Sempre più vivo, oggi, è l'interesse per i progimnasmi, esercizi di scrittura che in età imperiale e tardo-antica venivano assegnati ai giovani studenti in quanto propedeutici agli studi retorici veri e propri. 
Come descrivono i manuali progimnasmatici a noi pervenuti, dei quali negli ultimi anni sono comparse varie edizioni critiche, tutte corredate di traduzione e commento, tali esercizi di scrittura venivano proposti ai ragazzi secondo un ordine ben preciso che rispondeva a esigenze di natura didattica. Si partiva da esercizi relativamente semplici e poi, quando il maestro lo riteneva opportuno, si approdava ad esercizi estremamente complessi.
L'obiettivo di coloro che si dedicavano alla redazione di manuali progimnasmatici, era quello di spiegare, ai maestri oppure direttamente agli studenti, procedimenti e finalità della composizione dei singoli esercizi.
Al di là dell'importanza tecnico-retorica, questi manuali offrono numerosi spunti di indagine di natura storico-culturale; si presentano, infatti, come un'interessante fonte di informazione sull'educazione morale e civica degli individui e sulla loro formazione scolastica a partire dal I sec.
Bisogna tener presente, inoltre, che essi possono costituire una lente attraverso la quale leggere i testi classici, un mezzo attraverso cui comprendere meglio i procedimenti espressivi usati nella stesura delle loro opere dagli autori che erano infarciti di questo tipo di educazione scolastica. In numerose scritti letterari è possibile, infatti, rinvenire elementi tipici di questo genere di esercizi retorici; uno dei più noti, le Heroides di Ovidio, è un vero e proprio esempio di un insieme di prosopopee in versi.
Proprio la prosopopea, o etopea che dir si voglia, rappresenta uno dei progimnasmi più praticati fin dalla prima età imperiale, ma anche uno dei più complessi; essa costituisce un progimnasma propriamente letterario poiché si fonda su un lavoro di composizione di discorsi diretti volti a mettere in evidenza l'ethos e/o il pathos di un dato individuo. 
L'etopea rappresenta uno dei cardini della finzione letteraria e il suo impiego va oltre la sola finalità retorica, arrivando a interessare la prosa storiografica, ma anche la poesia, i dialoghi della filosofia, la conversazione quotidiana e l'eloquenza. 
Elio Teone (I sec. d.C.) è l'autore del primo trattato progimnasmatico che analizza in modo sistematico e completo la prosopopea. Dopo di lui altri retori, tra i quali Aftonio, Ermogene e Nicola di Mira, si sono dedicati alla classificazione e definizione di questo particolare e complesso esercizio.
In questo lavoro ho deciso di tradurre e commentare una selezione di testi teorici relativi all'etopea e di confrontarli al fine di definire al meglio uno degli esercizi che ritengo tra i più interessanti e degni di rivalutazione.
La prosopopea e l'etopea nei manuali progimnasmatici
RUSSO, ALICE
2019/2020
Abstract
Sempre più vivo, oggi, è l'interesse per i progimnasmi, esercizi di scrittura che in età imperiale e tardo-antica venivano assegnati ai giovani studenti in quanto propedeutici agli studi retorici veri e propri. Come descrivono i manuali progimnasmatici a noi pervenuti, dei quali negli ultimi anni sono comparse varie edizioni critiche, tutte corredate di traduzione e commento, tali esercizi di scrittura venivano proposti ai ragazzi secondo un ordine ben preciso che rispondeva a esigenze di natura didattica. Si partiva da esercizi relativamente semplici e poi, quando il maestro lo riteneva opportuno, si approdava ad esercizi estremamente complessi. L'obiettivo di coloro che si dedicavano alla redazione di manuali progimnasmatici, era quello di spiegare, ai maestri oppure direttamente agli studenti, procedimenti e finalità della composizione dei singoli esercizi. Al di là dell'importanza tecnico-retorica, questi manuali offrono numerosi spunti di indagine di natura storico-culturale; si presentano, infatti, come un'interessante fonte di informazione sull'educazione morale e civica degli individui e sulla loro formazione scolastica a partire dal I sec. Bisogna tener presente, inoltre, che essi possono costituire una lente attraverso la quale leggere i testi classici, un mezzo attraverso cui comprendere meglio i procedimenti espressivi usati nella stesura delle loro opere dagli autori che erano infarciti di questo tipo di educazione scolastica. In numerose scritti letterari è possibile, infatti, rinvenire elementi tipici di questo genere di esercizi retorici; uno dei più noti, le Heroides di Ovidio, è un vero e proprio esempio di un insieme di prosopopee in versi. Proprio la prosopopea, o etopea che dir si voglia, rappresenta uno dei progimnasmi più praticati fin dalla prima età imperiale, ma anche uno dei più complessi; essa costituisce un progimnasma propriamente letterario poiché si fonda su un lavoro di composizione di discorsi diretti volti a mettere in evidenza l'ethos e/o il pathos di un dato individuo. L'etopea rappresenta uno dei cardini della finzione letteraria e il suo impiego va oltre la sola finalità retorica, arrivando a interessare la prosa storiografica, ma anche la poesia, i dialoghi della filosofia, la conversazione quotidiana e l'eloquenza. Elio Teone (I sec. d.C.) è l'autore del primo trattato progimnasmatico che analizza in modo sistematico e completo la prosopopea. Dopo di lui altri retori, tra i quali Aftonio, Ermogene e Nicola di Mira, si sono dedicati alla classificazione e definizione di questo particolare e complesso esercizio. In questo lavoro ho deciso di tradurre e commentare una selezione di testi teorici relativi all'etopea e di confrontarli al fine di definire al meglio uno degli esercizi che ritengo tra i più interessanti e degni di rivalutazione.File | Dimensione | Formato | |
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