Il lavoro si concentra sull'analisi di tre testi meno noti della produzione fenogliana, scritti tra il 1955 e il 1962. Il primo racconto, Ciao, old Lion, è incentrato sull'incontro tra Nick e Jimmy, due ex compagni partigiani, in un bar di Alba, dove Nick è tornato per compiere un pellegrinaggio sui luoghi della Resistenza. L'obiettivo del capitolo è quello di analizzare le due facce dell'Italia post-bellica, quella entusiasta del boom economico, di cui Jimmy è il offre l'esempio perfetto, e quella invece dei reduci disillusi come Nick, che sentono traditi gli ideali per cui hanno combattuto. La seconda parte del lavoro è dedicata all'ultimo racconto scritto da Fenoglio, La grande pioggia. La vicenda, di matrice autobiografica, narra la visita a Charlie, ricoverato in una clinica, della moglie e di un caro amico. Il tema principale del testo è la presenza imminente della morte, resa attraverso l'elemento naturale della pioggia: l'uso del paesaggio come vero e proprio personaggio nell'opera fenogliana è il soggetto su cui si concentra maggiormente l'analisi. Infine si approfondisce la matrice hemingwayana del racconto e il rapporto di Fenoglio con l'autore americano. Il terzo testo, Placido Taricco, il giovane progressista, è incentrato sulla figura del protagonista, un muratore e contadino socialista, ex partigiano, che tenta di smascherare la finta retorica dei “bonomiani” della DC sul tema dei diritti dei lavoratori agricoli, sfidandoli ad un dibattito pubblico a cui gli avversari non si presentano. Il finale del racconto, in cui Placido si mette al lavoro sul suo romanzo, che narra le vicende del passato individuale e collettivo del paese di San Benedetto, apre la riflessione sull'evoluzione dell'immagine dell'intellettuale nell'opera di Fenoglio. Inoltre si recupera la tesi di Roberto Bigazzi che vede questo testo sia come un'anticipazione di temi che l'autore recupererà più avanti, sia come la testimonianza del legame, fondamentale per molti autori del dopoguerra, tra letteratura e storia.
“Ci sarà sempre un racconto che vorrò fare ancora”. I racconti di Fenoglio e l'Italia del dopoguerra
ALTARE, ADELMO
2019/2020
Abstract
Il lavoro si concentra sull'analisi di tre testi meno noti della produzione fenogliana, scritti tra il 1955 e il 1962. Il primo racconto, Ciao, old Lion, è incentrato sull'incontro tra Nick e Jimmy, due ex compagni partigiani, in un bar di Alba, dove Nick è tornato per compiere un pellegrinaggio sui luoghi della Resistenza. L'obiettivo del capitolo è quello di analizzare le due facce dell'Italia post-bellica, quella entusiasta del boom economico, di cui Jimmy è il offre l'esempio perfetto, e quella invece dei reduci disillusi come Nick, che sentono traditi gli ideali per cui hanno combattuto. La seconda parte del lavoro è dedicata all'ultimo racconto scritto da Fenoglio, La grande pioggia. La vicenda, di matrice autobiografica, narra la visita a Charlie, ricoverato in una clinica, della moglie e di un caro amico. Il tema principale del testo è la presenza imminente della morte, resa attraverso l'elemento naturale della pioggia: l'uso del paesaggio come vero e proprio personaggio nell'opera fenogliana è il soggetto su cui si concentra maggiormente l'analisi. Infine si approfondisce la matrice hemingwayana del racconto e il rapporto di Fenoglio con l'autore americano. Il terzo testo, Placido Taricco, il giovane progressista, è incentrato sulla figura del protagonista, un muratore e contadino socialista, ex partigiano, che tenta di smascherare la finta retorica dei “bonomiani” della DC sul tema dei diritti dei lavoratori agricoli, sfidandoli ad un dibattito pubblico a cui gli avversari non si presentano. Il finale del racconto, in cui Placido si mette al lavoro sul suo romanzo, che narra le vicende del passato individuale e collettivo del paese di San Benedetto, apre la riflessione sull'evoluzione dell'immagine dell'intellettuale nell'opera di Fenoglio. Inoltre si recupera la tesi di Roberto Bigazzi che vede questo testo sia come un'anticipazione di temi che l'autore recupererà più avanti, sia come la testimonianza del legame, fondamentale per molti autori del dopoguerra, tra letteratura e storia.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/26546