione attraverso il mantenimento di concentrazioni efficaci, in linea con altri studi precedenti. Per quanto concerne il punto di vista metabolico, l’aumento dei livelli glicemici e del BMI non sono risultati statisticamente significativi.File | Dimensione | Formato | |
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